Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Imparare il caregiving della demenza in modo non convenzionale: 'improv comedy'

Che cosa hanno in comune il teatro improvvisato e il caregiving di demenza? Molto, in realtà. La improv comedy (teatro improvvisato o imprò o teatro istantaneo) è una collaborazione spontanea tra diversi interpreti, spesso per produrre una scenetta o uno spettacolo senza copione.


Allo stesso modo, la cura della demenza è spesso descritta nel dover "vivere nel momento" della persona che vive con demenza. Gli "attori", o i caregiver, devono collaborare con la persona di sui si occupano, spesso concentrandosi non sul fatto o sulla ragione, ma sulla visione alterata della realtà.


Ho seguito di recente un corso che intendeva applicare i principi dell'[imprò]], il teatro improvvisato, alla cura della demenza. Sono rimasto stupito di quanto mi sono divertita ... una parola che non si usa spesso a proposito del caregiving di demenza.


Spesso, quando sto formando e consigliando i caregiver famigliari, pratichiamo diverse strategie di comunicazione e di caregiving come "vivere nel momento" o "concentrarsi sulle emozioni, non sui fatti". Quello che ho scoperto è che l'imprò ha istruzioni molto simili che possono essere applicate direttamente alla cura della demenza.


In particolare, ho scoperto che due principi dell'improvvisazione sono particolarmente utili.

  1. Il primo è "sì, e ...". Ciò significa che qualunque cosa la persona dice, lo prendi così com'è e rispondi sì, piuttosto che criticare e dire no. Ad esempio, una persona con demenza potrebbe non rispondere sempre in modo adeguato o accurato in una conversazione.

    Immaginati come caregiver; stai cercando di aiutare il tuo amato ad essere pronto a visitare la famiglia. Hai passato tutta la mattina a prepararlo/ti, cominciando dalla doccia, la colazione, ecc. Lo hai informato più e più volte dell'agenda del giorno, ma ha difficoltà a ricordare.

    Guarda al lavoro la strategia "sì, e ...". La persona che vive con demenza: "Non sono molto contento di te. Non mi stai dicendo niente!". Caregiver: "Sì, e mi dispiace molto. Hai ragione. Avrei dovuto avvisarti prima". Anche se questa conversazione non riflette necessariamente la realtà, la filosofia "sì, e ..." aiuta la persona che vive con la demenza a sentirsi ascoltata.

  2. Il secondo principio dell'improv è un po' più fondamentale, e dice ai caregiver semplicemente di "far sempre sentire bene l'altro". Quando qualcuno recita sul palco con un partner, è importante che collaborino e lavorino, qualunque cosa arriva dall'altra persona.

    Proviamo ad applicarlo alla cura della demenza. Caregiver: "Che bella giornata per un barbecue. Prendiamo alcuni hamburger e buttiamoli sulla griglia". La persona con demenza: "Non possiamo andare da nessuna parte. Devo attendere che i miei genitori tornino a casa".
    Usando queste due prime regole dell'improv, il caregiver riconoscerebbe quello che la persona dice e risponde: "Sì, i tuoi genitori mi hanno già chiamato e hanno detto che sono in ritardo. Facciamo degli hamburger extra per loro in modo che possano mangiare quando arrivano".


Caro caregiver di demenza, questa situazione sembra familiare? Questo può essere un problema comune nel caregiving, poiché la persona di cui ti stai prendendo cura potrebbe non essere nel tuo stesso tempo, potrebbe avere deliri / allucinazioni o potrebbe non capire chi è / chi sei. Ciò richiede un'enorme pazienza e "vivere nel momento".


Ho scoperto che usare queste regole di improv, aiuta a semplificare una risposta a queste situazioni comuni. Non vogliamo mai far sentire male la persona amata o evidenziare la sua disfunzione, ma può essere difficile non orientarli al presente. L'improv rende la formazione del tipico caregiving di demenza un po' più leggero e più divertente vedendo altri modi di applicare queste strategie alla vita quotidiana.


Interessato a saperne di più? Cerca su internet un video TEDMED di Karen Stobbe e Mondy Carter, due comici improv diventati caregiver di demenza. Mentre si occupavano del padre di Karen, hanno trovato un parallelo sconcertante tra l'assistenza della demenza e l'improv e hanno deciso di applicarla alla propria situazione.


Anche se l'improv potrebbe sembrare un po' intimidatorio (devo ammettere che ero un po' nervosa prima di iniziare!), è veramente un modo incredibile di avvicinarsi alle sfide del caregiving di demenza e di godere di ciò che porta ogni giorno.

 

 

 


Fonte: Amy Sobrino in Journal Gazette & Time Courier (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)