Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Restare seduti a lungo può sabotare la salute, anche se giovani e attivi

man sitting in front of laptop Image by freepik.com

Tra lunghi tempi/percorsi pendolari, giorni lavorativi ricchi di videoconferenze e serate di film e smartphone, i millennial (nati dal 1981 al 1996, ora tra 28 e 43 anni) restano seduti più di 60 ore alla settimana, aumentando potenzialmente il rischio di malattie cardiache e accelerando altri segni di invecchiamento, secondo una nuova ricerca eseguita all'Università del Colorado di Boulder e all'Università della California di Riverside.


Lo studio su oltre 1.000 residenti in Colorado, compresi 730 gemelli, è tra i primi a esplorare come le sedute prolungate influiscono sui valori della salute come il colesterolo e l'indice di massa corporea (IMC/BMI) nei giovani adulti. Ha scoperto che soddisfare le linee guida minime di attività fisica raccomandate - circa 20 minuti al giorno di esercizio fisico moderato - non è sufficiente per contrastare i pericoli di passare la maggior parte delle ore di veglia in una sedia.


"La nostra ricerca suggerisce che potrebbe essere necessario restare meno seduti di giorno, fare esercizi più vigorosi, o una combinazione di entrambi, per ridurre il rischio di invecchiamento prematuro nella prima età adulta", ha affermato l'autrice senior dello studio Chandra Reynolds, prof.ssa del Dipartimento di Psicologia e Neuroscienze e dell'Istituto di Genetica Comportamentale.


Per lo studio, pubblicato su PLOS One, la Reynolds ha collaborato con il primo autore Ryan Bruellman, dottorando nel Dipartimento di Genetica, Genomica e Bioinformatica dell'UC Riverside, che, dopo la pandemia di Covid, ha notato che lui e altre persone della sua età restavano seduti più di prima e ha deciso di capire meglio le conseguenze.


“I giovani adulti tendono a pensare di essere immuni agli impatti dell'invecchiamento. Immaginano: «Il mio metabolismo è fantastico, non devo preoccuparmi fino a quando non avrò 50 o 60 anni»", ha detto Bruellman. "Ma quello che fai durante questo momento critico della vita, conta".

 

Una passeggiata dopo il lavoro non è abbastanza

Gli autori hanno analizzato i dati dei partecipanti da 28 a 49 anni di età (media 33) del Colorado Adoption/Twin Study of Lifespan behavioral development and cognitive aging  (CATSLife), che segue gemelli e persone adottate dall'infanzia. In media, i partecipanti hanno riferito di restare seduti quasi 9 ore al giorno, alcuni addirittura 16 ore. Hanno riferito tra 80 e 160 minuti settimanali di attività fisica moderata in media,  e meno di 135 minuti di esercizio fisico vigoroso settimanale.


Gli autori notano che questi dati sono probabilmente migliori delle medie nazionali a causa dello stile di vita attivo del Colorado. Hanno poi esaminato due misure chiave di invecchiamento cardiaco e metabolico: colesterolo totale/lipoproteina ad alta densità e IMC/BMI. Lo studio ha scoperto che, essenzialmente, più si resta seduti, più vecchi si appare.


E l'aggiunta di un po' di attività moderata dopo una lunga giornata da seduti ha fatto poco per tamponare questo impatto. In effetti, i giovani adulti che restano seduti 8,5 ore al giorno e rispettano, o restano sotto, le raccomandazioni attuali di esercizio potrebbero entrare in una categoria di 'rischio da moderato ad alto' di malattie cardiovascolari e metaboliche, hanno detto gli autori.


"Fare una breve passeggiata dopo il lavoro potrebbe non essere sufficiente", ha detto Reynolds. "Sebbene ciò sia sempre più evidente con l'età, mostriamo che le associazioni stanno già emergendo nella prima età adulta".


L'aggiunta di attività vigorose ha avuto un effetto tampone. Ad esempio, coloro che correvano o andavano in bici per 30 minuti al giorno avevano misure di colesterolo e IMC/BMI che sembravano quelle di individui da 5 a 10 anni più giovani, che restavano seduti tanto quanto loro ma che non si esercitavano. Ma lo studio ha concluso che neppure l'attività vigorosa ha potuto limitare del tutto l'impatto negativo della seduta prolungata.

 

Stessi geni, stili di vita diversi

I gemelli identici sono particolarmente utili da studiare perché condividono il 100% dei geni, rendendo più facile escludere i fattori genetici che potrebbero contribuire a diversi esiti sanitari, e concentrarsi solo sulle differenze di vita.


Quando hanno analizzato un sottoinsieme di gemelli con abitudini diverse di tempo di seduta e di attività fisica, i ricercatori hanno scoperto che sostituire la seduta con l'esercizio fisico sembrava funzionare meglio per migliorare il colesterolo, piuttosto che aggiungere semplicemente l'esercizio a un'intera giornata da seduti.


In conclusione, i ricercatori hanno detto: prova a fare entrambe le cose. Usa una scrivania in piedi, fai delle pause e organizza riunioni in cammino per ridurre il tempo di seduta al lavoro. Se possibile, fai qualcosa che ti fa perdere il fiato per almeno 30 minuti al giorno, o sii un 'guerriero del weekend' che si impegna in allenamenti più lunghi e vigorosi quando è possibile, ha detto Bruellman.


Lui spera che lo studio servirà da invito all'azione per i politici per rivedere le linee guida sull'attività fisica e specificare quando il tempo da seduti è troppo. Nel frattempo, la Reynolds incoraggia i giovani adulti a prendere ora provvedimenti che potrebbero modellare il loro futuro:

"Questo è il momento di costruire abitudini che andranno a beneficio della salute a lungo termine".

 

 

 


Fonte: Lisa Marshall in University of Colorado at Boulder (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: R Bruellman, [+4], CA Reynolds. A twin-driven analysis on early aging biomarkers and associations with sitting-time and physical activity. PLOS ONE, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)