Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come cambiano le relazioni nel corso del viaggio di Alzheimer?

In molti aspetti della relazione tra la persona malata e il suo caregiver avvengono dei cambiamenti durante il corso della malattia. Questi cambiamenti, però, non diminuiscono il bisogno di amore e affetto della persona.


La perdita di compagnia è forse il primo inizio dei cambiamenti relazionali. Il caregiver, che ora ha un ruolo di assistenza, perde le opportunità di conversazione intellettuale e gli viene a mancare la persona che era 'cassa di risonanza' di eventuali problemi che sorgevano o di decisioni che dovevano essere prese.


La persona interessata magari si era sempre occupata delle finanze della famiglia, ma con il progredire della malattia, il caregiver deve imparare a prendere tutte le decisioni sulle questioni finanziarie e legali, che possono essere impegnative e difficili per chi è già sopraffatto. Alcuni caregiver chiedono aiuto a un consulente finanziario per queste decisioni e compiti meticolosi.


L'Alzheimer ferisce anche il rapporto sessuale tra i partner. La persona interessata può presentare ipersessualità, con continue richieste al caregiver e, a volte, può essere eccessivamente affettuoso al momento o nel luogo sbagliato. Oppure l'interesse per il sesso può svanire o diminuire, e il caregiver sente ben presto la perdita di intimità.


Eppure, ci può essere intimità senza rapporti sessuali. Coccole, ballo, momenti insieme tenendosi per mano, dolci massaggi, sono tutti modi di vivere l'intimità e modi per soddisfare le esigenze sia della persona interessata che del caregiver.


Il caregiver dovrebbe cercare di essere sincero nei suoi sentimenti per questi cambiamenti di relazione, e trovare dei modi per esprimerli, sia parlandone con gli amici stretti che aderendo ad un gruppo di supporto.


I rapporti con la famiglia e gli amici a volte cambiano drasticamente. Spesso la famiglia e gli amici sono intimiditi o a disagio in presenza di una persona con Alzheimer. Non sanno come comunicare e possono sentirsi minacciati dai suoi comportamenti.


Il caregiver può diventare isolato proprio come la persona di cui si occupa. Il caregiver deve contattare la famiglia e gli amici e condividere la situazione della persona cara, dando consigli sulla comunicazione e sui modi in cui possono farle visita in un modo non minaccioso.


Il caregiver dovrebbe incoraggiare le visite con i familiari e con gli amici, per il bene del suo caro e di se stesso. Tuttavia, possono sorgere nuove fonti di stress tra il caregiver e i familiari, che potrebbero non accettare la diagnosi o che vogliono prendersi cura con un piano di assistenza.


La mancanza di aiuto può far insorgere del risentimento nel caregiver. Ci possono essere conflitti sulle decisioni finanziarie o sul tipo di cura all'individuo interessato.


I caregiver devono affrontare questi problemi tenendo una riunione di famiglia, riconoscendo i sentimenti e permettendo a tutti di esprimere le rispettive preoccupazioni. Anche se non tutti saranno sempre d'accordo, è importante mantenere aperte le linee di comunicazione e che tutti si rendano conto che è importante mantenere la qualità della vita del loro caro.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)