Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Tempistica della terapia ormonale sostitutiva può influenzare il rischio di Alzheimer

hormone therapyImage 28153356 by martabranco on pexels

I tempi della terapia sostitutiva ormonale possono fare una grande differenza nel rischio di una donna di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA). L'avvio del trattamento entro cinque anni dalla menopausa può ridurre il rischio fino al 32%, ma ritardarlo oltre i 65 anni può aumentare il rischio del 38%, secondo una nuova ricerca presentata alla 150a riunione annuale dell'American Neurological Association (ANA).


In una meta-analisi prima del suo genere, i ricercatori hanno esaminato il modo in cui i tempi della terapia sostitutiva ormonale influenzano il rischio di una donna di sviluppare il MA, nonché il modo in cui la malattia progredisce una volta iniziata. Hanno incluso anche nuove informazioni su come la terapia ormonale sostitutiva influisce sui cambiamenti cerebrali osservati nelle scansioni o nei test di laboratorio.


Dopo la menopausa, i livelli di estrogeni naturali diminuiscono; la terapia ormonale sostitutiva sostiene i benefici degli estrogeni. Ciò include aiutare le cellule cerebrali a comunicare tra loro, calmare l'infiammazione e proteggere da danni che possono portare al MA, credono i ricercatori. Al contrario, 10 anni o più dopo la menopausa, il cervello potrebbe già avere segni precoci del MA, come ciuffi di proteine o un ridotto flusso sanguigno, quindi l'aggiunta di estrogeni può scatenare infiammazione o stressare i vasi sanguigni del cervello, notano.


"Iniziare presto la terapia di sostituzione ormonale può dare al cervello un po' di protezione, ma se una donna ha già problemi di MA o di memoria, la terapia ormonale non li rallenterà", ha detto FNU Vaibhav MBBS, dottorando del Post Graduate Institute of Medical Sciences di Rohtak (India). "È come annaffiare una pianta: aiuta quando la pianta sta crescendo, ma se sta già appassendo, potrebbe essere troppo tardi".


Esistono vari tipi di terapia di sostituzione ormonale per le donne, tipo solo estrogeni, estrogeni e progestinici (una forma sintetica di progesterone), o estrogeni più modulatori selettivi del recettore di estrogeni. La terapia è disponibile in forma di pillola o cerotto e viene spesso usata per trattare i sintomi della menopausa come vampate di calore e disturbi del sonno e può aiutare la salute del cuore e a prevenire la perdita ossea. Poco meno del 5% delle donne statunitensi usano la terapia sostitutiva ormonale, in calo rispetto a quasi il 26% nel 1999.


I ricercatori hanno condotto una meta-analisi su oltre 50 studi clinici e studi osservazionali, confrontando donne che hanno usato una delle varie forme di terapia ormonale sostitutiva dopo la menopausa con quelle che hanno preso un placebo o non hanno ricevuto alcun trattamento. L'età media di entrambi i gruppi era di 51 anni. Hanno valutato la diagnosi di MA, la progressione da lieve compromissione cognitiva alla demenza e le modifiche alla capacità di pensiero e i segni di MA nel cervello, in base a esami del sangue e scansioni cerebrali.


La loro analisi di studi randomizzati controllati ha mostrato che il rischio di MA è aumentato del 38% nelle donne che hanno iniziato la terapia ormonale sostitutiva a 65 anni, in particolare in quelle la cui terapia includeva la progestina. Sulla base di 45 studi osservazionali sugli esiti del mondo reale, hanno stabilito che le donne che hanno iniziato la terapia ormonale sostitutiva nel periodo della menopausa hanno ridotto del 22% il rischio di MA più avanti nella vita. Analizzando sia gli studi randomizzati controllati che quelli osservazionali, i ricercatori hanno stabilito che quelle che hanno iniziato la terapia entro 5 anni dalla menopausa avevano un rischio inferiore del 32% di MA.


"Le prove non sono abbastanza forti da suggerire che si debba usare la terapia sostitutiva ormonale per prevenire il MA. Tuttavia, se una donna ha in programma di usarla per i sintomi della menopausa, partire da poco dopo la menopausa potrebbe dare al suo cervello una protezione contro il MA in seguito", ha detto il dott. Vaibhav. "Dovrebbe parlare con il suo medico per fermarla dopo alcuni anni per evitare di aumentare il rischio. E le donne non dovrebbero iniziare la terapia ormonale sostitutiva dopo i 60 o i 70 per proteggere il loro cervello perché potrebbe dare più danni che benefici".

 

 

 


Fonte: American Neurological Association via NewsWise (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: 150th Annual Meeting of the American Neurological Association

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)