Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


IA può individuare i primi segni di Alzheimer negli schemi vocali

Un ricercatore della UT Southwestern afferma che i risultati possono portare a un semplice test per la diagnosi precoce della compromissione cognitiva.

speech based mobile app

Le nuove tecnologie in grado di cogliere sottili cambiamenti nella voce di un paziente possono aiutare i medici a diagnosticare la compromissione cognitiva e il morbo di Alzheimer (MA) prima che inizino a essere evidenti i sintomi, secondo il ricercatore della University of Texas Southwestern che ha guidato uno studio pubblicato su Diagnosis, Assessment & Disease Monitoring.


"Il nostro obiettivo era identificare i sottili cambiamenti di linguaggio e audio presenti nelle prime fasi del MA, ma non facilmente riconoscibili dai familiari o dal medico di base di un individuo"
, ha affermato Ihab Hajjar, professore di neurologia alla UT Southwestern.


I ricercatori hanno usato strumenti avanzati di apprendimento automatico e di elaborazione del linguaggio naturale (NLP, natural language processing) per valutare i modelli vocali di 206 persone, 114 che hanno soddisfatto i criteri del lieve declino cognitivo e 92 che erano intatti. Il team ha quindi mappato quei risultati sui biomarcatori comunemente usati, per determinare la loro efficacia nella misurazione della compromissione.


I partecipanti allo studio, che erano iscritti a un programma di ricerca della Emory University di Atlanta, hanno ricevuto diverse valutazioni cognitive standard prima che fosse loro chiesto di registrare la descrizione spontanea di 1 o 2 minuti di una opera d'arte.


"Le descrizioni registrate del quadro ci hanno fornito un'approssimazione delle capacità di conversazione che abbiamo potuto studiare con l'intelligenza artificiale per determinare il controllo motorio del linguaggio, la densità dell'idea, la complessità grammaticale e altre caratteristiche del linguaggio"
, ha affermato il dott. Hajjar.


Il team di ricerca ha confrontato l'analisi vocale dei partecipanti con i loro campioni di liquido cerebrospinale e con le scansioni di risonanza magnetica per determinare in che modo i biomarcatori della voce digitale rilevano sia la lieve compromissione cognitiva che lo stato / progressione del MA.


"Prima dello sviluppo dell'apprendimento automatico e dell'NLP, lo studio dettagliato dei modelli di linguaggio nei pazienti era estremamente laborioso e spesso senza successo perché i cambiamenti nelle prime fasi sono spesso non rilevabili dall'orecchio umano"
, ha affermato il dott. Hajjar. "Questo nuovo metodo di test si è comportato bene nel rilevare quelli con lieve decadimento cognitivo e più specificamente nell'identificare i pazienti con evidenza di MA, anche quando non può essere facilmente rilevato con valutazioni cognitive standard".


Durante lo studio, i ricercatori hanno trascorso meno di 10 minuti a catturare la registrazione vocale di un paziente, mentre iI test neuropsicologici tradizionali richiedono in genere diverse ore.


"Se confermato da studi più ampi, l'uso dell'intelligenza artificiale e dell'apprendimento automatico per studiare le registrazioni vocali potrebbe fornire ai medici di base uno strumento facile da eseguire per le persone a rischio"
, ha affermato il dott. Hajjar. "Le diagnosi precoci potrebbero dare ai pazienti e alle famiglie più tempo per pianificare il futuro e ai medici una maggiore flessibilità nel raccomandare interventi promettenti di stile di vita".

 

 

 


Fonte: The University of Texas Southwestern (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: I Hajjar, ...[+5], FC Goldstein. Development of digital voice biomarkers and associations with cognition, cerebrospinal biomarkers, and neural representation in early Alzheimer's disease. Alzheimer's & Dementia, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 



Notizie da non perdere

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)