Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sviluppato un nuovo modello matematico dell'Alzheimer

Degli scienziati hanno usato un modello matematico per rivelare come le proteine tossiche si raggruppano all'interno del cervello durante le prime fasi dell'Alzheimer. I ricercatori, dell'Università di York, affermano che la scoperta potrebbe avere importanti implicazioni per i trattamenti futuri.

neuron alzheimers plaque

Lo studio ha rivelato che una grande classe di proteine ​​implicate nel morbo di Alzheimer (MA) - i cosiddetti amiloidi - si condensa in oggetti che assomigliano a goccioline liquide, prima di formare grumi che impattano sull'attività cerebrale normale.


In nanoscala, le proteine ​​amiloide tossiche all'interno del cervello si raggruppano circa 10-15 anni prima che si presentino i primi sintomi, ma il modo preciso in cui lo fanno è rimasto poco chiaro. Comprendendo esattamente come si formano i grumi di proteine, gli scienziati possono trovarsi in una posizione molto migliore per sviluppare trattamenti farmacologici mirati per bloccarli.


Il dott. Steve Quinn, ricercatore di Alzheimer's Research UK e docente di biofisica dell'Università di York, ha dichiarato:

“Comprendere i modi precisi a livello molecolare attraverso i quali l'amiloide si raggruppa può aiutarci a progettare migliori farmaci anti-grumi, che combattono il MA prima possibile. Ci siamo resi conto che le stesse metodologie che sono state usate in precedenza per capire la crescita della seta prodotta nei ragni potevano essere applicate anche all'amiloide. Il nostro lavoro ora fornisce supporto teorico per la cosiddetta ipotesi amiloide e aiuta a spiegare le condizioni in cui si formano i grumi".

 

Grumi

Per lo studio, gli scienziati hanno esaminato due varianti della proteina amiloide, entrambe presenti ampiamente nella malattia. I ricercatori hanno scoperto che le proteine ​​possono inizialmente formare goccioline, i cosiddetti 'condensati di separazione della fase liquida-liquida' (liquid liquid phase separation condensates) prima di formare grumi arricchiti con la versione più lunga e più tossica della proteina.


Si ritiene che le proteine ​​amiloidi siano una parte importante del sistema immunitario, ma quando cambiano in modo anormale, possono raggrupparsi insieme in potenti strutture biologiche. Queste strutture possono interferire con le normali attività cerebrali, ad esempio forando l'interno delle cellule o influenzando il comportamento di biomolecole di importanza vitale.

 

Fase iniziale

Il dott. Charley Schaefer, associato di ricerca e autore senior dello studio, ha dichiarato:

“Le proprietà dei grumi pre-formati di grandi dimensioni sono state studiate in dettagli ampi, ma fino ad ora i dettagli del loro assemblaggio a livello molecolare nella fase iniziale sono stati difficili da valutare".

"Speriamo che i nostri approcci possano essere applicati anche per comprendere i mattoni di molte altre forme di demenza, come Parkinson e Huntington. L'idea che le proteine ​​formino goccioline di tipo liquido prima di assemblarsi in gruppi potrebbe non essere unica del MA e forse più comune di quanto si pensi".

 

 

 


Fonte: University of York (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: JP Connor, SD Quinn, C Schaefer. Sticker-and-spacer model for amyloid beta condensation and fibrillation. Frontiers in Molecular Neuroscience, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.