Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Proteina ​​del cervello può controllare due indicatori importanti di Alzheimer

Secondo ricercatori della Temple University, il controllo o l'inibizione dell'enzima 5-lipossigenasi nel cervello potrebbe essere una delle chiavi per controllare le due proteine - amiloide-beta e tau - che sono i principali indicatori/lesioni cerebrali patologici dell'Alzheimer.

Negli studi guidati da Domenico Praticò, professore di farmacologia, microbiologia e immunologia alla School of Medicine della Temple, i ricercatori hanno trovato che alti livelli di 5-lipossigenasi nel cervello corrispondono a maggiori livelli di tau fosforilata, una proteina presente nei neuroni del sistema nervoso centrale.


Alti livelli di questo tipo di proteina tau nelle regioni del cervello che controllano memoria e cognizione possono contribuire all'Alzheimer, così come alla demenza non-Alzheimer chiamata tauopatia.


"Le proteine tau normali sono un componente importante per la salute delle cellule neuronali, ma elevati livelli di 5-lipossigenasi possono indurre troppi gruppi di fosfato a fissarsi alla proteina, interrompendo la capacità dei neuroni di trasportare una sostanza nutritiva/chimica o di trasmettere un segnale elettrico da un cellula all'altra", scrive Praticò. Questa distruzione può compromettere la capacità del cervello di apprendere, memorizzare nuovi ricordi e altre funzioni cognitive.


In studi precedenti, Praticò e il suo team hanno dimostrato che alti livelli di 5-lipossigenasi aumentano i livelli di amiloide-beta, ritenuta causa di morte neuronale e che forma le placche nel cervello. La quantità di queste placche amiloidi viene usata come misura della gravità dell'Alzheimer.


"La tau è stata dimenticata dai tentativi di curare o controllare l'Alzheimer", scrive Praticò. "Finora, tutte le terapie per il trattamento di Alzheimer hanno preso di mira le placche amiloidi nel cervello, e ci sono stati molti risultati deludenti. Una possibile spiegazione di questo è che, anche se si riducono le placche amiloidi, la tau fosforilata è ancora lì nelle cellule cerebrali, a fare cose cattive. Ora, con queste ultime scoperte, abbiamo dimostrato per la prima volta che la stessa proteina, la 5-lipossigenasi, può regolare sia l'amiloide-beta che la tau patologica, le due firme importanti dell'Alzheimer nel cervello", ha detto.


In studi precedenti, i ricercatori della Temple hanno scoperto che il Zileuton, un inibitore utilizzato per il trattamento dell'asma, è in grado di bloccare la 5-lipossigenasi e ridurre la quantità di placche amiloidi nel cervello. Sulla base di questi risultati, i ricercatori hanno usato di nuovo il Zileuton per il trattamento di topi con alti livelli di tau fosforilata nel cervello. Essi hanno scoperto che, quando il farmaco blocca o inibisce la 5-lipossigenasi, i livelli di questo tipo di tau nei modelli animali vengono drasticamente ridotti.


Praticò dice che è ancora più importante che la riduzione della tau fosforilata, attraverso il blocco della 5-lipossigenasi, coincida con un miglioramento della memoria, dell'apprendimento e di altre funzioni cognitive nei topi. Questo potrebbe essere importante anche nel trattamento di demenze non-Alzheimer o delle taupatie. "Nessuno ha mai dimostrato farmacologicamente che riducendo il livello di tau fosforilata con un farmaco, è possibile ricollegare tali cellule nel cervello. Potremmo ora avere una potenziale terapia che punta sia all'amiloide-beta che alla tau fosforilata nel cervello", dice Praticò. "Per la prima volta, abbiamo dimostrato che, in fondo, possiamo prendere due piccioni con una fava".


La ricerca è stata finanziata dal National Institute of Health.

 

 

 

 

***********************
Fonte: Temple University

Riferimenti:
(A) Jin Chu, Jian-Guo Li, Carolina Ceballos-Diaz, Todd Golde, Domenico Praticò. The influence of 5-Lipoxygenase on Alzheimer's disease-related tau pathology: in vivo and in vitro evidence. Biological Psychiatry, PII: S0006-3223(12)01097-9, doi:10.1016/j.biopsych.2012.12.012.

(B) Jin Chu, Domenico Praticò. 5-Lipoxygenase pharmacological blockade decreases tau phosphorylation in vivo: involvement of the cyclin-dependent kinase-5. Neurobiology of Aging, PII: S0197-4580(12)00640-9. doi:10.1016/j.neurobiolaging.2012.12.009

Pubblicato da Preston Moretz in Temple University  (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)