Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Metformina e altri antidiabetici possono ridurre il rischio di demenza nei pazienti con diabete tipo 2

L'American Journal of Preventive Medicine riferisce che l'analisi di oltre 1,5 milioni di dati di pazienti con diabete di tipo 2 fa luce sul rischio di demenza / Alzheimer e i potenziali benefici associati al trattamento antidiabetico.

diabetes blood test image by wirestock on FreepikImage by wirestock on Freepik.com

Gli investigatori che hanno analizzato i potenziali effetti cognitivi dei farmaci antidiabetici nei dati di oltre 1,5 milioni di pazienti con diabete mellito di tipo 2 (T2DM) hanno scoperto che i rischi di demenza e di morbo di Alzheimer (MA) erano significativamente più bassi nei pazienti trattati con metformina e con inibitori del co-trasportatore 2 sodio-glucosio (SGLT-2i) o glifozine, rispetto ad altri farmaci antidiabetici. I loro risultati sono comparsi sull'American Journal of Preventive Medicine.


Il T2DM è diventato un problema di salute critico, che colpisce circa 530 milioni di pazienti in tutto il mondo. Evidenze crescenti dimostrano che c'è un aumento di almeno il 50% del rischio di compromissione cognitiva e demenza nei pazienti con T2DM, che si manifesta come deterioramento della funzione esecutiva, della memoria e dell'attenzione. Anche la stessa demenza è un problema di salute cruciale, che colpisce oltre 40 milioni di pazienti in tutto il mondo.


L'autrice senior Yeo Jin Choi PharmD/PhD, della Kyung Hee University di Seoul / Sud Corea, spiega: "Poiché continuano a salire ogni anno le prevalenze sia del diabete che della demenza, e prove crescenti suggeriscono una forte correlazione tra diabete e demenza, è indispensabile fare ricerche complete sul rischio di demenza in associazione con il trattamento antidiabetico".


Gli investigatori hanno esaminato PubMed e Scopus, dalla creazione a marzo 2024 per identificare studi osservazionali sull'incidenza di demenza / MA nei pazienti dopo l'inizio di farmaci antidiabetici, includendo in totale 1.565.245 pazienti da 16 studi. Hanno quindi eseguito la meta-analisi a rete bayesiana per determinare il rischio di demenza / MA associato agli antidiabetici e hanno sintetizzato i dati per confrontare il rischio di demenza / MA associato a 6 classi di farmaci antidiabetici: inibitori DPP4, metformina, inibitori SGLT-2, sulfaniluree, inibitori dell'alfa-glucosidasi e tiazolidinedioni.


Studi precedenti avevano suggerito un aumento del rischio di demenza dall'uso di farmaci antidiabetici, in particolare con agenti ad alto rischio ipoglicemico, come le sulfoniluree e gli inibitori dell'alfa-glucosidasi. Le prove relative al rischio di demenza associate agli inibitori SGLT-2 erano limitate prima di questo studio.


Il rischio più basso di demenza / MA in questo nuovo studio è stato riscontrato nei pazienti con metformina. In più, gli inibitori SGLT-2, che includono Farxiga® e Jardiance®, sono stati associati a un rischio inferiore di demenza / MA, nonché a benefici per la salute cardiovascolare. Il rischio di demenza associato agli inibitori SGLT-2 era simile ad altri farmaci antidiabetici in pazienti di età inferiore a 75 anni.


Tuttavia, il rischio di demenza era sostanzialmente più elevato con inibitori dipeptidil peptidasi IV (DPP4), metformina, sulfoniluree e tiazolidinedeone (TZD) rispetto agli inibitori SGLT-2 nei pazienti over-75. Il rischio di demenza era anche significativamente più basso con gli inibitori SGLT-2 rispetto alle sulfoniluree nelle donne. Gli investigatori notano che i rischi di demenza / MA associati agli antidiabetici di seconda o terza linea, inclusi gli agonisti GLP-1 e l'insulina, non sono stati valutati in questo studio.


Questa ricerca contribuisce a una comprensione più completa della gestione del diabete, sottolineando l'importanza di considerare gli esiti della salute sia metabolica che cognitiva nella pratica clinica. Sottolinea l'importanza di approcci terapeutici individualizzati nella gestione del diabete, che tengono conto di fattori specifici del paziente come età, sesso, complicanze, indice di massa corporea, emoglobina glicata (A1C), che misura i livelli di glucosio nel sangue nei tre mesi precedenti e lo stato della salute cognitiva, informando i professionisti sanitari nel loro processo decisionale nel selezionare le opzioni di trattamento appropriate per i pazienti con diabete.


La Yeo Jin Choi conclude:

“Siamo rimasti piuttosto sorpresi dai risultati dello studio, in particolare i potenziali benefici cognitivi degli inibitori SGLT-2 sulla metformina e sugli inibitori DPP-4 nei pazienti over-75. Questa scoperta è particolarmente notevole dato che gli inibitori SGLT-2 sono attualmente usati anche per la gestione dell'insufficienza cardiaca. Il nostro studio aumenta le prove esistenti suggerendo potenziali ulteriori benefici degli inibitori SGLT-2 nel mitigare il rischio di demenza, fornendo quindi implicazioni cliniche significative per la gestione del diabete. I pazienti over-75 in particolare possono trarre benefici da queste scoperte, poiché spesso hanno di fronte maggiori problemi di salute cognitiva".

 

 

 


Fonte: Elsevier (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Y Sunwoo, [+3], YJ Choi. Risk of Dementia and Alzheimer's Disease Associated With Antidiabetics: A Bayesian Network Meta-Analysis. American Journal of Preventive Medicine, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)