Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cos'è la Sindrome di Benson?

Occipital lobe posterior cortical atrophy benson syndromeLa sindrome di Benson, o Atrofia Corticale Posteriore, colpisce il lobo occipitale posteriore (giada).

La Sindrome di Benson, o atrofia corticale posteriore (PCA, posterior cortical atrophy), è una condizione degenerativa progressiva rara ed è una forma di demenza non considerata di tipo Alzheimer (MA).


Anche se PCA e MA comportano entrambi la perdita e la disfunzione dei neuroni (le cellule del cervello), colpiscono parti diverse del cervello. Per la maggior parte, il MA impatta inizialmente le aree del cervello che hanno un ruolo importante nella memoria, causando così i primi sintomi di perdita di memoria.


La PCA, descritta per la prima volta nel 1988 dal dott. D. Franck Benson, si sviluppa lentamente e inizia colpendo la parte posteriore del cervello chiamata 'lobo occipitale', che è responsabile della visione. Spesso, coloro che sperimentano inizialmente questa condizione descrivono problemi di visione o comportamenti visivi complessi.


Quelli con sintomi PCA hanno difficoltà a percepire oggetti come le porte in vetro, difficoltà a riconoscere le persone e possono lottare per leggere, scrivere e capire i numeri. Inoltre, possono avere difficoltà con alcuni compiti, come ad esempio abbottonarsi una camicia.


La sindrome è talvolta causata da altre malattie, come la demenza da corpi di Lewy.


Segni di depressione e ansia tendono ad essere prominenti nelle prime fasi della PCA. L'individuazione e il trattamento precoce dei sintomi psichiatrici può influenzare la funzione e l'indipendenza nella vita quotidiana.


I primi sintomi della PCA si verificano in genere prima dei 50 anni o appena dopo i 60, e spesso sono subdoli e difficili da diagnosticare. Con il deterioramento del cervello e il progredire della malattia, insorgono altri sintomi di tipo MA, come perdita di memoria e confusione.


I fattori di rischio per lo sviluppo della malattia sono sconosciuti. Si dice che la PCA sia il tipo meno compreso di demenza, e non c'è alcun trattamento specifico. Il più delle volte si usano gli stessi farmaci prescritti per il MA.


Anche se i ricercatori hanno osservato che PCA e MA condividono gli stessi cambiamenti nel cervello, lo stesso accumulo di proteine ​​e la stessa patologia, è misterioso il motivo per cui questo specifico tipo di demenza colpisce parti diverse del cervello.


A causa della natura della malattia, la PCA presenta sfide uniche per i medici che aiutano le persone colpite e le loro famiglie sullo stato clinico e sulla prognosi, e per gli esperti che progettano esperimenti clinici di interventi.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.