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Riduzione del ferro può ridurre i rischi connessi all'età

Il corpo umano ha una relazione di amore-odio con il ferro. Una quantità giusta è necessaria per il funzionamento corretto delle cellule, ma una quantità eccessiva è associata a malattie del cervello come l'Alzheimer e il Parkinson.

Gli uomini hanno più ferro nel corpo e nel cervello rispetto alle donne. Questi livelli più elevati possono spiegare in parte perché gli uomini sviluppano queste malattie neurodegenerative legate all'età quando sono più giovani.

Ma perché le donne hanno meno ferro nei loro sistemi rispetto agli uomini? Una possibile spiegazione della differenza di genere è che durante le mestruazioni, il ferro viene eliminato attraverso la perdita di sangue. Ora, un nuovo studio condotto da ricercatori UCLA conferma questo sospetto e suggerisce strategie per ridurre i livelli di ferro in eccesso negli uomini e nelle donne.

Il Dr. George Bartzokis, professore di psichiatria all'Istituto Semel di Neuroscienze e Comportamento Umano dell'UCLA, e colleghi, hanno confrontato i livelli di ferro nelle donne che avevano subito un'isterectomia prima della menopausa - e, quindi, non hanno le mestruazioni che fanno perdere ferro - con i livelli nelle donne in post-menopausa che non avevano subito un'isterectomia in premenopausa. Hanno trovato che le donne che avevano subito un'isterectomia avevano livelli più alti di ferro nel cervello rispetto alle donne che non l'avevano subita, e inoltre, tali livelli erano paragonabili a quelli degli uomini.

La ricerca è riportata nella edizione online della rivista Neurobiology of Aging. I ricercatori hanno usato una tecnica di risonanza magnetica in grado di misurare la quantità di ferro ferritina nel cervello (ferritina è una proteina che immagazzina il ferro). Hanno esaminato 39 donne in post-menopausa, 15 delle quali avevano subito una isterectomia in premenopausa. Hanno guardato varie zone nelle tre regioni della sostanza bianca del cervello e cinque regioni di materia grigia. Cinquantaquattro soggetti di sesso maschile sono stati anche scansionati per confronto.

I ricercatori hanno scoperto che tra le donne, le 15 che avevano subito una isterectomia presentavano concentrazioni di ferro nelle regioni di materia bianca del lobo frontale del cervello che non differivano dai livelli degli uomini. Inoltre, sia le donne che hanno subito un'isterectomia che gli uomini avevano una quantità significativamente più alta di ferro rispetto alle donne che non avevano subito un'isterectomia. (Le aree di sostanza grigia hanno mostrato un leggero incremento statisticamente non significativo).

L'isterectomia è la più comune chirurgia non-ostetrica tra le donne negli Stati Uniti; una su tre ha subito un'isterectomia ai 60 anni, ha detto Bartzokis, che è anche membro del Laboratorio di Neuro Imaging dell'UCLA e del Brain Research Institute della stessa università. Egli dice che i risultati di questo studio suggeriscono che le perdite di sangue associate alle mestruazioni possono spiegare le differenze di genere nel ferro cerebrale. E, interessante sia per gli uomini che per le donne, ha detto, è che è possibile che il ferro del cervello possa essere influenzato dai livelli di ferro periferici - cioè, quelli di tutto il corpo - e possa quindi essere un fattore di rischio modificabile per le malattie degenerative correlate all'età.

"Il ferro si accumula nel nostro corpo con l'età", ha detto Bartzokis, "e nel cervello contribuisce allo sviluppo di depositi anomali di proteine associate a diverse malattie prevalentemente neurodegenerative come l'Alzheimer, il Parkinson e la demenza con corpi di Lewy. Più alti livelli di ferro nel cervello degli uomini può spiegare in parte perché gli uomini sviluppano queste malattie neurodegenerative legate all'età in età più giovane, rispetto alle donne".

Bartzokis suggerisce che potrebbe essere possibile ridurre gli accumuli di ferro legati all'età nel cervello riducendo i livelli di ferro in tutto il corpo. Ciò può avere benefici per la salute, specialmente negli uomini, e potrebbe aiutare a contrastare gli effetti negativi dell'invecchiamento sul cervello, riducendo il ferro disponibile a catalizzarsi, o accelerare, danneggiando le reazioni dei radicali liberi.

Ci sono alcuni modi in cui le riserve corporee di ferro possono essere ridotte naturalmente, soprattutto per le donne in premenopausa. Le mestruazioni portano all'eliminazione del ferro attraverso la perdita di sangue. Durante la gravidanza, il ferro viene trasferito dalla donna al feto, e quando le donne allattano al seno, il ferro è trasferito al bambino attraverso il latte materno. "Ma ci sono cose che le donne in post-menopausa e soprattutto gli uomini possono fare per ridurre i loro livelli di ferro con azioni relativamente semplici", ha detto Bartzokis. "Queste comprendono evitare di sovraccaricarsi con integratori da banco che contengono ferro, senza il consiglio del proprio medico; mangiare meno carne rossa, che contiene alti livelli di ferro; donare sangue, e possibilmente prendere sostanze chelanti naturali del ferro, molecole che si legano e rimuovono il ferro, come la curcumina o il tè verde, che possono avere conseguenze positive sulla salute".

Altri autori dello studio sono Todd A. Tishler, Erika P. Raven, Po H. Lu e Lori L. Altshuler, tutti dell'UCLA. Il finanziamento è stato fornito dai National Institutes of Health, dall'US Department of Veterans Affairs e dalla Fondazione Alzheimer RCS.

 

 

 


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Fonte: Materiale della University of California - Los Angeles. L'articolo originale è stato scritto da Mark Wheeler.

Riferimento: Todd A. Tishler, Erika P. Raven, Po H. Lu, Lori L. Altshuler, George Bartzokis. Premenopausal hysterectomy is associated with increased brain ferritin iron. Neurobiology of Aging, 2011; DOI: 10.1016/j.neurobiolaging.2011.08.002.

Pubblicato in ScienceDaily il 4 Ottobre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

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Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

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