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Stereotipi sull'invecchiamento danneggiano memoria degli anziani

Dei tanti stereotipi negativi che esistono sugli anziani, i più comuni riguardano la loro smemoratezza, la confusione mentale e l'inclinazione ai "vuoti di memoria".


In effetti una nuova ed importante ricerca dalla Davis School of Gerontology della University of Southern California (USC), rivela che, anche se i processi cognitivi declinano con l'età, è sufficiente ricordare agli anziani le idee discriminatorie nei loro confronti per aggravarne realmente i problemi di memoria.


Lo studio, di prossima pubblicazione sulla rivista Psychological Science, è un'estensione del concetto di "minaccia da stereotipo": quando le persone si confrontano con gli stereotipi negativi su un gruppo con il quale si identificano, tendono ad auto-danneggiarsi e a ridurre le prestazioni rispetto al loro potenziale. In tal modo confermano senza volerlo gli stereotipi negativi di cui si erano preoccupati in partenza.


I risultati mettono in evidenza quanto sia importante per gli anziani, come pure per i medici, essere consapevoli di come le credenze discriminatorie sugli anziani possono influenzare il rendimento reale nei test di memoria. "Gli anziani dovrebbero stare attenti a non essere preda di stereotipi negativi sull'invecchiamento; attribuire ogni episodio di dimenticanza all'invecchiamento può peggiorare realmente i problemi di memoria", avverte Sarah Barber, ricercatrice post-dottorato alla Scuola Davis dell'USC e autrice principale dello studio.


Tuttavia lo studio rivela che c'è un modo per eliminare il problema: "Nessuno aveva ancora esaminato la possibilità intrigante che i meccanismi della minaccia dello stereotipo variassero con l'età", spiega la Barber che, assieme a Mara Mather, professore di gerontologia e psicologia alla USC, ha condotto due esperimenti di test della memoria su persone da 59 a 79 anni di età. Alcuni partecipanti sono stati invitati a leggere finti articoli con notizie sulla perdita di memoria degli anziani, e altri no. In particolare, i ricercatori hanno strutturato il test in modo che la metà dei partecipanti ricevesse un premio in denaro per ogni parola ricordata, e l'altra metà perdesse soldi per ogni parola dimenticata.


In test precedenti, il 70 per cento degli anziani ha soddisfatto i criteri diagnostici per la demenza, quando venivano esaminati sotto minaccia dello stereotipo, rispetto a circa il 14 per cento di quelli non valutati sotto minaccia. Ma quest'ultima ricerca dimostra che la minaccia dello stereotipo può migliorare effettivamente la prestazione degli anziani nei test di memoria, a determinate condizioni:

  • Per i partecipanti che avevano qualcosa da guadagnare, confrontarsi con gli stereotipi sull'età implica peggiorare la prestazione nei test di memoria. Infatti ottengono un risultato peggiore di circa il 20 per cento rispetto alle persone che non si sono confrontate con lo stereotipo.
  • Ma quando il test è stato impostato per prevenire delle perdite a causa del dimenticare, i risultati si sono capovolti: i partecipanti ai quali sono ricordati gli stereotipi sull'invecchiamento e la perdita di memoria, ottengono effettivamente risultati migliori di coloro che non erano sotto alcuna minaccia dello stereotipo.


"La minaccia dello stereotipo è generalmente ritenuta una cosa negativa, ed è risaputo che può mettere in pericolo le prestazioni mnemoniche degli anziani. Tuttavia, i nostri esperimenti dimostrano che la minaccia dello stereotipo può migliorare realmente la memoria degli
anziani se l'operazione implica di evitare perdite" scrive la Barber.


Gli anziani, a quanto pare, rispondono alla minaccia dello stereotipo modificando le loro priorità motivazionali e concentrandosi di più su come evitare gli errori.


Lo studio fa parte di un progetto cruciale sull'assunzione del rischio e sul processo decisionale degli anziani, della Davis School of Gerontology dell'USC, intitolata a Leonard Davis, fondatore dell'AARP (associazione pensionati) e uno dei principali centri di ricerca al mondo in materia di invecchiamento nelle sue dimensioni biologiche, psicologiche, politiche ed economiche.


"I nostri esperimenti suggeriscono un intervento semplice per eliminare gli effetti negativi della minaccia dello stereotipo sugli anziani: i medici dovrebbero cambiare semplicemente le istruzioni del test per sottolineare l'importanza di non commettere errori", conclude la Barber.


La ricerca è stata finanziata dal National Institutes of Health.

 

 

 

 

 


Fonte: University of Southern California. Articolo originale scritto da Suzanne Wu.

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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