Scienziati hanno scoperto che un nuovo vaccino può essere efficace contro l'Alzheimer. Il vaccino, CAD106, può rivelarsi una svolta nella ricerca di una cura per questa demenza gravemente invalidante .
L'Alzheimer è una demenza, malattia neurologica complessa, causa di gran sofferenza umana e un grande costo per la società.
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, la demenza è l'epidemia della salute globale a crescita più rapida della nostra epoca. L'ipotesi prevalente circa la causa coinvolge l'APP (proteina precursore dell'amiloide), una proteina che risiede nella membrana esterna delle cellule nervose e che, invece di essere scissa, forma una sostanza dannosa, detta beta-amiloide, che si accumula in placche e uccide le cellule del cervello.
Non esiste attualmente alcuna cura per l'Alzheimer, e le medicine in uso possono solo attenuare i sintomi. Nella caccia a una cura, gli scienziati stanno seguendo varie vie di attacco; tra esse la vaccinazione è attualmente la più popolare. Il primo studio di vaccinazione umana, che è stato fatto quasi un decennio fa, ha rivelato troppe reazioni negative ed è stato interrotto. Il vaccino utilizzato in quello studio attivava certi globuli bianchi (cellule T), che iniziavano ad attaccare il tessuto cerebrale del proprio corpo.
Il nuovo trattamento prevede l'immunizzazione attiva, usando un tipo di vaccino progettato per innescare le difese immunitarie del corpo contro la beta-amiloide. In questo secondo studio clinico su esseri umani, il vaccino è stato modificato per colpire solo la beta-amiloide dannosa. I ricercatori hanno scoperto che l'80 per cento dei pazienti coinvolti nelle sperimentazioni hanno sviluppato i loro propri anticorpi protettivi contro la beta-amiloide senza subire effetti collaterali nel corso dei tre anni dello studio.
I ricercatori ritengono che questo suggerisce che il vaccino CAD106 è un trattamento tollerabile per i pazienti con Alzheimer da lieve a moderato. Devono ora essere condotti esperiemnti più grandi per confermare l'efficacia del vaccino CAD106.
Lo studio, finanziato dall'azienda farmaceutica svizzera Novartis, è stato effettuato dal professor Bengt Winblad al Centro di Ricerca Alzheimer del Karolinska Institutet di Huddinge e da importanti neurologi del Swedish Brain Power Network; dal consulente Niels Andreasen del Karolinska University Hospital di Huddinge; dal professor Lennart Minthon del MAS University Hospital di Malmo; e dal professor Kaj Blennow del'Accademia Sahlgrenska di Gothenburg. E' stato pubblicato dall'autorevole rivista scientifica Lancet Neurology.
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Pubblicato in ZeeNews.com il 8 Giugno 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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