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L'Alzheimer è in aumento, non sarà il momento di prenderlo più seriamente?

Il numero di persone morte per Alzheimer e la proporzione di quelle decedute a casa per la malattia, sta aumentando costantemente negli Stati Uniti, secondo uno studio.


Il rapporto dei Center for Disease Control and Prevention, intitolato Morbidity and Mortality Weekly Report, afferma che tra il 1999 e il 2014 le morti dovute all'Alzheimer hanno visto un aumento costante di quasi il 5 per cento.


"Sappiamo da tempo che il numero di morti per Alzheimer è in crescita e che in qualche modo può essere attribuito al fatto che negli Stati Uniti abbiamo un numero crescente di adulti invecchiati. L'età è il fattore di rischio più elevato per l'Alzheimer", ha riferito Christopher Taylor, epidemiologo dei CDC, alla CBS News.


In termini di proporzione tra casa e fuori casa, la ricerca riferisce che il tasso ora è 1 su 4: un paziente di Alzheimer ogni quattro muore a casa, quindi lontano da ospedali e case di cura. Lo studio afferma che negli ultimi 15 anni la morte per Alzheimer negli ospedali e nelle case di cura è scesa dall'80% al 60%. Allo stesso tempo, i decessi causati da Alzheimer a casa hanno visto un forte aumento dal 14% al 25%.


I ricercatori hanno usato i dati dei certificati di morte statali e nazionali del National Vital Statistics System per elaborare lo studio.

[...]

 

 

 


Fonte: MeriNews.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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