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Cinque fatti sorprendenti sul tuo cervello

Il cervello è l'organo più complesso del nostro corpo. Non solo controlla le funzioni vitali di base come la respirazione, le funzioni degli organi e il movimento, ma sta anche dietro ai processi più complessi: dal pensiero al controllo del comportamento e delle emozioni, e alla creazione dei ricordi.


Ma nonostante questa importanza, molte persone sanno ancora molto poco su di esso. Questo è il tuo cervello, spiegato.

 


1. È sempre attivo

Anche quando dormiamo, il nostro cervello è sempre attivo. Deve esserlo per tenerci in vita. Ma parti diverse del cervello sono responsabili di funzioni diverse. Il cervello è diviso in quattro coppie di lobi su ogni lato della testa. I lobi frontali sono situati vicino alla parte anteriore della testa e i lobi temporali sono proprio sotto di loro. I lobi parietali si trovano in mezzo e i lobi occipitali sono sul retro della testa.


Il lobo frontale è spesso associato con quello che 'ci rende umani'. È coinvolto in processi cognitivi come il ragionamento, l'apprendimento, la creatività, l'attenzione e il controllo dei muscoli usati per il movimento e la parola. Ci aiuta anche a creare ricordi, e imparare a regolare le emozioni e il comportamento.


I lobi parietali sono coinvolti in una miscela di funzioni. Queste includono l'elaborazione sensoriale e numerica, nonché le informazioni visuo-spaziali, che sono necessarie per il movimento, la percezione della profondità e la navigazione. I lobi temporali ricevono anche informazioni relative ai suoni, compreso il linguaggio che udiamo, così come i processi della memoria. I lobi occipitali sono coinvolti nell'elaborazione visiva. Quando la luce entra negli occhi, è trasmessa dai nervi a questa regione e convertita in un'immagine che 'vedi'.


I lobi sono ulteriormente suddivisi in regioni funzionali. Sono singole regioni di un certo lobo che è responsabile di funzioni specifiche. Ad esempio, un'area nel lobo frontale chiamata area di Broca è coinvolta specificamente nella produzione e comprensione del linguaggio.


Scansionando il cervello, gli scienziati possono misurare quando e quali aree diventano più attive nel cervello, cercando quali aree hanno un aumento del flusso di sangue, che trasporta l'ossigeno supplementare che serve all'area per funzionare o eseguire un compito. Sapere quali parti eseguono quali compiti è importante sia per la ricerca, che per eseguire un intervento chirurgico.

 


2. Riceve costantemente informazioni

Il cervello riceve costantemente un flusso di informazioni. Queste informazioni sono controllate da due percorsi, che mantengono tutto sotto controllo. Le informazioni sensoriali sono ciò che fluisce dentro il cervello, e le informazioni motorie sono quello che fluisce fuori da esso.


Anche se il cervello riceve sempre queste informazioni, ne siamo spesso inconsapevoli poichè vanno verso aree del cervello che elaborano le informazioni del 'subconscio'. Ad esempio, le informazioni sulla posizione dei muscoli e delle articolazioni sono sempre inviate al cervello, ma raramente le notiamo fino a quando ci sentiamo scomodi, oppure è necessario regolare la posizione.


Ma quando si tratta di informazioni motorie in uscita, (come le azioni volontarie che controlliamo, come ad esempio prendere qualcosa) siamo consapevoli della funzione. Tuttavia, proprio come le informazioni sensoriali, le azioni motorie possono accadere involontariamente, come respirare, o quelle dei muscoli che muovono il cibo attraverso il sistema gastrointestinale.

 

3. Circa il 20% del sangue del corpo va al cervello

Mantenere in funzione il cervello, come per tutti i tessuti viventi, dipende dalla fornitura di ossigeno dal sangue. Il cervello riceve il 15-20% del sangue dal cuore a riposo, ma molti fattori possono influenzare questo dato, come l'età, il sesso e il peso. Per il maschio medio, ci sono circa 70 millilitri di sangue pompati in tutto il corpo per ogni battito cardiaco. Pertanto, circa 14 millilitri sono inviati al cervello per ogni battito cardiaco, che è essenziale per portare l'ossigeno alle cellule cerebrali.


È ben noto che sul lato sinistro del cervello avvengono diversi ictus, nei quali si interrompe il rifornimento di sangue alle aree del cervello. Questo è importante perché il lato destro del cervello controlla il lato sinistro del corpo e viceversa. Dal momento che i ricercatori hanno scoperto che nella parte sinistra del cervello si verificano più ictus, che possono influire sulla funzionalità del lato destro, le persone destrorse hanno più probabilità di soffrire di una perdita di funzionalità dopo un ictus.

 

4. La chirurgia del cervello non fa male

Un video virale di una donna che suona il violino, mentre i chirurghi operano per rimuovere un tumore al cervello, ha lasciato molte persone con molte domande sul nostro cervello. Anche se questo potrebbe sembrare bizzarro, essere svegli durante un intervento chirurgico al cervello è in realtà più comune di quanto la gente possa pensare. Spesso, gli interventi chirurgici relativi alle aree 'funzionali' del cervello (aree responsabili del movimento, della parola o della visione) richiedono al paziente di essere messo in anestesia generale e poi svegliato in modo che queste funzioni possono essere valutate mentre si procede con l'operazione.


Sorprendentemente, l'intervento chirurgico non danneggia affatto il cervello. Questo perché il cervello non ha recettori del dolore specializzati chiamati nocicettori. Le uniche parti dolorose della chirurgia sono quando si fa l'incisione attraverso la pelle, il cranio e le meningi (gli strati di tessuto connettivo che proteggono il cervello). A seconda di una serie di fattori, il paziente può avere anestesia generale o locale per questa parte della procedura.

 

5. I danni cerebrali possono cambiare chi siamo

Una grande entità di ciò che sappiamo sul cervello è venuta da cose andate male. Uno dei casi più famosi è quello di Phineas Gage. Era conosciuto come lavoratore responsabile ed onesto. Ma quando un incidente sul lavoro gli ha fatto passare una barra di metallo attraverso il cranio, il danno al lobo frontale lo ha reso infantile, irrispettoso e impulsivo. Gage ha dimostrato agli scienziati del 19° secolo che i danni al lobo frontale possono causare notevoli cambiamenti di personalità.


Sappiamo anche che le persone che hanno perso la vista dopo un danno al lobo occipitale (per trauma, tumore o ictus) possono ancora mantenere alcuni aspetti della vista attraverso una cosa chiamata 'visione cieca'. Questo ci dice che non tutte le informazioni visive vanno alla corteccia visiva nel lobo occipitale. Le persone con la 'visione cieca' potrebbero ancora essere in grado di rilevare informazioni visive e navigare intorno agli ostacoli, nonostante la perdita della loro vista. Alcuni riferiscono anche di essere in grado di 'vedere' certe emozioni e descrivere come ciò li fa sentire. Questo dimostra come le funzioni cerebrali siano altamente interconnesse.


Anche se i ricercatori conoscono bene il cervello e che cosa fa, abbiamo ancora molto da imparare. Dobbiamo ancora capire cosa fanno alcune aree del cervello, e il modo in cui comunicano con le altre parti dell'organo.

 

 

 


Fonte: Adam Taylor, professore e direttore del Clinical Anatomy Learning Center all'Università di Lancaster

Pubblicato su The Conversation (> English text) - Traduzione di Matteo Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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