Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Farmaco potenziale per Alzheimer rallenta danni e sintomi negli animali

Un composto, che in precedenza era passato alla fase II di sviluppo clinico per il trattamento del cancro, rallenta i danni neurologici e migliora le funzioni cerebrali in un modello animale dell'Alzheimer, secondo un nuovo studio.

Lo studio pubblicato la settimana del 13 marzo sul Journal of Neuroscience dimostra che il composto epotilone D (EpoD) è efficace nel prevenire ulteriori danni neurologici e migliorare le prestazioni cognitive in un modello di topo dell'Alzheimer (AD).


I risultati stabiliscono in che modo il farmaco può essere utilizzato per i pazienti con AD nella fase iniziale. I ricercatori della Scuola Perelman di Medicina dell'Università di Pennsylvania, guidati dal primo autore, Bin Zhang, MD, PhD, ricercatore senior e dall'autore senior Kurt R. Brunden, PhD, direttore di Scoperte Farmacologiche al Centro di ricerca sulle Malattie Neurodegenerative (CNDR), ha somministrato EpoD a topi anziani con deficit di memoria e con inclusioni all'interno del cervello che ricordano i grovigli formati da proteine tau mal ripiegate, un segno distintivo dell'AD.


Nelle cellule nervose, la tau in genere si stabilizza in strutture chiamate microtubuli, i binari ferroviari molecolari su cui transitano le merci delle cellule. I grovigli possono compromettere la stabilità dei microtubuli, con conseguente danno alle cellule nervose. Un farmaco in grado di aumentare la stabilità dei microtubuli potrebbe migliorare il funzionamento delle cellule nervose in AD e nelle altre malattie a base di grovigli nel cervello.


Immagine micrografica elettronica della sezione
trasversale di un nervo di topo modello di Alzheimer.
Le alterazioni strutturali del nervo sono indicate
dalle frecce. Il topo di Alzheimer che ha ricevuto
il farmaco epotilone D aveva una significativa
riduzione del numero di tali anomalie. Credit:
Zhang, et al. The Journal of Neuroscience 2012.

L'EpoD agisce con lo stesso meccanismo di stabilizzazione dei microtubuli del farmaco anticancro paclitaxel (Taxol ™), approvato dalla FDA. Questi farmaci prevengono la proliferazione delle cellule del cancro con un eccesso di stabilizzazione dei microtubuli specializzati coinvolti nella separazione di cromosomi durante il processo di divisione cellulare. Tuttavia, i ricercatori della Penn avevano precedentemente dimostrato che l'EpoD, a differenza del paclitaxel, penetra agevolmente nel cervello e quindi può essere utile per trattare l'AD e i disturbi relativi.


Dopo avere ricevuto l'EpoD per tre mesi, non si sono formati ulteriori ciuffi di tau nel cervello dei topi anziani con AD, e il funzionamento delle cellule nervose è migliorato rispetto ai topi di AD che non hanno ricevuto il farmaco. Di più, i topi trattati con EpoD hanno mostrato miglioramenti nell'apprendimento e nella memoria.


È importante sottolineare che le dosi di EpoD che hanno portato questi benefici erano molto più basse di quanto non fosse stato usato in precedenza nella fase II del test clinico dell'EpoD nei pazienti oncologici. I ricercatori non hanno osservato alcun effetto collaterale (compresa la repressione del sistema immunitario e i danni ai nervi periferici) nei topi transgenici che hanno ricevuto EpoD.


Questi risultati suggeriscono che basse dosi di EpoD potrebbero avere benefici terapeutici nell'AD e nelle altre malattie neurodegenerative, come la degenerazione lobare frontotemporale o la paralisi sopranucleare progressiva, in cui i grovigli sono la principale patologia cerebrale.


I co-autori Virginia M.-Y. Lee, PhD, direttore del CNDR, e John Trojanowski, MD, PhD, direttore del Institute on Aging della Penn e co-direttore del CNDR, hanno introdotto l'idea dell'uso dei farmaci che stabilizzano i microtubuli, più di 15 anni fa per contrastare i grovigli di tau e compensare la perdita della normale funzione della tau.


I ricercatori della Penn CNDR, in collaborazione con i co-autori Amos B. Smith, III, PhD, Professore Rhodes Thompson di Chimica, e Carlo Ballatore, PhD, del Dipartimento di Chimica della Penn, avevano precedentemente identificato l'EpoD come agente principale di stabilizzazione dei microtubuli per la valutazione nei modelli di AD di topo, dopo aver caratterizzato diversi membri della famiglia di composti dell'epotilone. A differenza di molti composti che stabilizzano i microtubuli, l'EpoD penetra agevolmente nel cervello, dove sembra persistere per un tempo molto più lungo che nel sangue. Questa funzione può spiegare perché basse dosi sono sia efficaci che sicure nel modello di topo di AD.


Il lavoro approfondisce in modo significativo un precedente studio pubblicato sul Journal of Neuroscience in ottobre 2010. La ricerca è stata finanziata dal National Institute on Aging e dal Marian S. Ware Alzheimer Program.

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

************************
Fonte: Materiale della University of Pennsylvania School of Medicine.

Pubblicato in ScienceDaily il 13 Mar 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)