Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Assoni diversi delle donne aggravano deficit cognitivi dopo commozione cerebrale

Importanti strutture cerebrali cruciali per la segnalazione nel cervello sono più strette e meno dense nelle femmine e con più probabilità di essere danneggiate da lesioni cerebrali, come la commozione cerebrale. Quando i segnali tra le strutture cerebrali si indeboliscono a causa di una lesione insorgono deficit cognitivi a lungo termine.


Le differenze strutturali tra cervello maschile e femminile potrebbero spiegare perché le femmine sono più inclini alle commozioni cerebrali e sperimentano un recupero più lungo dalla lesione rispetto ai coetanei maschi secondo uno studio preclinico eseguito alla University of Pennsylvania di Filadelfia, pubblicato su Acta Neuropathologica.


Ogni anno, circa 50 milioni di persone in tutto il mondo subiscono una commozione cerebrale, definita anche lieve lesione cerebrale traumatica (TBI). Tuttavia, non vi è nulla di 'lieve' in questa condizione per oltre il 15% delle persone che soffrono di disfunzione cognitiva persistente, che include difficoltà a concentrarsi, apprendere e ricordare nuove informazioni e prendere decisioni.


Sebbene i maschi costituiscano la maggior parte delle visite al PS per una commozione cerebrale, ciò è stato principalmente attribuito alla loro maggiore esposizione ad attività con un rischio di impatto alla testa rispetto alle femmine. Al contrario, è stato recentemente osservato che le atlete hanno un tasso di commozione cerebrale più elevato e sembrano avere esiti peggiori rispetto ai coetanei maschi a parità di sport.


L'autore senior Douglas Smith MD, professore di neurochirurgia e direttore del Center for Brain Injury and Repair della Penn, ha affermato:

"I medici osservano da molto tempo che le femmine soffrono di commozione cerebrale a tassi più alti rispetto ai maschi negli stessi sport e che impiegano più tempo a recuperare la funzione cognitiva, ma non sono riusciti a spiegare i meccanismi sottostanti di questo fenomeno.

“Le varianze nelle strutture cerebrali di femmine e maschi non solo chiariscono il motivo di questa disparità, ma fanno emergere anche biomarcatori, come i frammenti di proteine degli assoni, che possono essere misurati nel sangue per determinare la gravità delle lesioni, monitorare il recupero e infine identificare e sviluppare trattamenti che aiutano i pazienti a riparare queste strutture danneggiate e ripristinare la funzione cognitiva".


Se i neuroni sono telefoni che inviano messaggi tra le cellule cerebrali, gli assoni sono le linee che li collegano, consentendo la comunicazione attraverso il cervello. Questi assoni formano fasci che compongono la materia bianca nel cervello e hanno un ruolo importante nell'apprendimento e nella comunicazione tra le diverse regioni cerebrali. Gli assoni sono strutture delicate e vulnerabili al danno provocato da una commozione cerebrale.


La comunicazione tra assoni nel cervello è alimentata da canali di sodio che fungono da rete elettrica del cervello. Quando gli assoni sono danneggiati, anche questi canali di sodio sono compromessi, il che provoca la perdita di segnalazione nel cervello. La perdita di segnalazione provoca la compromissione cognitiva sperimentata dagli individui dopo una commozione cerebrale.


In questo studio, i ricercatori hanno usato grandi modelli animali di commozione cerebrale per identificare le differenze nel cervello di maschi e femmine dopo una commozione cerebrale. Hanno scoperto che le femmine avevano una popolazione più alta di assoni più piccoli, che i ricercatori hanno dimostrato sono più vulnerabili alle lesioni. Hanno anche riferito che in questi modelli, le femmine avevano una perdita maggiore di canali di sodio dopo la commozione cerebrale.


"Le differenze nella struttura cerebrale non solo ci dicono molto su come la lesione cerebrale colpisce i maschi e le femmine in modo diverso, ma potrebbero offrire informazioni su altre condizioni cerebrali che impattano sugli assoni, come l'Alzheimer e il Parkinson", ha affermato Smith. "Se il cervello femminile è più vulnerabile al danno da commozione cerebrale, potrebbe anche essere più vulnerabile alla neurodegenerazione e vale la pena fare ulteriori ricerche per capire come il sesso influenza struttura e funzioni del cervello".

 

 

 


Fonte: University of Pennsylvania (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: H Song, [+11], DH Smith. Sex differences in the extent of acute axonal pathologies after experimental concussion. Acta Neuropath., 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)