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La demenza influisce sulla mobilità?

Poiché le cellule del cervello che ha la demenza si deteriorano, si verificano anche vari problemi fisici, visto che il cervello stesso non è più in grado di controllare il corpo in modo efficiente, con influenze sulla mobilità generale.


Avendo difficoltà a controllare i movimenti, la persona colpita inizia a muoversi più lentamente. Questa lentezza di movimento è talvolta descritta come parkinsonismo e, sebbene il termine sia correlato alla malattia di Parkinson, non è la stessa cosa, perché la persona con difficoltà motorie non ha necessariamente il Parkinson.


Alcuni dei movimenti più lenti che si possono notare sono passi più brevi o il più tempo più lungo impiegato per arrivare a destinazione o la serie di movimenti piccoli e strascicati per girarsi invece della rotazione sui piedi come si faceva prima.


Gli individui possono avere difficoltà anche a iniziare a camminare da una posizione eretta o ad alzarsi da seduti. Ci può essere una rigidità generale nel corpo, e la persona tende ad avere una postura curva o a camminare zoppicando.


Queste condizioni portano a una minore coordinazione, a una mancanza di equilibrio e ad un aumento del rischio di caduta, che possono causare gravi lesioni agli anziani le cui ossa sono più soggette a rotture. E, dopo una caduta, c'è un periodo più lungo per guarire.


Le persone con demenza hanno una probabilità da 4 a 5 volte maggiore di cadere rispetto agli anziani che non hanno un decadimento cognitivo e il triplo delle probabilità di subire una frattura. Inoltre, coloro che cadono hanno 5 volte più probabilità di essere ricoverati in ospedale o di vivere in un contesto di assistenza a lungo termine rispetto agli anziani con demenza che non cadono.


Quando un individuo con demenza ha problemi di mobilità, dobbiamo assisterlo in modo che possa muoversi nel modo più semplice e comodo possibile. Gli ausili alla deambulazione potrebbero aiutare a raggiungere questi obiettivi e fornire protezione e sicurezza.


Tuttavia, alcuni professionisti sanitari si preoccupano dell'uso di un bastone o di un deambulatore da parte di una persona con demenza, poiché la ricerca mostra che sono 3 volte più soggetti a subire una caduta quando usano un ausilio alla mobilità rispetto a chi non lo usa affatto.


Imparare a usare un bastone o un deambulatore è un compito cognitivo complesso, e la persona interessata potrebbe considerarlo come un ulteriore ostacolo da manovrare nella sua vita. La persona potrebbe non avere l'abilità cognitiva per usare adeguatamente l'aiuto, con conseguente frustrazione e agitazione.


Devono essere eseguite valutazioni cognitive alla persona per assicurarsi che possa capire come usare un bastone o un deambulatore e, una volta prescritto, un professionista sanitario o un caregiver dovrebbe assisterla continuamente perché possa usare il dispositivo in modo sicuro e accurato.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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