Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cosa posso fare per non avere l'Alzheimer?

Tra le prime 10 cause di morte negli Stati Uniti identificate dai National Institutes of Health, il morbo di Alzheimer (MA) è l'unico che non ha causa, prevenzione o cura.


Il Dr. Paul Nussbaum, neuropsicologo clinico e autore di Save your brain ("Salva il tuo cervello"), descrive i 5 domini di uno stile di vita salutare per il cervello.


Nelle sue presentazioni, Nussbaum parla dello sviluppo e forse del ritardo del MA per mezzo delle scelte di vita. Ha citato una ricerca che è stata fatta nelle autopsie, che ha dimostrato che ci possono essere evidenze del MA nel cervello che però non si sono mai manifestate in problemi di memoria durante la vita di una persona.


Nussbaum conclude che se guardi la vita di una persona, potresti scoprire che ha avuto più istruzione o una occupazione più impegnativa, o ha partecipato ad attività complesse e varie per tutta la vita, costruendo un cervello più forte e più 'in forma' e ha ritardato l'insorgenza del MA.


I suoi cinque domini di uno stile di vita sano per il cervello includono nutrizione, esercizio fisico, socializzazione, stimolazione mentale e spiritualità.

  1. Nutrizione: la tua dieta dovrebbe essere ricca di acidi grassi omega-3, frutta e verdura, 220g di pesce alla settimana, noci e nocciole non salate e meno alimenti trasformati. Nussbaum raccomanda di mangiare l'80% di ciò che intendi ad ogni pasto e di mangiare con le  posate. Non solo mangerai meno, ha detto, ma sarai più attento a mangiare cibi più sani.
  2. Esercizio: qualche forma di esercizio aerobico aiuta il cuore e alimenta il cervello con ossigeno. Promuove anche il funzionamento cognitivo, come la memoria, e ora si ritiene che sia collegato a cambiamenti strutturali positivi nel cervello. Nussbaum raccomanda di camminare per 10 km ogni settimana, ballare, fare giardinaggio, andare in bicicletta e fare escursioni.
  3. Socializzazione: mantieni la tua cerchia sociale, costruisci amicizie e relazioni familiari. Rimani coinvolta/o nei club e nelle organizzazioni della comunità. Aspetta di più per andare in pensione. La socializzazione, non l'isolamento, può allontanare il MA.
  4. Stimolazione mentale: mantieni attivo il cervello. Impara una seconda lingua. Segui un nuovo hobby. Impara a suonare uno strumento musicale. Leggi. Scrivi. Fai le cose con la tua mano non dominante. Fai giochi da tavolo. Viaggia. Mantieni la mente attiva il più possibile.
  5. Spiritualità: rallenta la tua vita frettolosa. Medita e pratica il rilassamento con respirazione profonda e rilassamento muscolare. La preghiera quotidiana può migliorare il tuo sistema immunitario. Partecipa regolarmente alle funzioni religiose. Scopri quali sono i fattori di stress e come ti influenzano e identifica i modi per gestirli. In una società in cui tutti sentono di dover costantemente fare più cose contemporaneamente, non aver paura di dire 'no'.


Mentre gli scienziati insistono nella ricerca sul MA per saperne di più sulle sue possibili cause, la ricerca può anche rivelare come prevenire la malattia e come sviluppare farmaci per prevenire danni alle cellule nervose nel cervello.


La causa o le cause del MA molto probabilmente includono una combinazione di fattori genetici, ambientali e di stile di vita, e uno qualsiasi di questi fattori potrebbe aumentare o diminuire il rischio di sviluppare la malattia.


Anche se l'approccio 'usalo o perdilo' di uno stile di vita sano per il cervello non è stato ancora clinicamente provato, nessun danno può venire dal tenere regolarmente in funzione il cervello.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)