Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Anosognosia e Alzheimer: cosa c'è da sapere

 

A causa della natura della demenza, è molto probabile che la tua persona amata non si renda conto di soffrire della malattia. Più che negazione, questa condizione si chiama anosognosia ed è una mancanza di consapevolezza della compromissione.


Colpendo fino all'81% delle persone con morbo di Alzheimer (MA), l'anosognosia è una condizione medica che può avere un ruolo importante nei piani di assistenza e cura. Di seguito alcune informazioni sull'anosognosia e sui suoi effetti sulle persone con MA e relative forme di demenza.

 

 

Cosa sapere sull'anosognosia

È molto comune che le persone a cui è stata recentemente diagnosticata una condizione cronica siano a disagio nell'ammettere la diagnosi a se stessi o agli altri. Tuttavia, per molte persone a cui è stata diagnosticato il MA o una forma correlata di demenza, il rifiuto della diagnosi può essere di lunga durata.


Questo effetto è chiamato anosognosia e significa mancanza di consapevolezza o intuizione. Definita come «mancanza di capacità di percepire la realtà della propria condizione», l'anosognosia colpisce fino all'81% delle persone che vivono con la demenza.


L'anosognosia è osservata si solito nelle persone con diagnosi di MA, tumori cerebrali, malattia di Huntington e ictus. Spesso scartata considerandola solo rifiuto, l'anosognosia deriva in realtà da veri e propri cambiamenti nel cervello. Non è testardaggine, nè un meccanismo di difesa.

 

 

Sintomi di Anosognosia

Alcuni sintomi dell'anosognosia sono molto simili ai sintomi della demenza e per rendere la diagnosi più difficile, l'anosognosia può essere selettiva in natura. Ciò può rendere difficile la diagnosi e difficile distinguerla dalla negazione.


I sintomi dell'anosognosia includono:

  • Incapacità di tenere il passo con le attività quotidiane o la cura personale e l'igiene.
  • Difficoltà a gestire le finanze.
  • Diminuzione dell'inibizione nel linguaggio e mancanza di consapevolezza di sé.
  • Rabbia quando messi di fronte alla mancanza di cura di sé, scarsa capacità decisionale e dimenticanza.
  • Esagerare o credere che delle cose siano vere, anche se non lo sono.

 

 

Assistere qualcuno che non sa di avere la demenza

Prendersi cura di qualcuno che ha la demenza e l'anosognosia può essere molto impegnativo. I caregiver che stanno cercando di aiutare qualcuno che non è in grado di riconoscere di aver bisogno di aiuto, hanno di fronte il probabile rifiuto di cure mediche e il ritardo nella valutazione e nella diagnosi.


Tuttavia, se non si ricevono cure e cure adeguate, le persone possono mettere in pericolo se stesse o gli altri. Questi suggerimenti possono aiutare i caregiver a prendersi cura di qualcuno che non sa di avere la demenza.

 

1. Non cercare di convincere la persona amata che ha bisogno di aiuto

Cercare di convincere qualcuno con anosognosia di essere malato può essere incredibilmente frustrante per tutte le parti. Mitigare i sintomi e incoraggiare la persona cara, ma non cercare di fargli capire più volte qualcosa che non è in grado di comprendere.

 

2. Fornire una struttura di compiti

Un piano di assistenza quotidiana per i caregiver della demenza può essere estremamente utile per le persone che vivono con anosognosia. Fornisci alla persona amata una struttura delicata che include tempi di cura personale, tempi di inattività e attività domestiche.

 

3. Coinvolgi la persona cara nelle decisioni

Man mano che la demenza progredisce, questo può diventare difficile, ma cerca di coinvolgere la persona cara nelle decisioni quando puoi. È molto importante riconoscere la sua autonomia e indipendenza e può aiutare i caregiver e coloro che sono assistiti a lavorare insieme in modo efficace e positivo.

 

4. Considera un aiuto di cura della memoria

Potrebbe arrivare un punto in cui non sei in grado di prenderti cura della persona cara o quando la responsabilità dell'assistenza diventa troppo grande per una persona. Questo è normale ed è il motivo per cui le comunità di cura della memoria sono disponibili a collaborare con i caregiver della demenza, ridimensionando le attività non necessarie e fornendo alle persone cure specialistiche per la demenza.

 

 

 


Fonte: Alissa Sauer in Leisure Care (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)