Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Una vita di conoscenze può ingombrare la memoria degli anziani

Quando una persona cerca di accedere a un ricordo, per trovare l'informazione pertinente il suo cervello scorre rapidamente tutto ciò che è stato immagazzinato. Ma mentre invecchiamo, molti di noi hanno difficoltà a recuperare i ricordi.


In una revisione pubblicata l'11 febbraio su Trends in Cognitive Sciences, dei ricercatori propongono una spiegazione del motivo per cui questo potrebbe accadere: il cervello degli anziani assegna più spazio alla conoscenza accumulata e ha più materiale tra cui muoversi quando tenta di accedere ai ricordi.


Anche se questa ricchezza di conoscenza precedente può rendere impegnativo il recupero del ricordo, i ricercatori dicono che ha i suoi lati positivi: questa esperienza di vita può aiutare la creatività e il processo decisionale.


I ricercatori Tarek Amer della Columbia University e dell'Università di Harvard, Jordana Wynn dell'Università di Harvard e di Lynn Hasher dell'Università di Toronto, hanno esaminato diversi studi comportamentali e di neuroscansioni, che mostrano che gli anziani hanno difficoltà a sopprimere le informazioni che non sono più rilevanti e che durante la ricerca di un ricordo specifico, spesso recuperano contemporaneamente altri ricordi irrilevanti.


Gli studi hanno anche dimostrato che, quando ricevono un compito cognitivo, gli anziani si affidano più pesantemente alla conoscenza precedente rispetto agli adulti più giovani.


Mentre i ricercatori si sono concentrati principalmente sulle difficoltà che può rappresentare questo ingombro di ricordi, essi evidenziano anche alcune situazioni in cui questi panorami di memoria affollati possono essere utili.


"Le prove suggeriscono che gli anziani mostrano una creatività preservata, e a volte migliorata, come funzione delle loro ricche memorie"
, scrivono i ricercatori.


Essi ipotizzano anche che gli anziani possono essere aiutati meglio dalla loro conoscenza precedente quando si tratta di processo decisionale, dove possono attingere dalla loro saggezza accumulata.


Con il proseguo dello studio e una maggiore comprensione del funzionamento della memoria negli anziani, i ricercatori sono fiduciosi di riuscire a trovare nuovi modi per aiutarli:

"È possibile che il migliore legame e le codifiche più ricche degli anziani possano anche essere sfruttati per migliorarne l'apprendimento e la memoria".

 

 

 


Fonte: Cell Press via ScienceDaily (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Tarek Amer, Jordana Wynn, Lynn Hasher. Cluttered memory representations shape cognition in old age. Trends in Cognitive Sciences, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)