Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Possiamo prevedere la velocità del declino cognitivo nell'Alzheimer precoce?

Distribution of Predicted MMSE Trajectories in MCI and Mild Dementia van der Veere et alTraiettorie MMSE nel tempo stimate per tutti i partecipanti in base alle caratteristiche del paziente, per MCI (a) e demenza lieve (b). MCI = mild cognitive impairment o lieve decadimento cognitivo, MMSE = Mini-Mental State Examination (Fonte: van der Veere et al)

Un nuovo studio pubblicato su Neurology® si è occupato di prevedere la velocità del declino cognitivo delle persone con morbo di Alzheimer (MA), nonché di capire come i nuovi farmaci recentemente approvati possono ridurre tale declino.


"Il tasso di declino cognitivo varia molto da persona a persona e tutti sono molto interessati a cosa aspettarsi dalla malattia per se stessi o per i loro cari, quindi è urgente trovare modelli migliori di previsione", ha affermato il primo autore dello studio Pieter J. Van Der Veere MD, dell'Amsterdam University, Paesi Bassi.


I ricercatori hanno sviluppato modelli per prevedere la rapidità con cui diminuiscono i punteggi delle persone su un test di pensiero e di memoria. Quindi hanno confrontato i modelli con i risultati reali delle persone nel tempo. Hanno studiato 961 persone con un'età media di 65 anni, di cui 310 con lieve decadimento cognitivo (MCI, mild congitive impairment) e 651 con demenza lieve. Tutti avevano le placche di amiloide-beta nel cervello, che sono un primo segno del MA e sono puntate dai nuovi farmaci.


Per il test cognitivo MMSE (Mini-Mental State Examination), i punteggi vanno da zero a 30: i punteggi da 25 in su indicano assenza di demenza, quelli da 21 a 24 indicano demenza lieve, punteggi da 10 a 20 indicano demenza moderata e punteggi inferiori a 10 indicano una demenza grave. I punteggi dei test delle persone con MCI sono diminuiti da 26,4 all'inizio dello studio a 21 cinque anni dopo; quelli delle persone con demenza lieve sono diminuite da 22,4 a 7,8 cinque anni dopo.


I modelli sono stati utili per prevedere il tasso di declino cognitivo, ma mostrano anche l'incertezza di queste previsioni, ha osservato Van Der Veere. Per metà delle persone con MCI, il punteggio del test effettivo differiva di meno di 2 punti dal punteggio previsto. Per le persone con lieve demenza, i punteggi differivano di meno di 3 punti per la metà delle persone.


I ricercatori hanno calcolato che un'ipotetica persona con MCI con un punteggio iniziale del test di 28 e un certo livello di placche amiloidi, raggiungerà la fase di demenza moderata (punteggio di 20 punti) dopo sei anni. Se un trattamento con farmaci riuscisse a ridurre il tasso di calo del 30%, questa persona non arriverebbe alla fase moderata di demenza prima di 8,6 anni.


Per una persona ipotetica con demenza lieve con un punteggio di base di 21 e un certo livello di amiloide, il tempo previsto per raggiungere un punteggio di 15 punti era di 2,3 anni, o 3,3 anni qualora il declino fosse ridotto del 30%. Van Der Veere ha dichiarato:

"È comprensibile che le persone con problemi cognitivi e i loro caregiver siano più interessati a domande tipo 'quanto tempo posso guidare un'auto?' o 'quanto posso ancora seguire il mio hobby?'. In futuro speriamo che i modelli contribuiscano a fare previsioni su queste domande, sulla qualità della vita e sul funzionamento quotidiano. Ma fino ad allora, speriamo che possano aiutare i medici a tradurre questi punteggi previsti in risposte alle domande delle persone".


Una limitazione dello studio è che i test cognitivi non sono stati eseguiti sempre alla stessa ora del giorno, e le persone con declino cognitivo possono ottenere un punteggio più basso più tardi nel corso della giornata, quando sono più stanche.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: PJ. Van Der Veere, [+10], WM Van Der Flier. Predicting Cognitive Decline in Amyloid-Positive Patients With Mild Cognitive Impairment or Mild Dementia. Neurology, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)