Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cioccolato, funzione esecutiva e fortuna

Gli esseri umani trascorrono molto tempo a risolvere problemi. Pianificare cosa fare dopo, trovare alternative quando il primo piano non funziona, organizzare quello che sappiamo, passare da risolvere un problema in un modo a risolverlo in un altro e inibire una risposta non corretta, sono tutti considerati modi 'esecutivi' di pensare ad alto livello.


Essere in grado di migliorare la funzione cognitiva esecutiva darebbe molti benefici e diversi ricercatori si sono concentrati in laboratorio sulla ricerca dei modi per fare proprio questo. E, migliorare la funzione esecutiva potrebbe anche renderci più fortunati, con più probabilità di notare quell'opportunità casuale quando arriva.


Come si è visto, ci sono diverse cose che hanno dimostrato di migliorare la funzione esecutiva, e alcuni di questi metodi sono già disponibili e poco costosi, anche gratuiti. L'esercizio migliora non solo il funzionamento del nostro corpo fisico, ma anche quello esecutivo. E, fortunatamente per quelli di noi che ammettono di essere golosi, anche il cioccolato, con le sue caratteristiche antiossidanti, può migliorare la funzione esecutiva.


In uno studio del 2018, Tsukamoto e colleghi hanno esaminato l'effetto del cacao e dell'esercizio sulla funzione esecutiva e sulla memoria in un piccolo gruppo di 10 giovani studenti universitari maschi sani. Hanno scelto di esaminare giovani studenti universitari, perché questa particolare popolazione avrebbe molta meno probabilità di soffrire di disturbi cognitivi come la demenza e di essere fisicamente in buona salute, rendendo più facili da individuare e misurare gli effetti sia dell'esercizio che del cioccolato sulla funzione cognitiva normale.


La funzione esecutiva è stata esaminata con il test Color Word Stroop (un test affidabile sulla funzione esecutiva di inibizione). La memoria è stata testata con il test Face Name Matching. Ai partecipanti è stato permesso di familiarizzare con entrambi i test prima dell'inizio delle sessioni, per ridurre al minimo l'effetto di apprendimento del compito sulle prestazioni.


Nel compito di Stroop, i partecipanti devono rispondere il più rapidamente possibile a stimoli neutri, congruenti o incongruenti. Gli stimoli neutri consistono nel nome di un colore, come 'rosa', scritto in nero. Uno stimolo congruente sarebbe quello in cui il nome del colore, come 'rosa' è scritto in rosa e gli stimoli incongruenti erano parole di colori stampate in un colore incongruente, come la parola “rosa” scritta in verde.


Ai partecipanti veniva chiesto di indicare la parola presentata nel compito neutro e il colore dell'inchiostro usato per presentare la parola nel compito incongruente. Il tempo di reazione e la precisione forniva una misura della capacità di inibire la risposta di lettura ben conosciuta o 'preponderante', testata con stimoli incongruenti.


La memoria è stata esaminata con il test Face Name Memory, dove i partecipanti vedevano immagini di volti in coppia con i nomi e poi dovevano ricordare verbalmente il nome accoppiato quando rivedevano solo il viso.


Poi i partecipanti hanno bevuto una bevanda che era con basso o alto contenuto di flavanoli, la componente antiossidante del cioccolato. Gli antiossidanti sono sostanze come le vitamine C ed E, e flavanoli che proteggono le cellule dal danno causato dai radicali liberi.


La funzione esecutiva e la memoria dei partecipanti è stata testata prima di bere la bevanda al cioccolato, e poi ancora 30 minuti e 60 minuti dopo il suo consumo, subito prima dei 30 minuti di esercizio moderato su una cyclette. I test cognitivi sono state ripetuti ancora una volta subito dopo l'attività fisica, e 30 e 60 minuti dopo gli esercizi. Il consumo alto e basso di flavanoli è stato controbilanciato con un periodo di lavaggio di 72 ore tra le sessioni di test. Questi erano partecipanti molto pazienti.


La scoperta è stata che il consumo di una bevanda ad alto contenuto di flavanoli del cacao, ma non la bevanda di cacao con pochi flavanoli, ha comportato tempi di reazione più veloci sul compito Stroop. Non c'era alcun effetto significativo sulla precisione nel compito di Stroop sia per il livello alto che per quello basso di flavanoli, o per l'esercizio.


Il miglioramento della funzione esecutiva è stato visto appena 30 minuti dopo aver bevuto la cioccolata calda ed è rimasto presente in tutti i periodi di tempo. Il livello di flavanoli del cacao e l'esercizio non hanno avuto alcun effetto sulle prestazioni nell'attività di memoria.


Anche l'esercizio in sé stesso ha portato a un tempo di reazione significativamente più rapido sull'attività Stroop. Allo stesso modo il consumo di una bevanda ad alto contenuto di flavanoli del cacao ha migliorato il tempo di reazione sul compito Stroop oltre l'effetto dell'esercizio.


La conclusione a cui sono arrivati i ricercatori è che la combinazione tra consumo di cacao ad alti flavanoli e l'esercizio moderatamente intenso migliorano efficacemente la funzione esecutiva.


Penso che la maggior parte di noi sapeva già che l'esercizio ci fa bene. È bello sapere che anche il cioccolato ci è davvero utile.

 

 

 


Fonte: Barbara Blatchley PhD, prof.ssa di psicologia e neuroscienze all'Agnes Scott College di Decatur/Georgia

Pubblicato su Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: H. Tsukamoto, T. Suga, A. Ishibashi, S. Takenaka, D. Tanaka, Y. Hirano, T. Hamaoka, K. Goto, K. Ebi, T. Isaka, T. Hashimoto. Flavnol-rich cocoa consumption enhances exercise-induced executive function improvements in humans. Nutrition, 2018, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)