Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperte 5 varianti biologiche diverse nell'Alzheimer

Different subtypes of AlzheimerSpessore corticale nei 5 sottotipi di Alzheimer, rispetto ai controlli (Fonte: Nature Aging)

Scienziati olandesi hanno scoperto 5 varianti biologiche del morbo di Alzheimer (MA), che possono richiedere un trattamento diverso. Di conseguenza, i farmaci testati finora possono sembrare inefficaci o efficaci solo minimamente.

Questa è la conclusione della ricercatrice Betty Tijms e dei colleghi dell'Alzheimer Center Amsterdam, dell'Amsterdam UMC e della Maastricht University. I risultati della ricerca sono pubblicati dal 9 gennaio su Nature Aging.

In chi ha il MA, le proteine amiloidi e tau si accumulano nel cervello. Oltre a questi grumi, sono coinvolti anche altri processi biologici come l'infiammazione e la morte delle cellule nervose. Usando nuove tecniche, i ricercatori sono riusciti a misurare questi altri processi nel liquido cerebrospinale dei pazienti con grumi di amiloide e tau.

Betty Tijms e Pieter Jelle Visser hanno esaminato 1.058 proteine nel liquido cerebrospinale di 419 persone con MA, scoprendo che ci sono 5 varianti biologiche all'interno di questo gruppo. La prima variante è caratterizzata da un aumento della produzione di amiloide. Nel secondo tipo, la barriera emato-encefalica è interrotta, c'è una ridotta produzione di amiloide e una minore crescita delle cellule nervose.

Di più, le varianti differiscono nel grado di sintesi proteica, nel funzionamento del sistema immunitario e nel funzionamento dell'organo che produce liquido cerebrospinale. I pazienti con varianti diverse di MA mostrano anche differenze in altri aspetti della malattia. Ad esempio, i ricercatori hanno trovato un corso più rapido della malattia in alcuni sottogruppi.

I risultati sono di grande importanza per la ricerca sui farmaci; essi implicano che un farmaco potrebbe funzionare solo in una variante della malattia. Ad esempio, i farmaci che inibiscono la produzione di amiloide possono funzionare nella variante con un aumento della produzione di amiloide, ma possono essere dannosi nella variante con una riduzione della produzione di amiloide.

È anche possibile che i pazienti con una variante abbiano un rischio più elevato di effetti collaterali, mentre quel rischio è molto più basso con altre varianti.

Il prossimo passo per il team di ricerca è dimostrare che le varianti del MA reagiscono davvero in modo diverso alle medicine, così da poter trattare tutti con medicinali appropriati in futuro.

 

 

 


Fonte: Amsterdam University Medical Center via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: BM Tijms, [+19], PJ Visser. Cerebrospinal fluid proteomics in patients with Alzheimer’s disease reveals five molecular subtypes with distinct genetic risk profiles. Nat Aging, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)