Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cosa si intende per contagio emotivo?

Gli individui con morbo di Alzheimer (MA) o altri deterioramenti della memoria tendono a rispecchiare le emozioni di coloro che li circondano, fatto conosciuto come 'contagio emotivo'.


Pensala in questo modo: quando i bambini vedono una persona che sorride, spesso sorridono anche loro e tendono a piangere dopo aver sentito altri bambini piangere. Questo contagio emotivo si attenua quando invecchiamo. Ma, in coloro che hanno una qualche forma di disturbo cognitivo nell'età avanzata, invece ritorna.


E il contagio emotivo diventa più forte sia in chi ha il lieve decadimento cognitivo che nel MA conclamato, secondo uno studio del 2013 della University of California di San Francisco.


L'area del cervello nota come amigdala si regola sui segnali non verbali. Anche i neuroni specchio, le cellule nervose, hanno un ruolo per consentire alle persone di riflettere le loro emozioni. Lo studio ha anche concluso che sembrava ci fosse più che un semplice collegamento tra il grado di contagio emotivo e i danni al lato destro del lobo temporale mediale.


Come aumenta il deterioramento del loro stato emotivo, le persone affette possono mimare le emozioni degli altri come un modo di far fronte al loro deterioramento e nascondere la loro condizione agli altri. Lo studio ha rivelato che la sensibilità e il 'contagio' emotivi nel MA sono legati non solo al disagio e al disturbo dell'umore, ma si sviluppano anche da cambiamenti specifici nella struttura del cervello che influenzano le reazioni emotive.


Nonostante questi cambiamenti limitino la capacità della persona di regolare le sue emozioni, possono anche permettere una maggiore condivisione dell'emozione e delle connessioni interpersonali per coloro che rischiano altrimenti di lottare nelle interazioni sociali.


“Nel MA e negli altri disturbi correlati alla demenza, pensiamo che alcune persone possono avere una maggiore sensibilità di altri alle emozioni", ha detto la ricercatrice Virginia Sturm, assistente professoressa del Dipartimento di Neurologia dell'UCSF.


Ciò significa che se i caregiver sono ansiosi o arrabbiati, i loro pazienti prendono e copiano queste emozioni. Allo stesso modo, se il caregiver è calmo e felice, i pazienti non faranno che emulare queste emozioni positive, secondo la Sturm.


"Questo è un modo in cui i malati di MA si connettono con gli altri, anche se non capiscono la situazione sociale"
, ha detto. "Per gestire i pazienti, se i caregiver sono calmi e felici, aiuterebbero molto a mantenere i pazienti calmi e felici".


Anche se a volte è impegnativo e difficile, i caregiver possono cercare di proiettare le emozioni che vorrebbero nei loro cari, anche se internamente possono sentirsi frustrati, arrabbiati o tristi.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.