Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Musicoterapia e modifiche all'ambiente per la demenza

Un nuovo studio ha trovato che musica e aggiustamenti ambientali possono contribuire ad alleviare l'ansia e l'agitazione nelle persone anziane affette da demenza.

Chutima Thongwachira, docente alla Facoltà di infermieristica dell'Asia-Pacific International University, che ha condotto lo studio sugli effetti della musicoterapia e dell'adeguamento ambientale sulle persone, ha detto che l'ansia e l'agitazione sono i sintomi più comuni tra le persone che soffrono di demenza, soprattutto del cosiddetto tipo aggressivo.


Circa il 50% delle persone con demenza, la malattia legata alla carenza di memoria, rientrano nella categoria aggressiva. L'aggressività causa molte frustrazioni ai familiari che si prendono cura delle persone con la condizione, ha detto. Il suo studio, effettuato alla Casa Bang Khae per Anziani dal 2009 al 2011, e che è stato supervisionato da Professore Associato Jiraporn Kespichayawattana, ha vinto il premio come ricerca importante dalla Graduate School dell'Università di Chulalongkorn. E' stato recentemente pubblicato sul Journal of Gerontology and Geriatric Medicine.


Chutima said aggressiveness in people with dementia is normally triggered by erratic stimulation and, when agitated, these people may harm those around them. Chutima dice che l'aggressività nelle persone con demenza è normalmente innescata da stimolazione casuale e, una volta agitate, queste persone possono colpire coloro che li circondano. La demenza non aggressiva è definita dal comportamento insolito come mormorii e grida, oltre a perdita di memoria. Le persone tendono inoltre a raccogliere oggetti strani e mostrano segni di disturbo ossessivo compulsivo. Se una persona con demenza è aggressivo o no, dipende essenzialmente dalla parte del cervello che è danneggiata dalla mancanza di sangue, ha detto.


L'infermiera ha detto che lo studio, che ha coinvolto un gruppo di 25 persone con demenza alla Casa Bang Khae per Anziani, ha mostrato che coloro che soffrono di demenza traggono benefici dagli effetti lenitivi della musica, in particolare il tipo di musica che è loro più familiare. Anche se l'effetto calmante della musica è stato citato anche da ricercatori di altri paesi, è nuovo l'impatto degli adeguamenti ambientali (come migliorare le condizioni ambientali, in particolare la ventilazione e lo schema di colori della stanza) e dell'arredamento.


Durante lo studio, ogni partecipante ha partecipato a tre sedute di musicoterapia alla settimana per cinque settimane. In ogni sessione, sono stati incoraggiati a muoversi con la musica. Alcune attività ricreative, come disegnare o dipingere, possono integrare la musicoterapia. Allo stesso tempo, i partecipanti sono stati autorizzati a organizzare i loro effetti personali in camera, mentre è stata migliorata la ventilazione. Chutima ha detto che si è stato anche scoperto che tonalità più fredde, come il blu, sono ideali per le camere e le tende, in quanto hanno un effetto più rilassante, mentre le tonalità più calde possono causare agitazione nei pazienti con demenza.


La terapia è stata un successo anche se non ha rallentato la velocità di perdita di memoria, ha detto il ricercatore, aggiungendo che il livello di successo è significativamente correlato con lo stato della demenza. Coloro che sono in uno stadio avanzato possono avere un bisogno continuo di farmaci.


Chutima ha aggiunto che la comprensione da parte dei caregivers è il fattore più importante quando si tratta di persone con demenza. "Un caregiver deve capire che l'agitazione è causata dalla malattia", ha detto.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************

Pubblicato in Bangkok Post il 31 Luglio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)