Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'aggregazione di proteine ​​nelle cellule può portare a malattie

Distrofia cornealeI cambiamenti nella struttura delle proteine possono portare a diverse malattie, come l'Alzheimer, il diabete di tipo 2 e la distrofia corneale.

Un gruppo di ricerca della Aarhus University ha scoperto come una proteina particolare può danneggiare le cellule. Questi risultati possono portare allo sviluppo di farmaci per trattare la distrofia corneale in futuro.


Molte malattie sono causate da proteine che perdono la loro naturale struttura tridimensionale e quindi la loro funzionalità. Nella maggior parte dei casi, le proteine danneggiate sono degradate da sistemi diversi nelle cellule, ma in alcuni casi le proteine cominciano ad aggregarsi e a formare strutture intrecciate, molto ben organizzate, chiamate fibrille. Queste strutture sono state ora collegate a diverse malattie, come l'Alzheimer, il Parkinson, il diabete di tipo 2 e le distrofie corneali (opacità nella cornea).


E' noto da tempo che la distrofia corneale è causata dalla mutazione di una proteina chiamata TGFBIp nella cornea. Ciò provoca l'aggregazione della proteina in un certo numero di anni, che rende infine la cornea opaca, portando poi alla cecità. La distrofia corneale è ereditaria, e non esiste attualmente alcun trattamento per questa malattia. L'unica alternativa è un trapianto di cornea, ma anche dopo un trapianto, alcuni pazienti hanno una recidiva dei sintomi. E' quindi importante trovare il motivo di questa aggregazione, e questo è ciò che i ricercatori dell'Aarhus hanno appena fatto.


Elevate quantità di proteine TGFBIp sono dannose

Il team di ricerca ha studiato la proteina che causa la distrofia corneale, e ha trovato che la mutazione della proteina cambia la sua stabilità. Quando la proteina coinvolta nella distrofia corneale è presente in basse quantità, il passaggio da una proteina con una struttura naturale alle fibrille ben strutturate è un processo lento, e ha luogo tramite diverse fasi intermedie. In questo caso, il danno cellulare è minimo. Tuttavia, quando la proteina è presente in quantità maggiore, il passaggio da una proteina con una struttura naturale alle fibrille è molto rapido e comporta poche e ben definite fasi intermedie. D'altra parte, questo porta a un danno cellulare esteso.


Con questi studi, i ricercatori hanno acquisito conoscenze uniche sul modo in cui la quantità di proteina in soluzione può determinare il meccanismo sottostante la formazione delle fibrille proteiche ben organizzate. I risultati potrebbero spiegare perché alcune malattie con una prevalenza di fibrille provocano la morte cellulare, mentre con altre non succede. Con questa conoscenza, potrebbe essere possibile in futuro evitare questa aggregazione di proteine dannose con lo sviluppo di farmaci per il trattamento della distrofia corneale.


I ricercatori dietro i risultati, che sono stati appena pubblicati sul Journal of Biological Chemistry (JBC) internazionale, sono affiliati al Danish National Research Foundation's Centre for Insoluble Protein Structures (inSPIN) che si trova nell'Interdisciplinary Nanoscience Center (iNANO) e al Dipartimento di Biologia Molecolare e Genetica (MBG) dell'Università di Aarhus in Danimarca.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della Aarhus University. Articolo originale scritto da Lisbeth Heilesen.

Riferimento:
M. Andreasen, SB Nielsen, K. Runager, G. Christiansen, NC Nielsen, JJ Enghild, DE Otzen. Polymorphic Fibrillation of the Destabilized Fourth Fasciclin-1 Domain Mutant A546T of the Transforming Growth Factor- -induced Protein (TGFBIp) Occurs through Multiple Pathways with Different Oligomeric Intermediates. Journal of Biological Chemistry, 2012; 287 (41): 34730 DOI: 10.1074/jbc.M112.379552.

Pubblicato in ScienceDaily il 15 Ottobre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.