L'Alzheimer è una malattia grave neurodegenerativa che colpisce il 45% delle persone oltre i 85 anni di età.
I gruppi di ricerca del Prof. Jin-Moo Lee (foto a sinistra) alla Washington University di Saint Louis negli USA, e il Prof. Milos Pekny (foto a destra) della Sahlgrenska Academy di Gothenburg in Svezia, hanno identificato gli astrociti come un nuovo bersaglio per lo sviluppo di strategie terapeutiche future.
Gli astrociti sono conosciuti come cellule che controllano molte funzioni della salute, come pure del cervello malato, compreso il controllo delle risposte rigenerative. Nei pazienti affetti da Alzheimer, gli astrociti in prossimità delle placche amiloidi e dei neuroni in degenerazione, diventare iperattivi. Fino ad oggi, molti ricercatori consideravano questa iperattività degli astrociti nel cervello dei pazienti con Alzheimer come negativa e in grado di contribuire alla progressione di questa malattia devastante.
Lo studio corrente ha generato dati innovativi con importanti implicazioni. I gruppi di ricerca statunitensi e svedesi hanno utilizzato un modello murino dell'Alzheimer in cui hanno ridotto geneticamente l'iperattività degli astrociti. Essi hanno scoperto che questi topi hanno sviluppato più depositi di amiloide e hanno mostrato segni di neurodegenerazione più pronunciati rispetto ai topi con risposta normale degli astrociti.
Questo suggerisce che la risposta degli astrociti al processo della malattia ne rallenta la progressione. "Siamo veramente stimolati da questi risultati. Ora abbiamo bisogno di capire il meccanismo sottostante il ruolo benefico degli astrociti iperattivi nella progressione dell'Alzheimer. Capire questo processo a livello molecolare dovrebbe aiutarci a progettare le strategie per l'ottimizzazione della risposta degli astrociti", dice il Prof. Milos Pekny.
"Notiamo che l'iperattività degli astrociti nel cervello dell'Alzheimer è strettamente collegata all'attivazione della microglia, le cellule immunitarie del cervello. Ciò implica che i due tipi di cellule comunicano per mediare una risposta coordinata agli stati di malattia", dice il Prof. Jin-Moo Lee.
Questo team collaborativo internazionale di neuroscienziati sta portando avanti ulteriori studi per comprendere i meccanismi molecolari attraverso i quali gli astrociti impediscono la deposizione di placche amiloidi nell'Alzheimer.
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Fonte: Materiale della Expertsvar, via AlphaGalileo.
Riferimento:AW Kraft, X. Hu, H. Yoon, P. Yan, Q. Xiao, Y. Wang, SC Gil, J. Brown, U. Wilhelmsson, JL Restivo, JR Cirrito, DM Holtzman, J. Kim, M. Pekny, J.-M. Lee. Attenuating astrocyte activation accelerates plaque pathogenesis in APP/PS1 mice. The FASEB Journal, 2012; DOI: 10.1096/fj.12-208660.
Pubblicato in ScienceDaily il 10 Ottobre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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