Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperti nuovi regolatori tau e obiettivi terapeutici per le neurodegenerazioni

Le malattie neurodegenerative colpiscono milioni di persone in tutto il mondo e con l'aumento della nostra aspettativa di vita, si prevede che più persone dovrebbero essere colpite nei prossimi decenni.


Le tauopatie come il morbo di Alzheimer (MA) sono una classe di disturbi neurodegenerativi che vedono un accumulo patologico delle proteine tau, che alla fine provoca una perdita massiccia di cellule cerebrali. C'è poco consenso sulla patogenesi sottostante e non sono attualmente disponibili trattamenti efficaci per questi disturbi.


Uno studio recente condotto da ricercatori del Texas Children's Hospital e del Baylor College of Medicine ha ora identificato nuovi regolatori tau che possono diventare obiettivi terapeutici vitali ed efficaci per il MA e per altre tauopatie.


Questo studio entusiasmante, pubblicato su Neuron, è stato guidato dal dott. Huda Zoghbi, professore del Baylor e direttore fondatore del Jan and Dan Duncan Neurological Research Institute (Duncan NRI) del Texas Children's Hospital e ha coinvolto collaborazioni multidisciplinari con i dott. Juan Botas e Zhandong Liu del Duncan NRI

 

Un vaglio trasversale rivela 3 nuovi regolatori tau

L'obiettivo dei ricercatori era eseguire una selezione imparziale per trovare geni la cui inibizione può ridurre i livelli della proteina tau. Innanzitutto, il laboratorio di Liu ha eseguito un'analisi di modellazione e previsione computazionale dei circa 17.000 geni umani noti e ha generato un compendio di 6.600 geni che sono stati ritenuti 'trattabili con farmaci', cioè proteine i cui domini funzionali possono essere modificati da composti chimici.


"Poi abbiamo usato un approccio trasversale che coinvolge cellule di mammifero e moscerini della frutta per 'setacciare' questa vasta collezione e trovare geni che incidono sui livelli di tau"
, ha detto il dott. Ji-yoen Kim, assistente professore nel laboratorio di Zoghbi e primo autore dello studio.


In entrambe le selezioni, i geni sono stati sotto-regolati con la tecnologia di interferenza dell'RNA, e un piccolo sottoinsieme di geni è stato puntato dalla tecnologia CRISPR nella selezione basata su cellule.


"La nostra strategia di eseguire selezioni genetiche parallele a perdita-di-funzione nelle cellule di mammifero e di moscerini della frutta ci ha permesso di selezionare i migliori obiettivi in entrambe le specie", ha detto il dott. Ismael al-Ramahi, assistente professore del Baylor e coautore dello studio.


Questo approccio li ha portati a 11 nuovi regolatori TAU validati in vivo. Tre di questi, la proteasi specifica dell'ubiquitina 7 (USP 7), l'ubiquitina transferasi E3 di tipo RING (RNF130) e l'ubiquitina transferasi E3 tipo-RING (RN149), convergevano sulla via di degradazione della proteina ubiquitina.


"L'approccio inter-specie ci ha portato a regolatori di tau affidabili le cui funzioni sono abbastanza fondamentali da essere evolutivamente conservate dai moscerini della frutta all'uomo"
, ha aggiunto al-Ramahi.


Il team ha ulteriormente studiato questi obiettivi con la premessa che capire come queste proteine regolano il percorso dell'ubiquitina probabilmente rivelerà informazioni meccanicistiche sul degrado della tau.

[...]

 

 

 


Fonte: Baylor College of Medicine (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: J Kim, ...[+8], HY Zoghbi. Evolutionarily conserved regulators of tau identify targets for new therapies. Cell, Jan 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.