Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Covid-19 altera la trascrizione genica delle cellule olfattive nell'Alzheimer

Olfactory mucosal cells alzheimer and covid19 Fonte: Shahbaz et al.

Un nuovo studio ha identificato le alterazioni delle firme trascrittomiche nelle cellule della mucosa olfattiva umana negli individui con morbo di Alzheimer (MA) a seguito di infezione da SARS-CoV-2, che potenzialmente contribuiscono agli esiti esacerbati dal Covid-19.

Lo studio è stato eseguito all'Università della Finlandia Orientale in collaborazione con l'Università di Helsinki e pubblicato sul Journal of Neuroinfiammation.

Lo studio è stato suggerito da preoccupazioni sull'impatto del Covid-19 su individui con condizioni preesistenti, come il MA. La disfunzione olfattiva, caratterizzata dalla compromissione del senso dell'odorato, è solitamente associata al Covid-19 ed è anche presente nelle persone con MA.

Esplorando la mucosa olfattiva come un'interfaccia diretta tra l'ambiente esterno e il cervello, la ricerca puntava a studiare l'interazione tra infezione da SARS-COV-2 e il MA all'interno della mucosa olfattiva, valutando il potenziale di questo tessuto di fungere da percorso plausibile di ingresso del virus nel cervello.

Impiegando un modello 3D innovativo in vitro della mucosa olfattiva, lo studio ha usato cellule primarie ottenute da donatori volontari, compresi individui cognitivamente sani e con diagnosi di MA. Queste cellule sono state coltivate all'interfaccia aria-liquido (ALI, air-liquid interface), una tecnica che fornisce un ambiente controllato che imita da vicino le condizioni fisiologiche.

La raccolta di biopsie della mucosa olfattiva è stata condotta in collaborazione con il Kuopio University Hospital. Questa ricerca multidisciplinare ha integrato competenze di biologia molecolare e cellulare, neurologia e virologia per studiare gli effetti di varie varianti SARS-CoV-2 sulla mucosa olfattiva.

 

Risposte immunitarie distinte dopo l'infezione tra pazienti con MA e individui sani

Contrariamente alle aspettative, le cellule derivate da individui sani e da quelli con MA hanno mostrato una suscettibilità comparabile all'infezione del virus SARS-COV-2, indicando che non c'è alcuna differenza significativa nei tassi di infezione iniziale tra i due gruppi.

Tuttavia, è emerso un contrasto significativo nell'attività genica delle cellule infettate degli individui con MA. Le loro cellule hanno mostrato uno stress ossidativo elevato, risposte immunitarie alterate e cambiamenti sostanziali nei geni relativi all'olfatto rispetto alle cellule della mucosa olfattiva degli individui cognitivamente sani.

“I risultati suggeriscono uno scenario plausibile per cui gli individui colpiti da MA potrebbero avere di fronte esiti potenzialmente più gravi dal Covid-19 a causa di una infiammazione preesistente nella mucosa olfattiva”, ha detto Ali Shahbaz, dottorando nel gruppo di ricerca della prof.ssa Katja Kanninen all'Università della Finlandia orientale e primo autore dello studio.

Il presente studio rappresenta un progresso fondamentale per comprendere l'interazione intricata tra Covid-19 e MA.

 

 

 


Fonte: University of Eastern Finland (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: MA Shahbaz, [+19], KM Kanninen. Human-derived air–liquid interface cultures decipher Alzheimer’s disease–SARS-CoV-2 crosstalk in the olfactory mucosa. J Neuroinflammation, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.