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Caregiver di Alzheimer: come gestire o superare le preoccupazioni?

La preoccupazione, un'altra delle sette emozioni associate alla caregiving, è uno stato di ansia e dubbio su problemi reali o potenziali.


Preoccuparsi è normale nella vita. Ma per il caregiver di Alzheimer, la preoccupazione spesso è persistente e incontrollabile. La preoccupazione cronica può essere paralizzante e causare una serie di problemi fisici e mentali, come palpitazioni cardiache, insonnia, affaticamento, depressione e angoscia mentale.


La buona notizia è che la preoccupazione cronica è un'abitudine mentale che può essere interrotta. Uno dei primi passi per frenare la preoccupante è capire quando diventa cronica. Riconosci che ti preoccupi con scenari del tipo 'che-succede-se' e 'il-caso-peggiore'.


Per superare la preoccupazione costante, usa tecniche di rilassamento e respirazione per ridurre i sintomi mentali e fisici associati all'emozione. Respirazione profonda, yoga, meditazione, tai chi, ascolto di musica soft e preghiera sono tutti metodi che possono essere utili durante il giorno per ridurre le preoccupazioni.


Inoltre, come per qualsiasi emozione di ansia o preoccupazione, l'esercizio fisico è un trattamento anti-ansia naturale ed efficace perché rilascia endorfine, che possono alleviare la tensione e lo stress, aumentare l'energia e migliorare il senso di benessere. L'esercizio fisico può anche interrompere un ciclo di preoccupazione.


Può essere utile per il caregiver fissarsi un 'tempo di preoccupazione' di circa 30 minuti al giorno, dove non fa altro che preoccuparsi, di qualsiasi cosa.


Un'altra idea è quella di scrivere un 'elenco di preoccupazioni', che può aiutare a togliere il potere di questi pensieri ansiosi. Se le cose nell'elenco sono ancora fastidiose, il caregiver dovrebbe pensarci solo durante il periodo di preoccupazione specifico.


Inoltre, durante questo periodo, i caregiver possono riflettere su varie domande che li portano a preoccuparsi: esiste un modo più positivo e realistico di guardare alla situazione? Di cosa ho paura che possa accadere? Questo pensiero pieno di preoccupazioni è utile? Preoccuparmi mi aiuta o mi fa male? Cosa direi a un amico o un familiare che ha questa preoccupazione?


I caregiver possono ottenere prospettive migliori e creare più equilibrio in questa routine e anche rendersi conto che le loro preoccupazioni potrebbero sembrare non più importanti.


Preoccuparsi raramente porta a soluzioni, quindi i caregiver dovrebbero valutare la situazione e mettere in atto alcune pratiche di risoluzione dei problemi.


Se il caregiving è diventato troppo travolgente, ad esempio, il caregiver dovrebbe cercare alternative di assistenza, come caregiver pagati a domicilio, assistenza di sollievo o soluzioni di assistenza a lungo termine.


Se non c'è soluzione alla preoccupazione, allora dovrebbe concentrarsi su ciò che può essere cambiato piuttosto che sulle circostanze al di fuori del suo controllo. A volte l'incertezza deve solo essere accettata.


I buoni modi per tenere sotto controllo le preoccupazioni includono cercare un sistema di supporto attraverso la famiglia e gli amici, riconoscere e osservare le preoccupazioni senza giudizio, rilasciare di preoccupazioni controproducenti e, in definitiva, rimanere concentrati sul presente usando la consapevolezza come pratica quotidiana.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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