Scienziati del VIB e del KU Leuven hanno scoperto una nuova molecola possibile bersaglio per lo sviluppo di un trattamento contro l'Alzheimer, malattia per la quale attualmente non c'è alcuna cura. Molti farmaci candidati hanno fallito perché attaccano anche proteine essenziali per la vita.
Questa scoperta da Leuven potrebbe costituire un obiettivo per un trattamento contro l'Alzheimer con meno effetti collaterali e che sopprime i sintomi iniziali della malattia. La ricerca è pubblicata sulla rivista Nature Medicine.
L'Alzheimer è la forma più comune di demenza in Occidente. Il danno alla memoria e alle funzioni mentali provoca uno dei quadri clinici più terrificanti. I farmaci attuali per la malattia assistono la memoria dei pazienti per un breve periodo, ma non fermano la morte delle cellule cerebrali. Recenti scoperte hanno dimostrato che l'Alzheimer provoca cambiamenti biochimici cerebrali diversi anni prima che appaiano i sintomi della demenza. E' molto importante sviluppare farmaci che agiscono in questa prima fase, per prevenire la malattia.
Il complesso ɣ-secretasi
Molti farmaci candidati hanno un effetto sul complesso ɣ-secretasi. Questo complesso taglia le proteine in siti specifici e svolge un ruolo importante nello sviluppo delle placche amiloidi, un segno patologico distintivo del cervello dei malati di Alzheimer. Una scissione aberrante ed eccessiva della proteina precursore, da parte del complesso g-secretasi, genera un accumulo e un deposito della proteina b-amiloide in placche amiloidi. Tuttavia, il complesso ɣ-secretasi è anche coinvolto nella scissione di una serie di altre proteine essenziali per la vita. Come risultato, molti candidati farmaci che agiscono sul complesso ɣ-secretasi producono effetti collaterali tossici.
GPCR e β-arrestina
Le GPCR sono una famiglia di proteine bersagli della maggioranza di tutti i farmaci attualmente in commercio. Il Premio Nobel per la Chimica 2012 è stato assegnato al Dr. Robert Lefkowitz e al Dr. Brian Kobilka per il loro lavoro pionieristico in questo campo e per le molte applicazioni mediche da questa conoscenza. È noto che le GPCR svolgono anche un ruolo nello sviluppo dell'Alzheimer, ma non è ancora chiaro come le GPCR regolano il complesso ɣ-secretasi.
Le β-arrestine sono una famiglia di proteine che di solito bloccano o limitano l'attivazione delle GPCR, e tuttavia è stato recentemente appurato che le b-arrestine hanno anche altre funzioni. Pertanto, Amantha Thathiah ha istituito uno studio sotto la supervisione di Bart De Strooper per esaminare il coinvolgimento delle β-arrestine nello sviluppo dell'Alzheimer.
Gli scienziati sono riusciti per la prima volta a dimostrare che la β-arrestina 2 ha un ruolo nella regolazione del funzionamento del complesso ɣ-secretasi e nello sviluppo dell'Alzheimer in un topo modello di Alzheimer. Più in particolare, la β-arrestina 2 interagisce con due GPCR note per il loro ruolo nello sviluppo della malattia. Inoltre, l'espressione della b-arrestina 2 è anche più elevata negli individui con Alzheimer.
Impatto della ricerca
Questa ricerca apre una nuova strada per il trattamento dell'Alzheimer. L'inibizione della b-arrestina 2 potrebbe essere utile nella prevenzione degli effetti collaterali avversi, associati attualmente all'inibizione della γ-secretasi. Pertanto, questo studio fornisce un percorso precedentemente inesplorato per lo sviluppo di un trattamento che può agire in una fase molto precoce della malattia di Alzheimer.
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Fonte: Materiale del VIB (the Flanders Institute for Biotechnology).
Riferimento:Amantha Thathiah, Katrien Horré, An Snellinx, Elke Vandewyer, Yunhong Huang, Marta Ciesielska, Gerdien De Kloe, Sebastian Munck, Bart De Strooper. β-arrestin 2 regulates Aβ generation and γ-secretase activity in Alzheimer's disease. Nature Medicine, 2012; DOI: 10.1038/nm.3023.
Pubblicato in ScienceDaily il 3 Dicembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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