Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ricerca sulle cellule apre nuove strade nella lotta alle malattie neurodegenerative

Gli scienziati dell'Università di Manchester hanno scoperto come si cablano i meccanismi interni delle cellule nervose del cervello.

La scoperta apre nuove strade nelle indagini sulle malattie neurodegenerative attraverso l'analisi dei processi cellulari alla base di queste condizioni.


Il Dr Andreas Prokop e il suo team della Facoltà di Scienze della Vita hanno studiato la crescita degli assoni, le sottili estensioni, tipo cavi, delle cellule nervose che cablano il cervello. Se gli assoni non si sviluppano correttamente questo può portare a disturbi congeniti, deficit mentali e fisici e al decadimento progressivo delle capacità cerebrali durante l'invecchiamento.


Illustrazione di "spectraplakin" nella crescita
assonale che organizza i microtubuli. Credit: Image
courtesy of University of Manchester

La crescita degli assoni è diretta dal cono di crescita a forma di mano che si trova nella punta dell'assone. E' ben documentato come i coni di crescita percepiscono i segnali dall'esterno per seguire i percorsi verso obiettivi specifici, ma molto poco si sa sul macchinario interno che determina il loro comportamento.


Il Dr Prokop ha studiato il fattore chiave dei movimenti del cono di crescita, il citoscheletro. Il citoscheletro aiuta a mantenere la forma della cellula ed è costituito da filamenti della proteina: actina e microtubuli. I microtubuli sono la forza trainante della crescita degli assoni, mentre l'actina aiuta a regolare la direzione in cui cresce l'assone.

 

Il Dr Prokop e il suo team ha usato moscerini della frutta per analizzare come le proteine actina e microtubuli si combinano nel citoscheletro per coordinare la crescita degli assoni. Si sono concentrati sulle proteine chiamate "spectraplakins" multifunzionali che sono essenziali per la crescita assonale e ne hanno capito il ruolo nella neurodegenerazione e nella guarigione delle ferite della pelle. Il team dimostrare in questo recente lavoro che i spectraplakins legano microtubuli e actina per aiutarli a estendersi nella direzione in cui cresce l'assone. Se manca il legame allora le reti di microtubuli mostrano accordi incrociati disorganizzati invece di fasci paralleli e la crescita degli assoni è ostacolata.


Comprendendo il dettaglio molecolare di queste interazioni la squadra ha fatto una seconda scoperta importante. Gli spectraplakins si raccolgono non solo sulla punta dei microtubuli, ma anche lungo il fusto, cosa che aiuta a stabilizzarli e ad assicurare che agiscano come una struttura stabile all'interno dell'assone. Questa funzione aggiuntiva dei spectraplakins li collega a una classe di proteine che legano i microtubuli, che comprende la Tau. La Tau è un attore importante nelle malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer, che è ancora poco compresa. A sostegno delle conclusioni dell'autore, un'altra pubblicazione ha appena dimostrato che la versione di spectraplakin umana (Dystonin) causa neurodegenerazione quando è danneggiata nel suo legame ai microtubuli.


Parlando della sua ricerca, il dottor Prokop ha detto: "Capire il meccanismo citoscheletrico a livello cellulare è un santo graal della ricerca attuale sulle cellule che avrà potenti applicazioni cliniche. Quindi il citoscheletro è coinvolto in modo cruciale in quasi tutti gli aspetti della vita di una cellula, compresi i cambiamenti di forma, la divisione cellulare, il movimento, i contatti e la segnalazione tra cellule e gli eventi di trasporto dinamici all'interno delle cellule. Di conseguenza, il citoscheletro è alla base di molti disturbi cerebrali. Pertanto, decifrare i principi della macchina citoscheletrica durante il processo fondamentale della crescita assonale potrà essenzialmente aiutare la ricerca sulle cause di un ampio spettro di malattie. Gli spectraplakins sono nel cuore di questa macchina e la nostra ricerca apre nuove strade per la sua analisi".


Quello che dimostra il documento del Dr Prokop nel Journal of Neuroscience è anche il successo della tecnica di ricerca con il moscerino della frutta Drosophila. Il gruppo è stato in grado di replicare i risultati per quanto riguarda la crescita degli assoni nei topi che a sua volta significa che i risultati possono essere tradotti negli esseri umani. Il Dr Prokop puntualizza che i moscerini della frutta sono il mezzo ideale per dare un senso a questi risultati e in sostanza aiutano a svelare i molti misteri della neurodegenerazione.

E continua dicendo: "Capire come i spectraplakins svolgono le loro funzioni cellulari ha importanti implicazioni per la ricerca di base così come per quella biomedica. Perciò, oltre il loro ruolo durante la crescita degli assoni, gli spectraplakins di topi ed esseri umani sono clinicamente importanti per una serie di condizioni e di processi comprese le vesciche della pelle, la neuro-degenerazione, la guarigione delle ferite, la formazione di sinapsi e la migrazione dei neuroni durante lo sviluppo del cervello. Comprendere gli spectraplakins in un processo biologico darà indicazioni alla ricerca sugli altri ruoli clinicamente rilevanti di queste proteine".


Il documento recentemente pubblicato rappresenta sei anni di lavoro del Dr Prokop e del suo team dedicato.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della University of Manchester.

Riferimento:
Juliana Alves-Silva, Natalia Sánchez-Soriano, Robin Beaven, Melanie Klein, Jill Parkin, Thomas H. Millard, Hugo J. Bellen, Koen JT Venken, Christoph Ballestrem, Richard A. Kammerer, and Andreas Prokop. Spectraplakins Promote Microtubule-Mediated Axonal Growth by Functioning As Structural Microtubule-Associated Proteins and EB1-Dependent TIPs (Tip Interacting Proteins). Journal of Neuroscience, July 4, 2012 DOI: 10.1523/%u200BJNEUROSCI.0416-12.2012

Pubblicato in ScienceDaily il 20 Luglio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.