Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Decifrare il codice dell'Alzheimer: come il trauma cerebrale innesca la malattia

Uno studio rivela che la lesione cerebrale traumatica altera i capillari nel cervello, risultando in un accumulo di amiloide-beta, un segno distintivo dell'Alzheimer. I risultati suggeriscono che la disfunzione vascolare potrebbe essere la guida iniziale dei disturbi neurodegenerativi, piuttosto che essere causata dal danno neuronale.

Ozen et al Acta NeuropatologicaRivestimento delle arterie della superficie cerebrale in blu, cellule muscolari che regolano il flusso sanguigno in verde e in rosso l'amiloide-beta legata all'Alzheimer. (Foto: Ilknur Özen et al.)

È noto da quasi un secolo che il rischio di demenza aumenta tra gli individui esposti a trauma cerebrale e lesioni cerebrali traumatiche. Però sappiamo ben poco sulle cause molecolari alla base di questo, il che rende difficile trovare trattamenti efficaci per prevenire lo sviluppo della demenza tra le persone colpite con lesioni cerebrali traumatiche. Ora un team di ricerca dell'Università di Lund sostiene, con uno studio pubblicato su Acta Neuropatologica, che i vasi sanguigni nel cervello tengono le chiavi di terapie future.


Il trauma cerebrale di solito compromette il flusso sanguigno al cervello, possibilmente attraverso cambiamenti patologici nelle cellule vascolari muscolari lisce nella parete dei vasi sanguigni. Questo deterioramento del flusso sanguigno può portare a lesioni cerebrali secondarie, peggiorando il danno al cervello, sebbene rimanga sconosciuto esattamente come avviene tutto ciò.


Per colmare questa lacuna, Niklas Marklund, professore dell'Università di Lund in Svezia e consulente neurochirurgico allo Skåne University Hospital, ha deciso di dare uno sguardo più profondo ai dettagli molecolari insieme allo scienziato sperimentale Ilknur Özen. Hanno studiato, in collaborazione con l'Università di Uppsala, il tessuto cerebrale di 15 pazienti, rimosso chirurgicamente a causa di sanguinamento e gonfiore entro una settimana dalle loro lesioni cerebrali traumatiche. Hanno scoperto che i cambiamenti nelle cellule muscolari lisce vascolari coincidevano con una maggiore aggregazione di amiloide-beta (Aβ).


"Siamo rimasti sorpresi di vedere che anche i pazienti giovani avevano questo accumulo di Aβ insieme alle alterazioni vascolari causate dal trauma cerebrale", afferma Ilknur Özen, primo autore dello studio. "I nostri risultati suggeriscono che i cambiamenti vascolari potrebbero essere più importanti per la neurodegenerazione di quanto si pensava finora".


Niklas Marklund aggiunge: "Ciò sfida il paradigma esistente nelle malattie legate a neurodegenerazione, indicando che la disfunzione vascolare potrebbe essere un evento iniziale che innesca la progressione delle malattie legate all'amiloide piuttosto che essere causata dal danno neuronale".


L'invecchiamento porta a cambiamenti funzionali nella vascolarizzazione, ma il trauma cerebrale può esacerbare e accelerare questi processi anche nei pazienti più giovani. Tuttavia, ciò non implica assolutamente che tutti quelli colpiti dal trauma cerebrale avranno il MA. Ecco perché sono necessarie ulteriori ricerche. "Non ci siamo ancora arrivati, ma speriamo che una maggiore conoscenza di ciò che accade a livello molecolare nelle cellule dei vasi sanguigni a seguito di traumi cerebrali possa aprire le possibilità per nuovi trattamenti", conclude Niklas Marklund.

 

 

 


Fonte: Martina Svensson in Lund University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: I Özen, [+2], N Marklund. Traumatic brain injury causes early aggregation of beta-amyloid peptides and NOTCH3 reduction in vascular smooth muscle cells of leptomeningeal arteries. Acta Neurop, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)