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Isolamento sociale può portare alla demenza: come ridurre il rischio?

In due studi che hanno usato i dati del National Health and Aging Trends Study, ottenuti da migliaia di americani, ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora / Maryland, hanno aumentato significativamente le prove che l'isolamento sociale è un fattore di rischio sostanziale per la demenza negli anziani (non istituzionalizzati) e hanno identificato la tecnologia come un modo efficace per intervenire.


Presi insieme, gli studi non stabiliscono una relazione diretta 'causa-ed-effetto' tra demenza e isolamento sociale, definito come mancanza di contatto sociale e di interazioni regolari con altre persone. Ma, affermano i ricercatori, gli studi rafforzano le osservazioni secondo cui tale isolamento aumenta il rischio di demenza e suggeriscono che gli sforzi relativamente semplici per aumentare il supporto sociale degli anziani (come SMS ed email) possono ridurre tale rischio. Negli Stati Uniti, circa 1 persona over-65 su 4 sperimenta l'isolamento sociale, secondo il National Institute on Aging.


"Le connessioni sociali sono importanti per la nostra salute cognitiva e potenzialmente sono facilmente modificabili per gli anziani senza usare farmaci"
, afferma Thomas Cudjoe MD/MPH, assistente professore di medicina alla Johns Hopkins e autore senior di entrambi i nuovi studi.


Il primo studio, pubblicato l'11 gennaio sul Journal of American Geriatrics Society, ha usato i dati raccolti su un gruppo di 5.022 beneficiari Medicare per uno studio a lungo termine noto come National Health and Aging Trends, che è iniziato nel 2011. A tutti i partecipanti, che avevano almeno 65 anni, è stato chiesto di completare un'intervista annuale in persona di due ore per valutare la funzione cognitiva, lo stato di salute e il benessere generale.


All'intervista iniziale, il 23% dei 5.022 partecipanti era socialmente isolato e non mostrava segni di demenza. Tuttavia, entro la fine di questo studio di nove anni, il 21% del campione totale di partecipanti aveva sviluppato la demenza. I ricercatori hanno concluso che il rischio di sviluppare la demenza in nove anni era superiore del 27% tra gli anziani socialmente isolati rispetto a quelli non isolati socialmente.


"Gli anziani isolati hanno reti sociali più piccole, vivono da soli e partecipano solo limitatamente alle attività sociali", afferma Alison Huang PhD/MPH, ricercatrice associata senior della Johns Hopkins. "Una possibile spiegazione è che avere meno opportunità di socializzare con gli altri riduce anche l'impegno cognitivo, contribuendo potenzialmente all'aumento del rischio di demenza".

 

Secondo i risultati del secondo studio, pubblicato il 15 dicembre sul Journal of American Geriatrics Society, sono possibili interventi per ridurre tale rischio. In particolare, i ricercatori hanno scoperto che la tecnologia di comunicazione, come telefono ed email, ha ridotto il rischio di isolamento sociale.


I ricercatori del secondo studio hanno usato i dati dei partecipanti allo stesso studio National Health and Aging Trends, e hanno scoperto che oltre il 70% degli over-65 che non era socialmente isolato all'appuntamento iniziale, aveva un cellulare e/o un computer funzionanti, e usavano regolarmente email o SMS per chiamare e rispondere ad altri. Nel corso dei 4 anni di questa seconda ricerca, gli anziani che avevano accesso a tale tecnologia hanno mostrato costantemente un rischio inferiore del 31% di isolamento sociale rispetto al resto della coorte.


"La tecnologia di comunicazione di base è un ottimo strumento per combattere l'isolamento sociale", afferma Mfon Umoh MD/PhD, post-dottorato in medicina geriatrica della Johns Hopkins University. “Questo studio mostra che l'accesso e l'uso di semplici tecnologie sono fattori importanti che proteggono gli anziani dall'isolamento sociale, che è associato a rischi significativi per la salute. Questo è incoraggiante perché significa che semplici interventi possono essere significativi".


L'isolamento sociale ha attratto una significativa attenzione negli ultimi dieci anni, in particolare a causa delle restrizioni implementate per la pandemia di Covid-19, ma secondo i ricercatori è necessario più lavoro per identificare le popolazioni a rischio e creare strumenti per fornitori e caregiver atte a ridurre al minimo il rischio. La ricerca futura in questo settore dovrebbe concentrarsi sui rischi maggiori basati sul sesso biologico, sui limiti fisici, sulla razza e sul livello di reddito.

 

 

 


Fonte: Johns Hopkins Medicine (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  1. AR Huang, ...[+6], TKM Cudjoe. Social isolation and 9‐year dementia risk in community‐dwelling Medicare beneficiaries in the United States. Journal of the American Geriatrics Society, 2023, DOI
  2. ME Umoh, ...[+2], TKM Cudjoe. Impact of technology on social isolation: Longitudinal analysis from the National Health Aging Trends Study. Journal of the American Geriatrics Society, 2022, DOI

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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