Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Aiutare il cervello ad allontanare i sintomi di Alzheimer

La partecipazione a una serie di sessioni di allenamento cognitivo ha aiutato degli anziani del Quebec a convivere con la perdita di memoria, anche cinque anni dopo.

people playing painting Image by freepik.com

Addestrare il tuo cervello a ricordare le cose ti può aiutare a scongiurare i sintomi del morbo di Alzheimer (MA)? Un nuovo studio canadese suggerisce che sì, può farlo, anche cinque anni dopo aver ricevuto la formazione.


Lo studio, guidato da ricercatori dell'Université de Montréal, e pubblicato su Alzheimer's & Dementia, ha scoperto che una semplice serie di sessioni di allenamento cognitivo - due ore alla settimana per otto settimane - è stata sufficiente per aiutare una coorte di residenti nel Quebec con lieve degrado cognitivo a fermare il declino cognitivo.


Sylvie Belleville, prof.ssa di neuropsicologia dell'UDEM, cattedra di ricerca in neuroscienze cognitive dell'invecchiamento e plasticità cerebrale, nonché prima autrice dello studio, ha spiegato:

"Alcuni anni fa, abbiamo dimostrato che un intervento precoce può migliorare la funzione cognitiva nelle persone a rischio di MA; avevamo anche osservato cambiamenti cerebrali che mostravano che quelle persone avevano compensato mentalmente la loro perdita di memoria.

"Abbiamo ricontattato quelle persone cinque anni dopo e abbiamo osservato ancora che i benefici della memoria e una misura di demenza non erano cambiati affatto nel gruppo trattato, mentre c'era un declino nel gruppo non trattato.

"Questi risultati sono importanti, perché questo tipo di intervento non è farmacologico - non ci sono farmaci coinvolti - e può avere un impatto significativo sulla vita delle persone colpite".

 

145 anziani reclutati

Sono stati reclutati in totale 145 anziani con lieve compromissione cognitiva dalle cliniche di memoria di Montreal e Quebec City per prendere parte all'addestramento cognitivo noto come MEMO+ tra il 2012 e il 2015. Sono state insegnate loro diverse strategie di memoria, lavorando su cose come memorizzare nomi delle persone, ricordare cose da fare o elenchi di oggetti e focalizzare l'attenzione per memorizzare meglio.


I partecipanti ai gruppi di controllo non hanno ricevuto alcun intervento o hanno ricevuto un intervento psico-sociale per migliorare il benessere psicologico generale, imparare cose come gestire la rabbia e risolvere problemi.


Non solo i benefici dell'allenamento cognitivo erano visibili 6 mesi dopo, ma sono rimasti evidenti 5 anni dopo. Al contrario, non ci sono stati benefici cognitivi dalle sessioni senza contatto o psico-sociali.


I ricercatori hanno concluso che:

"I risultati sottolineano il potenziale dell'allenamento cognitivo come approccio preventivo per gli anziani cognitivamente vulnerabili, riducendo il declino cognitivo e potenzialmente ritardando l'insorgenza della demenza.

"Inoltre, è degno di nota il fatto che questi effetti duraturi sono stati raggiunti attraverso un intervento relativamente breve ed economico che può essere facilmente implementato come misura preventiva per gli individui a rischio".

 

 

 


Fonte: Universite de Montreal (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: S Belleville, [+8], C Hudon. Five-year effects of cognitive training in individuals with mild cognitive impairment. Alz&Dem, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)