Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'inquinamento da traffico aumenta il rischio di demenza?

Una esposizione più alta a un certo tipo di inquinamento atmosferico correlato al traffico, chiamato particolato, può essere collegata ad un aumento del rischio di demenza, secondo una meta-analisi pubblicata il 26 ottobre 2022 su Neurology®.


I ricercatori hanno esaminato specificamente il particolato fine (PM2.5), che consiste in particelle inquinanti di meno di 2,5 micron di diametro sospese in aria. La meta-analisi includeva tutti gli studi disponibili sull'inquinamento atmosferico e il rischio di demenza.


Il primo autore dello studio Ehsan Abolhasani MD/MSC, della Western University di London in Canada, ha affermato:

"Man mano che le persone continuano a vivere più a lungo, condizioni come la demenza diventeranno più comuni, quindi rilevare e comprendere i fattori di rischio prevenibili è la chiave per ridurre l'aumento di questa malattia.

“Poiché un rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha mostrato che oltre il 90% della popolazione mondiale vive in aree con livelli di inquinamento atmosferico più alti di quelli raccomandati, i nostri risultati forniscono maggiori prove per far rispettare le norme sulla qualità dell'aria e per accelerare la transizione dai combustibili fossili alle energie sostenibili".


Per la meta-analisi, i ricercatori hanno esaminato 17 studi, i cui partecipanti avevano più di 40 anni. Gli studi hanno esaminato più di 91 milioni di persone in totale e, di questi, 5 milioni e mezzo (6%) hanno sviluppato la demenza. Gli studi hanno adattato i dati a diversi fattori che influenzano il rischio di demenza di una persona, come età, sesso, fumo e istruzione.


I ricercatori hanno confrontato i tassi di esposizione all'inquinamento atmosferico delle persone con e senza demenza e hanno scoperto che le persone che non sviluppavano la demenza avevano un'esposizione giornaliera media inferiore agli inquinanti atmosferici del particolato fine rispetto alle persone che avevano la demenza.


L'agenzia per l'inquinamento ambientale degli Stati Uniti (EPA) considera sicure le esposizioni annuali medie fino a 12 µg/m3. I ricercatori hanno scoperto che il rischio di demenza aumentava del 3% per ogni microgrammo per metro cubo (µg/m3) di incremento dell'esposizione al particolato fine. Abolhasani ha affermato:

"Anche se la nostra meta-analisi non dimostra che l'inquinamento atmosferico provoca la demenza, ma mostra solo un'associazione, la nostra speranza è che questi risultati consentono alle persone di assumere un ruolo attivo nel ridurre l'esposizione all'inquinamento.

"Comprendendo il rischio di demenza derivante dall'esposizione all'inquinamento atmosferico, le persone possono prendere provvedimenti per ridurre l'esposizione, come usare energia sostenibile, scegliere di vivere in aree con livelli più bassi di inquinamento, e lottare per la riduzione dell'inquinamento da traffico nelle aree residenziali".


Hanno anche esaminato l'esposizione agli ossidi di azoto (che formano lo smog), al biossido di azoto e all'ozono, ma non hanno trovato un rischio significativamente più alto quando queste altre classi di inquinanti erano considerate da sole.


Una limitazione della meta-analisi è stata il piccolo numero di studi disponibili su questo argomento specifico e quindi, come affermato da Abolhasani, sono necessari ulteriori studi.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: E Abolhasani, ...[+4], J Martin. Air Pollution and Incidence of Dementia: A Systematic Review and Meta-analysis. Neurology, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

I tuoi ricordi sono governati da timer nascosti nel tuo cervello

10.12.2025 | Ricerche

Uno dei compiti più essenziali del cervello è decidere quali esperienze immagazzinare co...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)