Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le proprietà del martin pescatore possono aiutarci con l'Alzheimer?

kingfisher martin pescatore Un martin pescatore che si tuffa in acqua e poi esce con il pesce (Foto di Richard Towell)

Se hai mai fatto una spanciata tuffandoti in acqua, allora lo sai: l'acqua può essere sorprendentemente dura se la colpisci con l'angolazione sbagliata. Ma molte specie di martin pescatore si tuffano a capofitto in acqua per catturare il pesce loro preda.


In un nuovo studio scientifico apparso su Communications Biology, i ricercatori hanno confrontato il DNA di 30 diverse specie di martin pescatore per arrivare ai geni che potrebbero aiutare a spiegare la dieta degli uccelli e la capacità di immergersi senza subire danni cerebrali.


Il tipo di immersioni che fanno i martin pescatore, ciò che i ricercatori chiamano 'immersioni-tuffo', è un'impresa aeronautica.


"È un'immersione ad alta velocità dall'aria all'acqua, ed è fatto da pochissime specie di uccelli", afferma Chad Eliason, ricercatore del Field Museum di Chicago e primo autore dello studio.


Ma è un comportamento potenzialmente rischioso.


"I martin pescatore, per tuffarsi a capofitto come fanno, devono aver evoluto altri tratti che impediscono loro di danneggiarsi il cervello"
, afferma Shannon Hackett, curatrice associata di uccelli al Field Museum e autrice senior dello studio.


Non tutti i martin pescatore in realtà pescano: molte specie di questi uccelli mangiano prede di terraferma, come insetti, lucertole e persino altri pesci martin pescatore. In precedenza, i coautori Jenna McCullough e Michael Anderson, ricercatori dell'Università del New Mexico, avevano guidato il team nell'uso del DNA per dimostrare che i gruppi di martin pescatore che mangiano i pesci non sono parenti stretti degli altri che sono all'interno dell'albero genealogico dei martin.


Ciò significa che i martin pescatore hanno evoluto la loro dieta di pesce, e le capacità di immersione per procurarlo, in momenti separati, piuttosto che evolversi tutti da un antenato comune che si nutriva di pesce.


"Il fatto che ci siano così tante transizioni alle immersioni è ciò che rende questo gruppo affascinante e potente, dal punto di vista della ricerca scientifica", afferma la Hackett. "Se un tratto si evolve in una moltitudine di momenti diversi in modo indipendente, ciò significa che hai il potere di trovare una spiegazione complessiva del perché".


Per questo studio, i ricercatori, che includono i coautori Lauren Mellenhin attualmente alla Yale University, e tirocinante universitaria al Field Museum al tempo della ricerca, Taylor Hains dell'Università di Chicago e del Field Museum, Stacy Pirro di Iridian Genomes e Michael Anderson e Jenna McCullough dell'Università del New Mexico, hanno esaminato il DNA di 30 specie di martin pescatore, che mangiassero pesce o no.


"Per ottenere tutto il DNA del martin pescatore, abbiamo usato esemplari nelle collezioni del Field Museum", afferma Eliason, che lavora al Centro Bioinformatico del Field e al Centro Ricerca Integrativa Negaunee. “Quando i nostri scienziati fanno il lavoro sul campo, prelevano campioni di tessuto dagli esemplari di uccelli che raccolgono, come pezzi di muscolo o fegato. Quei campioni di tessuto sono conservati al Field Museum, e congelati in azoto liquido, per preservare il DNA".


I ricercatori hanno eseguito il processo di sequenziamento dei genomi completi per ciascuna delle specie, generando l'intero codice genetico di ciascun uccello. Da lì, hanno usato il software per confrontare i miliardi di coppie di basi che costituiscono questi genomi alla ricerca delle variazioni genetiche che hanno in comune i martin pescatore tuffatori.


Gli scienziati hanno scoperto che gli uccelli che mangiano i pesci avevano diversi geni modificati associati alla dieta e alla struttura cerebrale. Ad esempio, hanno trovato mutazioni nel gene AGT degli uccelli, che è stato associato alla flessibilità dietetica in altre specie, e al gene MAPT, che codifica le proteine tau legate al comportamento alimentare.


Le proteine tau aiutano a stabilizzare minuscole strutture all'interno del cervello, ma quando troppe di loro si accumulano insieme, può essere una brutta cosa. Nell'uomo, le lesioni cerebrali traumatiche e l'Alzheimer sono associate a un accumulo di proteine tau.


"Ho imparato molto sulla proteina tau quando ero direttrice della commozione cerebrale della squadra di hockey di mio figlio", afferma la Hackett. "Ho iniziato a chiedermi, perché i martin pescatore non muoiono perché i loro cervelli diventano poltiglia? Deve essere qualcosa che stanno facendo che li protegge dalle influenze negative dell'atterraggio ripetuto di testa sulla superficie dell'acqua".


La Hackett sospetta che le proteine tau possano essere una spada a doppio taglio:

"Gli stessi geni che mantengono del tutto sani e ordinati i neuroni nel tuo cervello sono le cose che falliscono quando ricevi commozioni cerebrali ripetute, se sei un giocatore di football o se insorge l'Alzheimer", dice. "La mia ipotesi è che c'è una sorta di pressione forte e selettiva su quelle proteine per proteggere il cervello degli uccelli in qualche modo".


Ora che sono state identificate queste varianti genomiche correlate, afferma la Hackett, "la domanda successiva è: le mutazioni nei geni di questi uccelli cosa fanno alle proteine che vengono prodotte? Quali cambiamenti di forma ci sono? Cosa succede per compensare le forze concussive nel cervello?"


"Ora sappiamo quale dei geni sottostanti si sta spostando per aiutare a creare le differenze che vediamo in tutta la famiglia dei martin"
, afferma Eliason. “Ma ora che sappiamo quali geni guardare, ci sono ancora più misteri. Ecco come funziona la scienza".


Oltre a capire meglio la genetica del martin pescatore e le potenziali implicazioni per la comprensione delle lesioni cerebrali, la Hackett afferma che questo studio è importante perché evidenzia il valore delle collezioni museali.


“Uno degli esemplari da cui abbiamo ottenuto il DNA in questo studio ha trent'anni. All'epoca in cui è stato raccolto, non potevamo fare in alcun modo il tipo di analisi che possiamo fare oggi: non le potevamo fare quasi nemmeno cinque anni fa", afferma la Hackett. “C'è la capacità dei singoli esemplari di raccontare nuove storie nel tempo. E chissà cosa saremo in grado di imparare da questi esemplari in futuro? Ecco perché amo le collezioni dei musei".

 

 

 


Fonte: Field Museum (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: CM Eliason, [+5], SJ Hackett. Genomic signatures of convergent shifts to plunge-diving behavior in birds. Comm Biol, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.