I cani domestici sono molto più propensi a rubare cibo quando pensano che nessuno li può vedere, suggerendo per la prima volta che i cani sono in grado di comprendere il punto di vista di un essere umano. Molti proprietari di cani sanno che i loro animali domestici sono intelligenti o che possono capire l'uomo, ma, fino ad ora, questo non era stato provato dalla scienza.
Questo studio è importante per dare una certa legittimazione scientifica, e ulteriore impulso, a una delle tecniche non farmacologiche più usate per la demenza, la pet therapy, diffusa in molte strutture di assistenza a lungo termine.
La Dott.ssa Juliane Kaminski e il suo cane Ambula. (Credit: Image courtesy of University of Portsmouth) |
La Dott.ssa Juliane Kaminski, del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Portsmouth, ha dimostrato che quando un essere umano vieta a un cane di prendere il cibo, i cani hanno una probabilità quattro volte maggiore di disobbedire in una stanza buia rispetto a una stanza illuminata, suggerendo che essi tengono conto di quanto l'essere umano può o non può vedere.
La dott.ssa Kaminski ha detto: "E' incredibile perché ciò implica che i cani comprendono che l'essere umano non li può vedere, nel senso che potrebbero capire il punto di vista umano".
Questo è il primo studio ad esaminare se i cani distinguono tra i diversi livelli di luce quando concepiscono le strategie sul modo di rubare cibo ed è pubblicato sulla rivista Animal Cognition. La ricerca è stata finanziata dalla Max Planck Society, l'ex datore di lavoro della dott.ssa Kaminski.
La dott.ssa Kaminski dice: "Gli esseri umani attribuiscono di solito certe qualità ed emozioni ad altri esseri viventi. Sappiamo che il nostro proprio cane è intelligente e sensibile, ma siamo noi a pensare, non lui. Questi risultati suggeriscono che gli esseri umani potrebbero essere nel giusto, per quanto riguarda i cani, ma comunque non possiamo essere completamente sicuri che i risultati significhino che i cani hanno una comprensione veramente flessibile della loro mente e delle menti degli altri. Si è sempre pensato che solo gli uomini abbiano questa capacità".
La ricerca è un passo ulteriore nel percorso di comprensione della capacità dei cani di pensare e di capire, che potrebbe a sua volta essere utile a coloro che lavorano con i cani e a quelli che li tengono come animali da compagnia.
La dott.ssa Kaminski ha organizzato una serie di esperimenti in condizioni di luce diverse. In ogni test, a un cane è stato proibito da un essere umano di prendere il cibo. Quando la stanza era buia, i cani hanno preso più cibo e l'hanno preso più rapidamente rispetto a quando la stanza era illuminata. I test erano complessi, coinvolgevano molte variabili per escludere che i cani basassero le loro decisioni su semplici regole associative, per esempio, che il buio significasse cibo.
Non ci sono prove sul modo in cui i cani possono vedere al buio, ma i risultati di questa ricerca mostrano che i cani possono distinguere tra luce e buio. La Kaminski scrive: "I risultati di questi test indicano che i cani decidono che è più sicuro rubare il cibo quando la stanza è buia perché capiscono qualcosa della prospettiva umana. La comprensione dei cani può essere limitata al qui e ora, piuttosto che essere una comprensione più alta, e sono necessarie ulteriori ricerche per identificare quali meccanismi controllano il comportamento dei cani".
Hanno preso parte alle prove un totale di 42 femmine e 42 maschi di cani domestici di un anno o più di età, scelti solo se erano a proprio agio senza i loro proprietari nella stanza, anche in completa oscurità, e se erano interessati al cibo. "Alcuni cani sono più interessati al cibo di altri", dice la Kaminski.
Studi precedenti hanno dimostrato che gli scimpanzé hanno una comprensione sofisticata e sembrano sapere quando qualcun altro li può vedere e possono anche ricordare ciò che altri hanno visto in passato. Non è chiaro quanto sia sofisticata la comprensione dei cani in confronto. Molte ricerche precedenti hanno scoperto che per i cani gli occhi di un umano sono un segnale importante al momento di decidere come comportarsi, e che rispondono più volentieri agli umani attenti, che non a quelli disattenti.
of this article is here.
Fonte: Materiale della University of Portsmouth.
Riferimento: Juliane Kaminski, Andrea Pitsch, Michael Tomasello. Dogs steal in the dark. Animal Cognition, 2012; DOI: 10.1007/s10071-012-0579-6.
Pubblicato in Science Daily il 11 Febbraio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra: |