Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Proteina appena scoperta collegata al rischio di Alzheimer

Una mutazione nella piccola proteina SHMOOSE è associata al rischio di Alzheimer ed evidenzia un possibile obiettivo di trattamento.

mitochondrion structure1

La scoperta recente che una mutazione in una piccola proteina è collegata a un aumento significativo del rischio di morbo di Alzheimer (MA), amplia gli obiettivi genici noti per la malattia e presenta un nuovo percorso potenziale di trattamento, secondo un nuovo studio eseguito alla University of Southern California.


La proteina, chiamata SHMOOSE, è una piccola 'microproteina' che un gene appena scoperto codifica nei mitocondri, gli organelli che producono energia della cellula. Una mutazione all'interno di questo gene disattiva parzialmente la microproteina SHMOOSE, e questa mutazione è stata associata a un rischio di MA più elevato del 30% in quattro diverse coorti.


Quasi un quarto delle persone di origine europea hanno la versione mutata della proteina, secondo i ricercatori, che hanno pubblicato lo studio mercoledì 21 settembre sul Molecular Psychiatry. Essi affermano che sia il rischio sostanziale che l'elevata prevalenza di questa mutazione, finora non identificata, la differenziano dalle altre proteine ​​coinvolte nel MA.


A parte l'ApoE4 - il fattore di rischio genetico più potente per la malattia - è stato identificato solo un numero limitato di altre mutazioni geniche e queste aumentano solo leggermente il rischio, meno del 10%. Inoltre, poiché la microproteina ha all'incirca le dimensioni del peptide di insulina, può essere facilmente somministrata, aumentando il suo potenziale terapeutico.


"Questa scoperta apre nuove entusiasmanti direzioni per lo sviluppo di terapie per il MA basate sulla medicina di precisione, puntando la SHMOOSE come obbiettivo", ha affermato Pinchas Cohen, professore di gerontologia, medicina e scienze biologiche e autore senior dello studio. "La somministrazione di analoghi della SHMOOSE ai portatori della mutazione, che producono la proteina mutante, può dare benefici per le neurodegenerazioni e per altre malattie".


Brendan Miller PhD, primo autore dello studio, ha manipolato grandi volumi di dati per identificare le variazioni genetiche nel DNA mitocondriale associate al rischio di malattia. Dopo che le analisi hanno rivelato che una mutazione genica aumenta il rischio di MA, l'atrofia cerebrale e il metabolismo energetico, Miller e i suoi colleghi hanno scoperto che il gene mutato codifica la microproteina SHMOOSE e hanno iniziato a studiare le sue forme mutate e quelle predefinite. I ricercatori hanno dichiarato che SHMOOSE è la prima microproteina a codifica DNA mitocondriale ad essere stata rilevata attraverso sia anticorpi che spettrometria di massa.


La microproteina sembra modificare la segnalazione dell'energia e il metabolismo nel sistema nervoso centrale. È stata trovata nei mitocondri dei neuroni e i suoi livelli nel liquido cerebrospinale si correlavano con i biomarcatori del MA. Varie colture cellulari ed esperimenti su animali hanno mostrato che la SHMOOSE altera il metabolismo energetico nel cervello, in parte perché risiede in una parte cruciale dei mitocondri, la membrana mitocondriale interna.

 

Un campo di studio emergente

Miller ha affermato che i risultati evidenziano l'importanza del campo relativamente nuovo delle microproteine. Per decenni, gli scienziati hanno studiato la biologia considerando principalmente una serie di 20.000 grandi geni che codificano proteine. Tuttavia, una nuova tecnologia ha messo in evidenza centinaia di migliaia di potenziali geni che codificano microproteine ​​più piccole.


"Il campo delle microproteine ​​è ancora molto nuovo", ha detto Miller. "Non sappiamo ancora quanti geni di microproteine ​​siano finanche funzionali e lo studio di potenziali microproteine, una a una, da un elenco di migliaia, è troppo costoso e inefficiente. L'approccio che io e i miei colleghi abbiamo usato per rilevare la SHMOOSE mostra la forza di integrare la grande mole di dati della genetica con tecniche molecolari e biochimiche per scoprire le microproteine ​​funzionali".

 

 

 


Fonte: Beth Newcomb in University of Southern California (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: B Miller, ...[+23], P Cohen. Mitochondrial DNA variation in Alzheimer’s disease reveals a unique microprotein called SHMOOSE. Molecular Psychiatry, 21 Sep 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.