Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Lo stress aumenta il rischio di Alzheimer nei topi femmine, ma non nei maschi

Le proteine di Alzheimer aumentano bruscamente in risposta allo stress nei topi femmine

Le donne hanno circa il doppio delle probabilità di ricevere una diagnosi di morbo di Alzheimer (MA) rispetto agli uomini. Parte del motivo di questo fatto è nell'età; negli USA le donne sopravvivono agli uomini per 5/6 anni e l'età avanzata è il fattore di rischio più forte del MA. Ma è certo che c'è più di questo, quindi i ricercatori di MA continuano a esaminare altri motivi per cui le donne hanno un elevato rischio di questa malattia neurodegenerativa mortale.


Lo stress può essere uno di questi motivi. Uno studio condotto da ricercatori della Washington University di St. Louis mostra che l'effetto dello stress sul cervello differisce tra i sessi, almeno nei topi. In situazioni stressanti, i livelli della proteina del MA amiloide-beta (Aβ) aumentano bruscamente nel cervello delle femmine ma non in quello dei maschi. Inoltre, i ricercatori hanno identificato un percorso molecolare che è attivo nelle cellule cerebrali dei topi femmina ma non nei topi maschi e hanno dimostrato che ciò spiega le risposte divergenti allo stress.


I risultati, pubblicati su Brain, aumentano la mole crescente di prove che il genere conta nella salute e nelle malattie. Dal cancro, alle malattie cardiache, all'artrite, gli scienziati hanno trovato differenze tra maschi e femmine che potrebbero potenzialmente influenzare il modo in cui uomini e donne rispondono agli sforzi per prevenire o trattare le malattie croniche.


"Come le donne rispondono allo stress rispetto a come rispondono gli uomini, è un'area importante di ricerca che ha implicazioni non solo per il MA, ma anche per altre condizioni", ha affermato l'autrice Carla M. Yuede PhD, prof.ssa associata di psichiatria. “Negli ultimi anni, i National Institutes of Health hanno dato la priorità alla comprensione delle differenze di genere in medicina. Lo stress è un'area in cui puoi vedere chiaramente una differenza tra maschi e femmine. Questo studio mostra che la riduzione dello stress può dare più benefici alle donne rispetto agli uomini, in termini di abbassamento del rischio di MA".


Lo stress rientra nella categoria dei fattori di rischio socioeconomici, con depressione e isolamento sociale, che insieme rappresentano circa l'8% del rischio di sviluppare il MA. Tale calcolo del rischio, tuttavia, non tiene conto del genere. Le donne segnalano costantemente livelli più elevati di stress rispetto agli uomini e lo stress colpisce gli organi delle donne in modo diverso dagli uomini, in funzione della salute cardiovascolare, delle risposte immunitarie e altro.


L'autore senior John Cirrito PhD, professore associato di neurologia, la Yuede e la prima autrice Hannah Edwards, dottoranda nel laboratorio di Cirrito, hanno ipotizzato che lo stress può anche colpire il cervello delle donne in modo diverso rispetto agli uomini, e queste differenze possono aiutare a spiegare lo squilibrio di genere nel MA.


Per scoprirlo, hanno misurato i livelli di Aβ (una proteina cruciale del MA) nel cervello dei topi, ogni ora per 22 ore, a partire da 8 ore prima che i topi provassero stress. L'esperienza era stata ugualmente stressante per i topi maschi e femmine, misurata dai livelli di ormoni dello stress nel sangue. Ma le risposte nel loro cervello non erano le stesse.


Nei topi femmine, i livelli di Aβ aumentavano significativamente nelle prime 2 ore e rimanevano elevati fino alla fine del periodo di monitoraggio. Nei topi maschi, i livelli di Aβ cerebrale non cambiavano nel complesso, sebbene circa il 20% di loro mostrasse un aumento ritardato e debole dei livelli di Aβ.


Ulteriori esperimenti hanno rivelato che la differenza dipende da un percorso di risposta delle cellule allo stress nelle cellule cerebrali. Lo stress provoca il rilascio di un ormone chiamato 'fattore di rilascio di corticotropina'. I neuroni dei roditori femmine assorbono l'ormone dello stress, innescando una cascata di eventi che si traducono in livelli crescenti di Aβ nel cervello. Al contrario, i neuroni dei roditori maschi non hanno la capacità di assorbire l'ormone dello stress. Non sappiamo se ci siano differenze di genere simili nel modo in cui i neuroni umani assorbono ormoni dello stress.


"C'è una differenza biologica fondamentale tra maschi e femmine nel modo in cui rispondono allo stress a livello cellulare, sia nei topi che nelle persone", ha detto Cirrito. "Pensiamo che lo stress non sia l'unico fattore che guida la differenza di genere nel MA. Ci sono molte altre differenze tra uomini e donne - ormoni, stile di vita, altre malattie presenti - che indubbiamente contribuiscono in qualche modo. Ma penso che sia molto probabile che lo stress guidi un aspetto di questa differenza tra i sessi".

 

 

 


Fonte: Tamara Bhandari in Washington University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: HM Edwards, ...[+6], JR Cirrito. Sex-dependent effects of acute stress on amyloid-β in male and female mice. Brain, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)