Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cosa sono le cinque 'A' dell'Alzheimer?

Five As to Alzheimer Diagnosis

Le cinque 'A' del morbo di Alzheimer (MA) sono le iniziali delle cinque disabilità cognitive comuni a tutti i tipi di demenza: amnesia, afasia, aprassia, agnosia e anomia.


Amnesia è la perdita di memoria e spesso è più evidente quando le persone con MA iniziano ad avere difficoltà con la memoria a breve termine, che progredisce in seguito verso un calo in quella a lungo termine. Con la progressione della perdita di memoria, arrivano difficoltà nella comunicazione. Le persone colpite non riescono a conservare le informazioni, tipo le istruzioni numerose, per cui i caregiver dovrebbero parlare con frasi brevi e semplici, ad un ritmo molto più lento.


Afasia si riferisce alla comunicazione alterata. La persona interessata ha difficoltà a capire ciò che viene detto e ha problemi ad esprimere i pensieri con le parole. Non è in grado di trovare le parole giuste o dirle in modo corretto. L'afasia può anche influenzare la capacità di leggere e scrivere. Nelle fasi successive del MA, il discorso può diventare impossibile da capire, e può essere difficile determinare quanto di ciò che dice il caregiver viene compreso. La comunicazione non verbale diventa importante. Sorrisi, rassicurazioni e terapia del tocco sono tutti modi per comunicare quando l'afasia progredisce nelle fasi successive. Nella stragrande maggioranza di quelli con MA, la perdita di memoria (amnesia) è più evidente del disturbo del linguaggio (afasia).


Aprassia è una perdita delle capacità motorie volontarie. La persona interessata dimentica come fare i movimenti e le attività comuni. Il cervello ed i muscoli necessari per svolgere un compito non comunicano, quindi perde la capacità di svolgere le attività della vita quotidiana, come lavarsi, vestirsi, camminare e mangiare. A causa di questi cambiamenti, c'è un elevato rischio di cadute. Mantenere più attiva possibile la persona colpita  può aiutare a ritardare i cambiamenti fisici nell'aprassia.


Agnosia è la perdita della capacità di riconoscere oggetti, volti, voci o luoghi. Non solo il paziente perde la capacità di denominare l'oggetto - può inventare una parola - ma anche la capacità di descrivere a cosa serve. I caregiver dovrebbero usare i gesti, come ad esempio mimare l'uso degli oggetti di cui la persona può avere bisogno, come pettine, spazzola, forchetta o cucchiaio.


Anomia è quando la comunicazione tra neuroni nel cervello è deficitaria e la persona interessata ha difficoltà a trovare la parola giusta. La persona sa di quale oggetto ha bisogno, e cosa fa, ma non riesce a trovare la parola giusta. Anche in questo caso, i gesti possono aiutare, come pure le domande con due o tre scelte, come ad esempio “Vuoi cereali o uova per colazione?”

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)