Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La demenza influisce sulla mobilità?

Poiché le cellule del cervello che ha la demenza si deteriorano, si verificano anche vari problemi fisici, visto che il cervello stesso non è più in grado di controllare il corpo in modo efficiente, con influenze sulla mobilità generale.


Avendo difficoltà a controllare i movimenti, la persona colpita inizia a muoversi più lentamente. Questa lentezza di movimento è talvolta descritta come parkinsonismo e, sebbene il termine sia correlato alla malattia di Parkinson, non è la stessa cosa, perché la persona con difficoltà motorie non ha necessariamente il Parkinson.


Alcuni dei movimenti più lenti che si possono notare sono passi più brevi o il più tempo più lungo impiegato per arrivare a destinazione o la serie di movimenti piccoli e strascicati per girarsi invece della rotazione sui piedi come si faceva prima.


Gli individui possono avere difficoltà anche a iniziare a camminare da una posizione eretta o ad alzarsi da seduti. Ci può essere una rigidità generale nel corpo, e la persona tende ad avere una postura curva o a camminare zoppicando.


Queste condizioni portano a una minore coordinazione, a una mancanza di equilibrio e ad un aumento del rischio di caduta, che possono causare gravi lesioni agli anziani le cui ossa sono più soggette a rotture. E, dopo una caduta, c'è un periodo più lungo per guarire.


Le persone con demenza hanno una probabilità da 4 a 5 volte maggiore di cadere rispetto agli anziani che non hanno un decadimento cognitivo e il triplo delle probabilità di subire una frattura. Inoltre, coloro che cadono hanno 5 volte più probabilità di essere ricoverati in ospedale o di vivere in un contesto di assistenza a lungo termine rispetto agli anziani con demenza che non cadono.


Quando un individuo con demenza ha problemi di mobilità, dobbiamo assisterlo in modo che possa muoversi nel modo più semplice e comodo possibile. Gli ausili alla deambulazione potrebbero aiutare a raggiungere questi obiettivi e fornire protezione e sicurezza.


Tuttavia, alcuni professionisti sanitari si preoccupano dell'uso di un bastone o di un deambulatore da parte di una persona con demenza, poiché la ricerca mostra che sono 3 volte più soggetti a subire una caduta quando usano un ausilio alla mobilità rispetto a chi non lo usa affatto.


Imparare a usare un bastone o un deambulatore è un compito cognitivo complesso, e la persona interessata potrebbe considerarlo come un ulteriore ostacolo da manovrare nella sua vita. La persona potrebbe non avere l'abilità cognitiva per usare adeguatamente l'aiuto, con conseguente frustrazione e agitazione.


Devono essere eseguite valutazioni cognitive alla persona per assicurarsi che possa capire come usare un bastone o un deambulatore e, una volta prescritto, un professionista sanitario o un caregiver dovrebbe assisterla continuamente perché possa usare il dispositivo in modo sicuro e accurato.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.