Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La felicità aumenta con l'età: ma il benessere generale dipende dal momento della nascita

Il benessere psicologico è collegato a molti risultati importanti nella vita, compresi il successo in carriera, la soddisfazione dei rapporti, e anche la salute.

Sentimenti contrari al benessere, come disagi, preoccupazioni, solitudine, problemi e ferite della vita, sono stati individuati da diversi studi tra fattori di rischio per la demenza.


Ma non è chiaro come i sentimenti di benessere cambino con l'età, in quanto diversi studi hanno fornito evidenze di diverse tendenze nel corso del tempo. Un nuovo rapporto pubblicato su Psychological Science, una rivista della Association for Psychological Science, rivela che le sensazioni di benessere auto-riferite tendono ad aumentare con l'età, ma che il livello generale di benessere di una persona dipende da quando è nata.


Lo scienziato psicologico Angelina R. Sutin del College of Medicine della Florida State University, ha condotto lo studio quando era al National Institute on Aging (NIA) dei National Institutes of Health (NIH), dove ora rimane ricercatore ospite. Lei e i suoi colleghi del NIA hanno previsto che le persone nella stessa "coorte di nascita" (nate intorno allo stesso tempo) possono aver avuto esperienze uniche che modellano il loro modo di valutare la felicità e l'ottimismo. Hanno perciò ipotizzato che il livello di benessere riportato da una persona potrebbe variare secondo l'anno di nascita.


La Sutin e i colleghi hanno analizzato i dati di oltre 30 anni provenienti da diverse migliaia di persone, compresi otre 10.000 rapporti su benessere, salute, e altri fattori, provenienti da due studi longitudinali su larga scala: il Baltimore Longitudinal Study of Aging (BLSA) del NIH e il National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) del CDC.


Quando i ricercatori hanno analizzato i dati su tutto il gruppo di partecipanti, gli anziani avevano livelli più bassi di benessere rispetto agli adulti più giovani e di mezza età. Ma quando la Sutin e i colleghi hanno analizzato gli stessi dati, tenendo conto della coorte di nascita, è apparso un andamento diverso: la soddisfazione di vita aumenta nel corso della vita dei partecipanti. Questa tendenza è rimasta anche dopo aver preso in considerazione fattori come salute, farmaci, sesso, etnia, e istruzione.


Quindi, come si spiegano i risultati diversi?

Anche se la soddisfazione di vita aumenta con l'età per ogni coorte, le coorti di nascita più anziane (soprattutto le persone nate tra il 1885 e il 1925) hanno iniziato con livelli di benessere più bassi rispetto alle persone nate più di recente. Se si guarda alla soddisfazione di vita tra tutti i partecipanti, indipendentemente da quando sono nati, appare che ogni coorte mostra in realtà la stessa tendenza di fondo.


La Sutin e i colleghi sottolineano che il livello di benessere delle coorti nate nella prima parte del 20° secolo, in particolare quelle che hanno vissuto la Grande Depressione, è sostanzialmente inferiore al livello di benessere delle coorti che sono cresciute nel corso di tempi con più prosperità. Il maggiore benessere delle coorti più recenti potrebbe essere il risultato della prosperità economica, dell'aumento delle possibilità di istruzione, e dell'espansione dei programmi sociali e pubblici della seconda metà del 20° secolo.


Secondo i ricercatori, questi risultati possono avere importanti implicazioni per le generazioni più giovani di oggi. "Poichè i giovani adulti di oggi entrano in una forza lavoro stagnante, le sfide dell'alta disoccupazione possono avere implicazioni per il loro benessere, che sopravviverà molto oltre il periodo di disoccupazione. La crisi economica può ostacolare la crescita psicologica, oltre che finanziaria, anche di decenni dopo che i tempi sono migliorati".


Hanno collaborato a questa ricerca Antonio Terracciano del College of Medicine della Florida State University e ricercatore ospite al NIA, Yuri Milaneschi del NIA e del Medical Center della VU University, e Yang An, Luigi Ferrucci e Alan B. Zonderman del NIA. La ricerca è stata finanziata in parte dal programma di ricerca intramurale del NIA.

 

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version EnFlag
of this article is here.

 

 

 

 


Fonte: Materiale della Association for Psychological Science.

Riferimento:
AR Sutin, A. Terracciano, Y. Milaneschi, Y. An, L. Ferrucci, AB Zonderman. The Effect of Birth Cohort on Well-Being: The Legacy of Economic Hard Times. Psychological Science, 2013; DOI: 10.1177/0956797612459658.

Pubblicato in Science Daily il 6 Febbraio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari - Foto: © Kurhan / Fotolia

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)