Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Farmaco di Alzheimer collegato a rischio ridotto di attacchi di cuore

 I farmaci che vengono utilizzati per il trattamento dell'Alzheimer nelle fasi iniziali sono legati a un rischio minore di attacchi di cuore e morte, secondo un ampio studio di oltre 7.000 persone con Alzheimer effettuato in Svezia.

La ricerca, pubblicato online il 5 Giugno nell'European Heart Journal, ha esaminato gli inibitori della colinesterasi (ChEI), come il donepezil, la rivastigmina e la galantamina, che vengono usati per il trattamento della malattia da lieve a moderata [1].


Gli effetti collaterali dei ChEI includono un effetto benefico sul nervo vago, che controlla la velocità con cui il cuore batte, e alcuni studi sperimentali hanno suggerito che gli ChEI potrebbero avere anche proprietà anti-infiammatorie.


Il Professor Peter Nordström, della Umeå University di Umeå in Svezia, e i colleghi, hanno seguito 7.073 persone con Alzheimer, presenti sul Registro Svedese della Demenza da Maggio 2007 a Dicembre 2010. Essi hanno scoperto che quelli che assumevano ChEI avevano un rischio minore del 36% di morte per qualsiasi causa, del 38% inferiore per infarto del miocardio (attacco cardiaco) e un rischio ridotto del 26% di morte per cause cardiovascolari (come l'ictus), rispetto alle persone che non prendevano ChEI.


Questi sono risultati corretti per vari fattori di confondimento, come età, sesso, tipo di diagnosi (solo Alzheimer o demenza mista di Alzheimer, dove è presente più di un tipo di demenza nello stesso momento), livello di cura, e storia medica, compresi i farmaci per altre condizioni.


Il Prof Nordström ha dichiarato: "Se traduciamo queste riduzioni di rischio in cifre assolute, per ogni 100.000 persone con Alzheimer, ci sarebbero 180 attacchi di cuore in meno (295 invece di 475) e 1.125 morti in meno per tutte le cause (2.000 invece di 3.125) ogni anno tra coloro che assumono ChEI rispetto a quelli che non li utilizzano".


I pazienti che assumono le dosi raccomandate di ChEI più alte hanno il rischio più basso di attacco di cuore o di morte: 65% e 46% in meno rispettivamente rispetto a coloro che non usano mai ChEI.


I ricercatori hanno anche verificato se la riduzione del rischio dipendesse solo dall'uso di ChEI o avviene anche in altri trattamenti farmacologici per la demenza. La memantina è un farmaco indicato per l'Alzheimer da moderato ad avanzato e lavora in un modo diverso dai ChEI [2]; i ricercatori hanno scoperto che non produce alcuna differenza nel rischio di infarto o morte per qualsiasi causa.


Il Prof Nordström, scrive: "Per quanto ne sappiamo, questa è la prima volta che l'uso di ChEI è associato a un minore rischio di infarti e decessi per malattie cardiovascolari in generale o per qualsiasi causa. Poiché si tratta di uno studio osservazionale, non possiamo dire che l'uso di ChEI sia il motivo della riduzione del rischio, ma solo che è associato ad una riduzione. Tuttavia la forza delle associazioni li rendono molto interessanti dal punto di vista clinico, anche se non possiamo dare raccomandazioni cliniche sulla base dei risultati del nostro studio. Sarebbe importante poter fare una meta-analisi su precedenti studi clinici controllati e randomizzati, in quanto ciò potrebbe produrre risposte su cui basare raccomandazioni cliniche".


Poiché lo studio è basato su un gruppo di pazienti a livello nazionale, il prof Nordström dice che dovrebbe essere possibile proiettare i risultati su altri paesi.

 

 

Note:
[1] Donepezil, rivastigmina e galantamina sono conosciuti anche con il nome commerciale di Aricept, Reminyl e Exelon rispettivamente.
[2] La memantina è conosciuta con il nome commerciale di Ebixa.

 

 

 

 

 


Fonte:  European Society of Cardiology (ESC).

Riferimento: P. Nordstrom, D. Religa, A. Wimo, B. Winblad, M. Eriksdotter. The use of cholinesterase inhibitors and the risk of myocardial infarction and death: a nationwide cohort study in subjects with Alzheimer's disease. European Heart Journal, 2013; DOI: 10.1093/eurheartj/eht182

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.