Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Acidi grassi tossici da incolpare per la morte delle cellule cerebrali

AstrocyteFunzioni degli astrociti (Fonte: Cusabio)

Delle cellule che normalmente nutrono altre cellule cerebrali sane, chiamate neuroni, rilasciano acidi grassi tossici dopo che i neuroni sono danneggiati, secondo un nuovo studio sui topi. Questo fenomeno è probabilmente il fattore che guida la maggior parte, se non tutte, le malattie che colpiscono la funzione cerebrale, nonché il degrado naturale delle cellule cerebrali osservate nell'invecchiamento, dicono i ricercatori.


Ricerche precedenti avevano indicato gli astrociti (una cellula gliale a forma di stella del sistema nervoso centrale) come i colpevoli della morte cellulare tipica del Parkinson, dell'Alzheimer e della demenza, tra le altre malattie neurodegenerative. Mentre molti esperti ritenevano che queste cellule rilasciassero una molecola uccisore di neuroni per 'eliminare' le cellule cerebrali danneggiate, l'identità di questa tossina fino ad ora era rimasta misteriosa.


La nuova indagine, guidata da ricercatori della New York University, fornisce ciò che secondo loro è la prima prova che il danno al tessuto induce gli astrociti a produrre due tipi di grassi, acidi grassi grassi saturi a catena lunga e le fosfatidilcholine. Questi grassi quindi innescano la morte cellulare nei neuroni danneggiati, le cellule elettricamente attive che inviano messaggi in tutto il tessuto nervoso.


Lo studio, pubblicato il 6 ottobre su Nature, ha anche dimostrato che quando i ricercatori hanno bloccato la formazione di acidi grassi nei topi, il 75% dei neuroni è sopravvissuto rispetto al 10% di quando agli acidi grassi è stato permesso di formarsi. Il lavoro precedente dei ricercatori aveva mostrato che le cellule cerebrali continuano a funzionare quando sono schermati dagli attacchi degli astrociti.


"I nostri risultati mostrano che gli acidi grassi tossici prodotti dagli astrociti hanno un ruolo fondamentale nella morte delle cellule cerebrali e forniscono un nuovo obiettivo promettente per il trattamento, e forse anche per la prevenzione, di molte malattie neurodegenerative", afferma il coautore senior dello studio Shane A. Liddelow PhD.


Il dott. Liddelow, assistente professore nel Dipartimento di Neuroscienze e Fisiologia e condirettore del Parekh Center for Interdisciplinary Neurology della NYU, aggiunge che puntare questi grassi invece che le cellule che li producono può essere un approccio più sicuro per il trattamento delle malattie neurodegenerative, perché gli astrociti alimentano le cellule nervose ed eliminano i loro rifiuti. Impedire loro di fare il lavoro del tutto potrebbe interferire con una sana funzione cerebrale.


Sebbene sia ancora poco chiaro perché gli astrociti producono queste tossine, è possibile che si siano evoluti per distruggere le cellule danneggiate prima che possano danneggiare quelle a loro vicine, dice il dott. Liddelow. Egli nota che, mentre le cellule sane non sono danneggiate dalle tossine, i neuroni diventano suscettibili agli effetti dannosi quando sono feriti, mutati, o infetti da prioni, le proteine ​​contagiose e mal ripiegate che hanno un ruolo importante nella malattia della mucca pazza e in malattie simili.


Forse nelle malattie croniche come la demenza, questo processo altrimenti utile deraglia e diventa un problema, dicono gli autori dello studio, che per indagare, hanno analizzato le molecole rilasciate da astrociti raccolti dai roditori. Hanno anche progettato geneticamente alcuni gruppi di topi per impedire la produzione normale dei grassi tossici e hanno osservato se avveniva la morte dei neuroni dopo una lesione acuta.


"I nostri risultati forniscono ciò che è probabilmente la mappa molecolare più dettagliata di come il danno dei tessuti conduce alla morte delle cellule cerebrali, consentendo ai ricercatori di capire meglio perché i neuroni muoiono in tutti i tipi di malattie", afferma il dott. Liddelow, che è anche assistente professore nel Dipartimento di Oftalmologia della NYU.


Il dott. Liddelow avverte che, anche se i risultati sono promettenti, le tecniche genetiche usate per bloccare l'enzima che produce acidi grassi tossici nei topi non sono pronte per essere usate negli esseri umani. Di conseguenza, i ricercatori hanno in programma di esplorare i modi sicuri ed efficaci per interferire con il rilascio delle tossine nei pazienti umani. Il dott. Liddelow e i suoi colleghi avevano in precedenza osservato questi astrociti neurotossici nel cervello dei pazienti di Parkinson, di Huntington e di sclerosi multipla, tra le altre malattie.

 

 

 


Fonte: New York University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kevin Guttenplan, Maya Weigel, Priya Prakash, Prageeth Wijewardhane, Philip Hasel, Uriel Rufen-Blanchette, Alexandra Münch, Jacob Blum, Jonathan Fine, Mikaela Neal, Kimberley Bruce, Aaron Gitler, Gaurav Chopra, Shane Liddelow, Ben Barres. Neurotoxic reactive astrocytes induce cell death via saturated lipids. Nature, 6 Oct 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.