Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Perché nella demenza il linguaggio si deteriora?

E' così frequente e facile ascoltare suoni che escono dalla bocca di qualcuno, e trasformarli in un significato, che non ci pensiamo quasi mai. Ma quando arriviamo in un paese straniero e non riusciamo a capire la lingua, realizziamo quanto sia miracolosa la nostra capacità di comprendere la parola.


Allo stesso modo è impressionante la nostra capacità di esprimere quello che vogliamo dire ad un'altra persona attraverso l'emissione di suoni. In questo articolo, impareremo come funziona il linguaggio e perché si rompe nell'invecchiamento e nella demenza.

 

 

Difficoltà a capire sono dovute a molti fattori, incluso un udito debole

Il primo passo per comprendere la lingua parlata è ascoltarla attraverso le nostre orecchie. I deficit uditivi, detti anche sordità, sono comuni man mano che si invecchia. Possono essere causati semplicemente dall'accumulo di cera nel condotto uditivo, che un medico o il suo personale possono facilmente rimuovere.


Le infezioni alle orecchie possono disturbare il timpano o altre parti dell'orecchio medio, danneggiandole permanentemente se non trattate in tempo. Una causa comune di sordità associata all'invecchiamento è la cosiddetta 'perdita di udito neurosensoriale', dovuta al danno o al deterioramento dell'orecchio interno e ai nervi che portano gli impulsi al cervello. Gli apparecchi acustici possono aiutare la perdita di udito neurosensoriale.

 

 

I lobi temporali connettono le parole con i loro significati

Dopo aver ascoltato la parola correttamente, sono le parti esterne e inferiori dei lobi temporali a decifrarne il significato. I lobi temporali sono accanto ai tuoi templi, proprio dietro i tuoi occhi. Questa parte del cervello comprende non solo le parole, ma anche chi e che cosa sono le persone e le cose, incluso il modo in cui puoi classificarle.


C'è un gradiente di conoscenza nei lobi temporali, come chi è la persona che hai di fronte (Maria, amica di scuola, John, collega al lavoro, Susan, mia sorella), che animale è presente (barboncino, animale domestico, leone, animale da zoo, pollo, animali da fattoria) e che oggetto prodotto dall'uomo c'è dietro (scrivania, mobili per ufficio, mazze da baseball, attrezzature sportive, spazzola per capelli, routine mattutina).


Questa conoscenza memorizzata costituisce la base del vocabolario da cui attingiamo quando parliamo.


Mentre il lobo temporale sinistro memorizza il nome della persona o dell'oggetto, il lobo temporale destro memorizza le qualità che hanno le cose, come se sono grandi o piccole, leggere o pesanti, dure o morbide. Quindi, se i lobi temporali non funzionano correttamente, ci sarà un danno sia nella comprensione che nella produzione del linguaggio.

 

 

I lobi frontali trasformano quel significato in parole e frasi grammaticali

I lobi frontali coordinano l'attività del parlare. Per prima cosa scelgono l'idea o il contenuto che desideriamo esprimere. Si collegano quindi ai lobi temporali per trovare le parole che vogliamo dire. Infine, una parte speciale del lobo frontale sinistro trasforma le parole in suoni e mette anche le parole in frasi grammaticali.

 

 

Problemi di ricerca delle parole sono comuni in tutte le fasi della demenza

Le difficoltà di trovare le parole sono estremamente comuni nella demenza, anche nelle fasi più lievi. Mentre nell'invecchiamento normale, è difficile trovare i nomi di persone, luoghi, libri, film e altri nomi propri, nella demenza spesso è difficile trovare nomi comuni e ordinari delle cose di tutti i giorni.


Queste difficoltà possono manifestarsi con l'uso del termine sbagliato o meno preciso (ad esempio, 'fiore' per la rosa, 'tavolo' per scrivania) o, più di solito, semplicemente con pause nelle frasi quando si cerca la parola. Gli amici e le famiglie si abituano spesso a saltare dentro queste pause per fornire la parola mancante.


I danni ai lobi frontali, a quelli temporali e alle connessioni tra di loro sono tutti molto comuni nella demenza. Anche gli individui sani, possono dover sforzarsi a trovare la parola precisa che cercano. Ecco perché quando un individuo è stanco o malato o comunque non è al meglio, può trovare particolarmente difficoltoso trovare la parola giusta, specialmente quando ha la demenza.

 


Domanda chiave: Mio marito non sembra ricordare nulla di ciò che gli dico, ma non sente nemmeno nulla. Come posso sapere se le sue difficoltà di memoria sono davvero dovute a problemi di udito?

  • Se non sei sicura che l'udito della persona cara sia compromesso, convincila a fare un test dell'udito. Se il suo udito è compromesso, assicurati che usi apparecchi acustici o altri metodi per migliorarlo.
  • Un modo semplice per capire se la persona cara ti ha sentito correttamente è chiedergli di ripetere ciò che hai appena detto. Ripeterlo aiuterà anche a ricordarlo!

 

 

 


Fonte: Andrew Budson MD, professore di neurologia all'Università di Boston, e docente di neurologia ad Harvard.

Pubblicato su Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)