Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Può un esercizio leggero di 10 minuti dare un impulso reale alla memoria?

Un esercizio di 10 minuti che potenzia la memoria, e l'attività cerebrale che la supporta, potrebbe essere considerato solo l'ennesimo titolo acchiappa-clic, ma vale la pena dare un'occhiata più da vicino.


Solo 10 minuti di sforzo moderato e non stressante fatto su un cicloergometro (simile a una cyclette), hanno portato a prestazioni migliori su un recente test della memoria. Il test richiedeva a 36 giovani adulti di guardare una serie di immagini di oggetti comuni come fiori o verdure, una dopo l'altra, e di riconoscere quali di esse erano uguali o simili a quelle viste in precedenza. È un test della memoria episodica, come riconoscere a una festa qualcuno che hai incontrato in un'occasione precedente.


Nel film del 1994 con lo stesso nome, Forrest Gump ha trascorso tre anni a correre in tutto il paese, ma 10 minuti alla volta sono più pratici per molti di noi. Questo breve esercizio ha anche portato ad un aumento dell'attività nell'ippocampo, la regione del cervello più associata alla memoria recente, e ad una maggiore connettività tra il giro dentato / regioni CA3 dell'ippocampo e regioni specifiche della corteccia cerebrale associate all'archiviazione della memoria.


Tutto questo secondo Michael Yassa PhD, della University of California di Irvine (UCI) e dei suoi colleghi dell'Università di Tsukuba in Giappone, nella ricerca pubblicata sui Proceedings of the National Academy of Sciences. I danni all'ippocampo portano all'incapacità di formare nuovi ricordi, anche se i ricordi a lungo termine dell'infanzia rimangono.


L'attività neurale è stata misurata mediante scansioni cerebrali con risonanza magnetica funzionale. La connettività è stata misurata dalla densità delle connessioni delle fibre nervose allineate una accanto all'altra, che consente loro di inviare più segnali tra i gruppi di cellule nervose in un breve periodo di tempo. Potresti paragonarlo alla quantità maggiore di liquido bevuto in un minuto usando un fascio di grosse cannucce. Quando gli individui venivano confrontati, la connettività era correlata con l'aumento delle prestazioni nel test della memoria.


Poiché i ricordi del passato sono così citati nelle notizie recenti, è importante notare che la memorizzazione di ricordi di eventi o episodi (memoria episodica), è strettamente associata all'ippocampo. Tuttavia, i ricordi emotivamente carichi di eventi minacciosi o traumatici sembrano essere immagazzinati da un'altra struttura vicina, l'amigdala. Un confronto molto approssimativo potrebbe essere con le diverse unità di memoria flash dedicate a diversi tipi di informazioni.


"L'ippocampo è fondamentale per la creazione di nuovi ricordi; è una delle prime regioni del cervello a deteriorarsi quando invecchiamo, e molto più gravemente nell'Alzheimer", ha detto Yassa il 24 settembre scorso. "... Migliorare la funzione dell'ippocampo è molto promettente per migliorare la memoria nell'ambiente di tutti i giorni". L'ipotesi degli autori era che l'attività e la connettività dell'ippocampo fossero essenziali per la memorizzazione di ricordi episodici.


Uno scettico potrebbe sottolineare che questo studio ha coinvolto solo da 16 a 20 partecipanti in ogni condizione o test, che gli effetti della memoria erano statisticamente significativi, ma limitati, e che l'eccitazione conseguente all'esercizio poteva avere effetti non specifici su attenzione e memoria.


Ma i risultati sono certamente incoraggianti per chi ha bisogno di ulteriori motivi per scendere dal divano.

 

 

 


Fonte: Robert A. Lavine PhD in Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Suwabe, K., Yassa, M.A., Soya, H. and others (2018). Rapid stimulation of human dentate gyrus function with acute mild exercise. PNAS, 24 Sep 2018 DOI: 10.1073/pnas.1805668115

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

I tuoi ricordi sono governati da timer nascosti nel tuo cervello

10.12.2025 | Ricerche

Uno dei compiti più essenziali del cervello è decidere quali esperienze immagazzinare co...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)