Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Puntare la ATAD3A è nuova possibile strategia per prevenire o rallentare l'Alzheimer

cholesterol in the brainIl 20% (o 25% secondo altri) del colesterolo del corpo è nel cervello. Il colesterolo non può attraversare la barriera emato-encefalica e quindi il cervello se lo produce per conto suo.

Circa l'11% della popolazione over-65 degli USA ha la diagnosi del morbo di Alzheimer (MA), la forma più comune di demenza che si traduce in perdita di memoria e danni cognitivi, e l'Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che il numero di persone con MA crescerà di svariati milioni ogni anno nel mondo.


Nonostante decenni di ricerca, gli scienziati non hanno ancora capito in pieno la causa della condizione del cervello. E non c'è un trattamento terapeutico noto.


Ma un nuovo studio pubblicato di recente su Nature Communications da un team di ricercatori della Case Western Reserve University suggerisce che una molecola di proteina ​​cruciale ha un ruolo importante nell'accumulo di colesterolo cerebrale, innescando lo sviluppo del MA.


Il laboratorio di Xin Qi, prof.ssa di fisiologia e biofisica della facoltà di medicina, ha sviluppato e brevettato un inibitore del peptide nella speranza di trattare il MA e l'Huntington. Lei ha detto che questo studio ha scoperto che i topi trattati con l'inibitore del peptide, hanno avuto il ripristino del 50% della memoria, in base ai test come la navigazione nel labirinto.


Il MA è un disturbo neurodegenerativo correlato all'età che provoca morte cellulare progressiva, portando alla perdita di memoria e alla disfunzione cognitiva. I numeri che girano nella malattia sono sconcertanti: più di 35 milioni di persone hanno il MA nel mondo, un numero che si prevede arriverà a 100 milioni entro il 2050.

 

Capire la patologia

I fattori di rischio che contribuiscono al MA includono le malattie vascolari che influiscono sul cuore e sui vasi sanguigni. Mentre alcuni fattori di rischio sono ben noti (l'invecchiamento, per esempio), altri, come il colesterolo cerebrale, hanno un ruolo chiave per capire come si sviluppa la malattia.


Le cellule cerebrali comunicano attraverso membrane cellulari ricche di colesterolo, un processo naturale essenziale per una funzione cerebrale sana. La ricerca mostra che il cervello contiene il 23-25% del colesterolo del corpo.


"Il colesterolo si accumula nel cervello e provoca danni ai neuroni, e da tempo si ritiene che abbia un ruolo nella patologia del MA", ha detto la Qi. "Tuttavia, non sappiamo ancora la causa dell'accumulo di colesterolo nel cervello, e questo potrebbe detenere delle risposte".

 

Lo studio

Lo studio è il risultato di oltre 5 anni di ricerca sul ruolo del colesterolo cerebrale e sul suo rapporto con il MA. I ricercatori si erano proposti di affrontare due domande principali:

  1. che ruolo ha il colesterolo del cervello nella malattia?
  2. come possiamo usare questo nuovo percorso per le opzioni di trattamento future?


La Qi, l'autrice senior della ricerca, ha detto che lo studio è centrato sul gene di codifica proteica ATAD3A, delle cui funzioni all'interno delle malattie neurodegenerative sappiamo molto poco:

"Nella malattia di Huntington, la molecola ATAD3A diventa iperattiva ed è oligomerizzata (ripetuta), che è una causa della malattia. Abbiamo lavorato con scienziati dei dati per vedere se l'ATAD3A ha anche un collegamento con il MA e, con nostra sorpresa, abbiamo scoperto che la molecola è in cima alla lista dei candidati nel collegamento al MA".


Da lì, analizzando i modelli, i ricercatori hanno raccolto dati e hanno scoperto un percorso che collega ATAD3A e colesterolo cerebrale. I ricercatori hanno scoperto che una volta che l'ATAD3A forma parti ripetute simili o identiche, con un processo chiamato oligomerizzazione, essa sopprime un'altra proteina chiamata CYP46A1.


La nuova proteina impedisce quindi al cervello di metabolizzare il colesterolo, con la conseguenza che quest'ultimo si accumula. I ricercatori hanno collegato l'accumulo di colesterolo cerebrale alla progressione della malattia nelle neurodegenerazioni.

 

Le scoperte

I dati mostrano che l'ATAD3A, specialmente durante l'oligomerizzazione, potrebbe essere la causa dello sviluppo del MA.


Avendo così identificato un possibile bersaglio, la QI ritiene che il passo successivo verso un trattamento si trovi negli inibitori del peptide, che si legano all'ATAD3A e ne bloccano l'azione:

"I modelli trattati con il peptide hanno mostrato prestazioni migliori sui test di memoria. Hanno mostrato maggiore conservazione della memoria, attività cognitiva più forte e il  ripristino fino al 50% del danno alla memoria".


Ciò significa che puntare l'oligomerizzazione dell'ATAD3A può probabilmente rallentare la progressione del MA, ha detto la Qi. Ulteriori test sono in corso.

 

 

 


Fonte: Case Western Reserve University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Yuanyuan Zhao, D Hu, R Wang, X Sun, P Ropelewski, Z Hubler, K Lundberg, Q Wang, DJ Adams, R Xu, Xin Qi. ATAD3A oligomerization promotes neuropathology and cognitive deficits in Alzheimer’s disease models. Nature Communications, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)