Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo tracciante PET-Tau con alta sensibilità e specificità scopre prima l'Alzheimer

Un nuovo radiotracciante PET tau, 18F-SNFT-1, ha dimostrato di essere più efficace degli esistenti radiotraccianti PET tau nell'identificare il morbo di Alzheimer (MA) nelle prime fasi, secondo una ricerca pubblicata sul Journal of Nuclear Medicine.


In un confronto testa a testa, il 18F-SNFT-1 ha avuto una farmacocinetica cerebrale migliore e ha dimostrato una maggiore affinità e selettività per le lesioni tau del MA rispetto ai traccianti PET tau di seconda generazione usati in clinica.


Le lesioni tau sono i segni neuropatologici distintivi del MA e l'accumulo di tau è strettamente associato al futuro declino cognitivo. Le scansioni PET con radiotraccianti specifici tau fornisce informazioni sulla progressione del carico di tau, e aiutare a valutare lo stato della malattia, determinare il trattamento e prevedere esiti terapeutici.


"Molti sforzi negli ultimi dieci anni si sono concentrati sulla generazione di radiotraccianti per visualizzare le lesioni tau in vivo"
, ha affermato Nobuyuki Okamura MD/PhD, professore della divisione di farmacologia all'Università medica e farmaceutica Tohoku di Sendai, in Giappone. “Anche se sono stati fatti progressi, i radiotraccianti PET tau esistenti hanno problemi con una sensibilità insufficiente alle lesioni precoci e la presenza di legami fuori bersaglio. Per risolvere questi problemi, il nostro team di ricerca ha creato un tracciante PET ottimizzato, 18F-SNFT-1, con alta sensibilità e specificità alla patologia tau nel MA".


Nello studio, i ricercatori hanno confrontato il profilo di legame del 18F-SNFT-1 con quelli degli altri radiotraccianti PET tau segnalati. Hanno valutato le proprietà di legame in vitro dei traccianti tau marcati 18F attraverso l'autoradiografia dei tessuti cerebrali umani congelati da pazienti con diverse malattie neurodegenerative. Hanno poi valutato la farmacocinetica, il metabolismo e la dosimetria delle radiazioni nei topi normali dopo la somministrazione endovenosa di 18F-SNFT-1.


I test di legame in vitro hanno dimostrato che il 18F-SNFT-1 possiede un'elevata selettività e un'elevata affinità per le lesioni tau nel tessuto cerebrale dei pazienti con MA. L'analisi autoradiografica dei depositi di tau nelle sezioni cerebrali temporali mediali di pazienti con MA ha mostrato un rapporto segnale-sottofondo più elevato per 18F-SNFT-1 rispetto agli altri traccianti PET tau e nessun legame significativo fuori bersaglio. Il 18F-SNFT-1 ha anche mostrato un elevato assorbimento iniziale del cervello e un lavaggio rapido dal cervello di topi normali senza metaboliti radiomarcati.


"Gli agenti terapeutici che puntano la proteina tau sono in fase di sviluppo e il trattamento con farmaci anti-tau dovrebbe essere iniziato il più presto possibile", ha osservato Okamura. "La diagnosi precoce delle lesioni tau con 18f-SNFT-1 può accelerare l'inizio della terapia con i farmaci anti-tau e migliorare la vita delle persone con MA".

 

 

 


Fonte: Society of Nuclear Medicine and Molecular Imaging (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: R Harada, [+21], N Okamura. Preclinical Characterization of the Tau PET Tracer [18F]SNFT-1: Comparison of Tau PET Tracers. Journal of Nuclear Medicine, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.