Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuova causa di Alzheimer: troppi vasi sanguigni

Scienziati della University of British Columbia potrebbero avere una nuova spiegazione del modo in cui l'Alzheimer distrugge il cervello: una profusione di vasi sanguigni.

Mentre la morte delle cellule, siano esse nelle pareti dei vasi sanguigni o nel tessuto cerebrale, è stato un importante campo di ricerca sulla malattia, un team guidato da Wilfred Jefferies, professore dei Michael Smith Laboratories dell'UBC, ha dimostrato che la malattia neurodegenerativa potrebbe infatti essere causata dalla propagazione delle cellule delle pareti dei vasi sanguigni.

Esaminando il tessuto cerebrale di topi modelli di Alzheimer, la squadra di Jefferies ha trovato quasi il doppio di densità dei capillari rispetto ai topi normali.

Inoltre hanno trovato una densità maggiore di capillari in modo simile nei campioni di cervello di persone che erano morte della malattia, rispetto ai campioni provenienti da persone che non ce l'avevano. Jefferies, in un articolo pubblicato on line il 31 agosto su PLoS One, teorizza che la profusione di vasi sanguigni è stimolata dal beta-amiloide, un frammento di proteina segno distintivo dell'Alzheimer. La crescita dei vasi sanguigni, o "neo-angiogenesi", porta ad una caduta della barriera emato-encefalica, la rete strettamente intrecciata di cellule, che permette di trasportare ossigeno nel sangue per raggiungere il tessuto cerebrale, bloccando sostanze nocive, quali i virus.

"Quando i vasi sanguigni crescono, le cellule delle pareti dei vasi si propagano dividendosi", dice Jefferies. "Nel processo di scissione in due nuove cellule, essi diventano temporaneamente a forma arrotondata, e questo mina l'integrità della barriera emato-encefalica, permettendo potenzialmente a elementi inquinanti provenienti dall'esterno del cervello di penetrare dentro". Il deterioramento della barriera potrebbe a sua volta permettere il deposito di beta amiloide, che si accumula intorno ai neuroni e alla fine li uccide.

Precedenti ricerche avevano toccato la "permeabilità" della barriera, ma si è ipotizzato che fosse causata dalla morte dei vasi sanguigni, non dalla loro crescita. Jefferies vede anche un interessante parallelo con la forma "umida" di degenerazione maculare legata all'età, in cui la crescita dei vasi sanguigni dietro la retina e poi delle perdite di sangue e fluidi, portano a emorragie, gonfiore e formazione di tessuto cicatriziale.

"Dato il nuovo collegamento tra le due condizioni, il prossimo passo logico per il trattamento dell'Alzheimer potrebbe essere quella di cercare trattamenti che si rivolgono specificamente la crescita dei vasi sanguigni", dice Jefferies, che offre appuntamenti nei dipartimenti di microbiologia e immunologia, genetica medica e zoologia, ed è anche membro del Centro di Ricerca Biomedica e del Centro di ricerca sul cervello.

Jefferies ha collaborato con Dara Dickstein, professore del Dipartimento di Neuroscienze della Mount Sinai School of Medicine, New York. Il team della UBC includeva anche lo studente laureato Kaan Biron e il tecnico Rayshad Gopaul. La ricerca è stata sostenuta da finanziamenti della Rete Canadese dell'Ictus e dal Canadian Institutes of Health Research.

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.

 

 


Fonte: Materiale della University of British Columbia.

Riferimento: Biron KE, Dickstein DL, Gopaul R, Jefferies WA. Amyloid Triggers Extensive Cerebral Angiogenesis Causing Blood Brain Barrier Permeability and Hypervascularity in Alzheimer's Disease. PLoS ONE, 6(8): e23789 DOI: 10.1371/journal.pone.0023789.

Pubblicato in ScienceDaily il 31 agosto 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.