Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuove informazioni sul ruolo corretto della tau, proteina associata alla demenza

tau protein on microtubuleLa tau sana si riunisce come un involucro (arancione) attorno ai microtubuli all'interno della cellula. Un nuovo studio della UC Davis mostra che questo involucro stringe il microtubulo in una forma più compatta, cambiando il tipo di proteine che possono attaccarsi al microtubulo, e quindi regolando la funzione cellulare. Immagine: Molecular Systems Inc

Nel morbo di Alzheimer (MA) e in altre demenze neurodegenerative, le proteine ​​che normalmente hanno un ruolo nel tessuto cerebrale sano diventano difettose, si raggruppano per formare placche e grovigli insolubili mentre i neuroni appassiscono e muoiono. Il modo esatto con cui queste proteine ​​sono collegate alla malattia - e se possono essere puntate in qualche modo per rallentare, fermare o invertire la sua progressione - rimane un problema impegnativo.


Una nuova ricerca dell'Università della California di Davis, pubblicata il 22 agosto su Nature Chemical Biology, rivela un nuovo ruolo sul funzionamento di una di queste proteine, la tau, nelle cellule nervose sane, avvicinandoci a capire come potrebbe essere coinvolta nella patologia.


La proteina Tau è implicata in una vasta gamma di malattie neurodegenerative, ha affermato Kassandra Ori-McKenney, prof.ssa associata nel dipartimento di biologia molecolare e cellulare della UC Davis e autrice senior dello studio. Il cervello delle persone con MA contiene grovigli di proteina tau e placche di un'altra proteina, amiloide-beta. Tuttavia, i grovigli di proteine ​​tau sono presenti anche in varie altre malattie, definite nell'insieme 'tauopatie' e in altre condizioni neurodegenerative, anche a seguito di lesioni cerebrali traumatiche.


Si pensava che la tau 'sana' esistesse come molecola proteica singola e che provocasse malattie quando si raggruppa ad altre proteine ​​tau, formando i grovigli tau insolubili. Ma nel 2019, la Ori-Mckenney e Richard McKenney, prof. associato nello stesso dipartimento, hanno dimostrato che la tau sana potrebbe auto-associarsi e poi disassociarsi, rivelando che l'auto-associazione delle molecole tau potrebbe non necessariamente portare sempre alla patologia.


"Nella sua forma naturale, la tau può autoassemblarsi e disassemblarsi, quindi qual è il punto di non ritorno che produce la forma in cui non riesce più a disassemblarsi e forma un groviglio?", ha detto la Ori-McKenney.

 

Tau associata ai microtubuli

La tau fa parte di un gruppo ​​di proteine presenti in tutti i tipi di cellule, dalle amebe a cellula singola agli insetti e alle persone, che si associano ai microtubuli, grandi filamenti proteici che riempiono l'interno delle cellule. I microtubuli costituiscono una infrastruttura all'interno della cellula che fornisce struttura e organizzazione, oltre a consentire agli elementi di muoversi all'interno della cellula e alla cellula stessa di muoversi. Affinché queste cose accadano, i microtubuli devono interagire con molte altre proteine.


Il loro studio del 2019 aveva mostrato che le molecole tau sane potevano riunirsi tra loro, formando un 'involucro' attorno ai microtubuli, un nuovo comportamento che gli autori hanno mostrato potrebbe avere un ruolo normativo rendendo più difficile o più facile, per altre proteine attaccarsi al microtubulo.


Nel nuovo studio, la Ori-McKenney, McKenney e dei collaboratori in Repubblica Ceca hanno condotto una serie di esperimenti con proteine ​​tau e microtubuli isolati. Hanno scoperto non solo che la tau può autoassemblarsi per formare un involucro attorno ai microtubuli, ma che, quando lo fa, stringe il microtubulo in una forma più compatta. Può farlo perché i microtubuli sono costituiti da coppie (dimeri) di singole proteine ​​di tubulina e resta un po' di schiacciabilità - circa 2 angstrom - tra i dimeri.


Ciò significa che la proteina tau può cambiare la compattazione lungo la lunghezza del microtubulo, il che a sua volta influenza il modo in cui altre proteine ​​si attaccano ad essa. Ad esempio, la kinesina-1, una proteina motoria che può muoversi lungo i microtubuli, si attacca solo a un microtubulo non compatto.


Il team ha anche esaminato altre proteine ​​che sono correlate evolutivamente alla tau, le 'proteine ​​associate ai microtubuli' (MAP2 e 4). La MAP2, hanno scoperto, si comporta come la tau e può compattare i microtubuli, ma la MAP4 no. Questi risultati suggeriscono che tau e MAP2 potrebbero essersi evolute aumentando la loro capacità di compattare i microtubuli per funzioni specifiche all'interno delle cellule.


È interessante notare che entrambe le proteine ​​si trovano in gran parte solo nel sistema nervoso, mentre la MAP4 si trova nella maggior parte dei tessuti del corpo, suggerendo che i ruoli di tau e MAP2 nella compattazione dei microtubuli può essere molto importante nei neuroni.


Né MAP2 né MAP4 sono note per essere associate a stati patologici. Nel lavoro futuro, i ricercatori sperano di capire i passi tra auto-assemblaggio di tau sana e grovigli irreversibili patologici e i ruoli di queste proteine ​​in diversi organismi.

 

 

 


Fonte: Andy Fell in University of California - Davis (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: V Siahaan, ...[+9], Z Lansky. Microtubule lattice spacing governs cohesive envelope formation of tau family proteins. Nature Chemical Biology, 22 Aug 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)